Trump, dazi Usa/UE: perché il settore delle moto è a rischio? Nel mirino le Harley-Davidson, ecco cosa sta succedendo

Trump, dazi Usa/UE: perché il settore delle moto è a rischio? Nel mirino le Harley-Davidson, ecco cosa sta succedendo
L'impatto dei dazi imposti da Trump sul commercio internazionale potrebbero colpire anche il settore delle moto. Cosa cambierà? E come vuole rispondere l'Europa?
5 febbraio 2025

La tregua commerciale tra gli Stati Uniti e l'Europa sembra essere agli sgoccioli. Dopo i recenti annunci del Presidente Donald Trump l'intenzione dell'Europa è quella di tornare sulla difensiva, applicando una contromisura nei confonti dei probabili futuri dazi americani.

I settori che veranno colpiti da questa guerra commerciale sono molti, tra cui anche quello della mobilità, comprese le moto. Cosa sta succedendo? E quali sono le misure applicate da America ed Europa? Facciamo chiarezza.

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In un contesto di crescente tensione commerciale internazionale, gli Stati Uniti preparano una stretta significativa sui dazi doganali che potrebbe triplicare i costi per l'export italiano. La nuova politica protezionistica annunciata da Donald Trump prevede, nel concreto, un aumento generalizzato del 10% sui prodotti importati, con un'ulteriore maggiorazione fino al 60% per le merci provenienti dalla Cina.

L'Italia, che attualmente sostiene costi doganali per circa 2 miliardi di dollari (equivalenti al 2,5% del valore delle esportazioni verso gli USA), si troverebbe a fronteggiare un aggravio di oltre 4 miliardi nel caso dello scenario base con dazi al 10%. La situazione potrebbe ulteriormente peggiorare fino a raggiungere i 9 miliardi complessivi in caso di aumenti generalizzati più severi.

Tra le eccellenze italiane esportate in tutto il mondo anche le moto giocano un ruolo importante nell'economia, beni che saranno colpiti dalla nuova politica commerciale di Trump. Il Presidente degli USA ha rassicurato i cittadini statunitensi sostenendo che il prezzo finale di prodotti importati, negli Stati Uniti, non dovrà variare, a farne le spese saranno solo i paesi "stranieri".

Su chi ricadono i dazi?

L'attuale sistema doganale americano, eredità dell'adesione all'Organizzazione Mondiale del Commercio, prevede già tariffe diversificate per numerosi prodotti d'importazione. Nonostante questa complessità, le aliquote medie si mantengono basse, attestandosi intorno al 2,5%, un livello inferiore a quello della maggior parte delle economie avanzate. Il sistema include anche meccanismi di tutela contro pratiche commerciali sleali, permettendo l'imposizione di dazi aggiuntivi quando vengono identificati comportamenti scorretti da parte degli esportatori stranieri.

L’importatore può quindi scegliere di assorbire i costi, ma ciò andrebbe a gravare sui suoi profitti. Secondo alcuni importatori il pagamento di un dazio del 25% cancellerebbe completamente i margini di profitto e di conseguenza li metterebbe fuori mercato. Se gli importatori decidono di non voler assorbire da soli il costo della tariffa, possono provare a convincere il fornitore che ha venduto loro la merce ad abbassare i prezzi per compensare il dazio. Oppure possono trasferire i costi ai propri clienti, sotto forma di prezzi più alti. Ogni caso è diverso, a seconda dell’influenza, più o meno grande, che un’azienda può esercitare sulle altre aziende.

La risposta dell'Europa: nel mirino le Harley-Davidson

A scuotere gli animi la dichiarazione di Trump: “L’Unione Europea sembra così carina, così adorabile, vero?“, aveva detto, “Ma quando si tratta di scambi commerciali sono dei veri delinquenti. Non comprano le nostre auto, non comprano i nostri prodotti agricoli, non comprano niente. In compenso ci danno le loro Mercedes, le loro BMW, le loro Volkswagen. Vendono milioni e milioni di auto negli Stati Uniti e non comprano nulla da noi. Ma ora metterò fine a tutto questo, l’Europa pagherà un prezzo elevato“.

Al di là delle retoriche di Trump sui volumi di vendita dei marchi europei negli USA, che non trovano riscontro nei dati reali, l'Unione Europea si prepara a una risposta strutturata alle minacce protezionistiche americane. Il messaggio di Ursula von der Leyen non lascia spazio a interpretazioni: la presidente della Commissione Europea ha definito le prospettate misure americane come "ingiuste e arbitrarie", promettendo una reazione "ferma" in assenza di un ripensamento da parte di Washington. Ursula von der Leyen ha poi sottolineato che, pur riconoscendo l'importanza strategica delle relazioni commerciali transatlantiche, l'UE non esiterà a difendere i propri interessi.

A rischio c’è soprattutto il settore dell’agroalimentare, ma rimanendo nel nostro campo d'interesse nel mirino dell'Europa le tanto amate e iconiche Harley-Davidson, nonché SUV e Pick up.

Il problema è che, come spesso succede, l'Unione Europea fatica ad agire come un blocco compatto, con ciascuno degli Stati membri che segue principalmente i propri interessi. Di conseguenza, i Paesi politicamente più vicini a Trump, tra cui anche l'Italia, potrebbero sostenere un approccio più conciliatorio.

Staremo a vedere.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Sicurauto, Avvenire

Immagine generata da AI