Trump chiede all'India di ridurre i dazi sulle Harley Davidson

Trump chiede all'India di ridurre i dazi sulle Harley Davidson
Nel mercato indiano le moto americane pagano il 50% di tariffe d'importazione. Un valore ancora spropositato, si è lamentato Trump durante la sua visita in India
25 febbraio 2020

La visita compiuta fra ieri e oggi giorni da Donald Trump in India ha avuto lo scopo di siglare una serie di accordi economici fra i due grandi paesi che erano stati preparati da tempo.

Fra questi ci sono acquisti di armi per un valore di tre miliardi di dollari, una cooperazione fra il settore energetico indiano e la Exxon Mobil, la costituzione di un gruppo congiunto di lavoro contro l'abuso di oppiacei.

Gli incontri con il premier indiano Narendra Modi hanno avuto al centro gli accordi commerciali e anche di quelli politica e sicurezza. Una visita che arriva in un momento delicato per il primo ministro indiano tanto sul piano economico, come del lavoro e della politica interna.

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La volontà USA è di tornare a stabilire rapporti bilaterali che contengano le decisioni fortemente protezionistica sostenute da Modi da oltre un anno a questa parte.
Tuttavia le lamentele del presidente americano espresse nel primo giorno di colloqui non hanno portato i risultati sperati. Trump ha sì detto “I nostri team hanno compiuto enormi progressi verso un accordo commerciale globale e sono ottimista sul fatto che si possa raggiungere un accordo di grande importanza per entrambi i paesi”. Ma in una conferenza stampa dopo poche ore ha ricordato come in questo periodo l'India abbia mantenuto tariffe d'importazione estremamente elevate verso i beni provenienti dagli Stati Uniti, fra i quali le moto Harley-Davidson. “Non possono farlo, voglio che gli USA siano trattati in modo reciproco” ha sottolineato. "Quando le moto indiane arrivano negli USA non pagano praticamente dazi. Stiamo lavorando per sistemare queste cose".

Il surplus commerciale dell'India con gli Stati Uniti si è attestato sui 18 miliardi di dollari nel 2018. Il commercio tra i due paesi è dell'ordine dei 68 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda le moto Harley-Davidson importate, le tasse sono sì scese al 50% dopo che Trump si rivolse a Modi protestando (erano addirittura del 100% due anni fa, ridotte poi al 60% per le moto fino a 800 cc e al 75% oltre gli 800 cc), ma rimangono elevate e riguardano solo i modelli di cilindrata elevata, tipica di H-D.
Nel frattempo le tariffe per le moto realizzate in India con parti sciolte di provenienza straniera (ovvero i veicoli CKD, i Completely Knocked Down) sono passate dal 10 al 15%, un valore in rapporto maggiore alle vendite totali H-D in India.

Suo malgrado la marca americana si è trovata coinvolta nella guerra dei dazi voluta da Trump, nei confronti della Cina e dell'Europa, che ha finito per penalizzare i prezzi delle sue moto all'estero e quindi le sue vendite.
Anche per questo motivo a Milwaukee hanno pianificato la costruzione di nuove fabbriche fuori dagli USA, hanno stretto accordi industriali con il partner cinese QJ e stanno guardando anche all'india per una joint-venture. Per la quale si sarebbe fatta avanti Hero MotoCorp.

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