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L'ultimo miglio, più noto come Last Mile, è un progetto al quale si stanno dedicando i maggiori costruttori del settore automotive e piccole realtà innovative. Per tutti l'obiettivo è rispondere a una domanda di mobilità urbana individuale in crescita e che in futuro contemplerà sempre più l'uso condiviso in centri città a traffico limitato.
Il congestionamento delle metropoli, le caratteristiche viarie di molti centri cittadini europei disegnati secoli fa, la necessità di ingombrare e inquinare meno, sono tutte condizioni che offrono ragion d'essere a una nuova categoria di veicoli molto pratici, particolarmente compatti, sicuri, puliti, confortevoli e soprattutto interconnessi.
La funzione di questi veicoli che si muovono in spazi nei quali la velocità è spesso ridotta è di semplificare al massimo il trasporto in area urbana.
Magari una volta lasciata l'auto in un parcheggio di prossimità o il treno adoperato per arrivare in città. Veicoli che forniscano anche supporti informativi e servizi grazie alle possibilità offerte dalla connettività.
Il tema “Last Mile” è quello che stanno affrontando alcuni tesisti di IED Design Milano che frequentano il corso 2017-2018, a cui si sono aggiunti per l'occasione altri studenti del corso di Transportation Design di IED Design Torino.
La proposta di tesi è arrivata dalla filiale italiana di BMW Motorrad, la stessa che negli ultimi due anni ha già coinvolto l'istituto milanese con progetti dedicati al modello di serie G 310R (qui potete vedere l'ultimo video con i progetti di customizzazione del 2017).
Tornando al tema di quest'anno, che sarà sviluppato fino al prossimo mese di luglio con le discussioni delle tesi, concerne il concept di un veicolo last mile coerente con l'immagine e i contenuti del marchio BMW, che sia connesso e che rispetti i canoni del “Design for all” adatto a un pubblico eterogeneo.
Il brief agli studenti è stato dato da Alberto Marazzini, product manager di BMW Motorrad e da Andrea Ferrari, marketing manager di BMW Motorrad.
Le linee guida del progetto tracciano i contorni di un mezzo urbano tutto da immaginare e che potremmo vedere concretizzato nei prossimi anni.
Un mezzo che sarà giocoforza elettrico o al massimo ibrido (visto che i centri storici favoriranno sempre più la circolazioni con motori a impatto zero, mentre la tecnologia elettrica apre sicuramente a nuove soluzioni in termini di packaging e funzionamento) e che avrà un punto qualificante nelle opportunità d'uso offerte dalla connettività.
Un veicolo che potrà avere da una a tre ruote e che soprattutto dovrà offrire un'esperienza di guida affine al mondo BMW. Dovrà insomma essere distinguibile fra altre proposte e non soltanto innovativo.
Altre indicazioni ricevute suggeriscono la possibilità di poter trasportare degli oggetti, consigliano di offrire protezione dalle intemperie, sicurezza sulle strade lastricate, spiegano di progettare puntando a peso e ingombri contenuti (magari per essere caricato in auto), e dicono infine di pensare a un veicolo potenzialmente adatto alla condivisione. Anche per questo dovrà offrire una gestione digitale semplice.
Gli studenti dovranno pensare con mente apertissima e priva di condizionamenti, ma con un'attenzione particolare alle opportunità digitali e alla componente esperienziale d'utilizzo.
Nel loro percorso saranno seguiti da Giacomo Bertolazzi (coordinatore corso Product Design) e dai docenti e relatori di tesi Cristiano Oliva e Luca Loschi, quest'ultimo per il corso in lingua inglese.
Per conoscere meglio la filosofia di innovazione e di progetto BMW i tesisti hanno avuto anche l'opportunità di incontrare a Eicma Edgar Heinrich, responsabile del design moto di Monaco (vedi il video in alto).
E' stata un'occasione importante per chiarire alcuni concetti chiave prima di passare allo sviluppo delle idee.
Come sempre Moto.it seguirà il progredire dei progetti di tesi aggiornandovi.