Una Honda V4 naked in arrivo?

Una Honda V4 naked in arrivo?
Un brevetto recentemente depositato per un telaio a traliccio punta ad una nuova naked spinta dal V4 da 800cc di VFR e Crossrunner
24 luglio 2013

Punti chiave

 "Hollow-welded assembled frame structure", la definizione anglofona per un telaio a traliccio in acciaio, è l'oggetto di un brevetto recentemente depositato da Honda e scovato dalla britannica MotorCycle News. Non ci sarebbe nulla di interessante, non fosse che il disegno - che vi riportiamo in apertura - presenta un propulsore esattamente sovrapponibile in termini di sagoma ma soprattutto attacchi con il quadricilindrico a V con fasatura variabile che spinge VFR e Crossrunner.

 

Il telaio è opera di Keisuke Kishikawa (già autore dell'unità delle NC700) e Masashi Hagimoto, al cui nome si trovano ben sei brevetti depositati presso il registro statunitense - tutti relativi a strutture telaistiche di moto o mezzi marini. L'impiego su una naked sarebbe confermato dal profilo del manubrio - che però, trattandosi di un brevetto relativo ad un telaio non è da considerarsi indicativo - ma soprattutto dall'impiego di un traliccio con motore usato come parte semi-stressata e struttura pivotless che difficilmente verrebbe utilizzato dall'industria nipponica senza lasciarlo a vista. Stesse considerazioni per il forcellone, qui disegnato come bibraccio: perché non impiegare il monobraccio già in dotazione di VFR e Crossrunner, che oltre a risultare più affascinante avrebbe il vantaggio di contenere i costi attraverso economie di scala?

 

MCN ipotizza una moto dal costo relativamente contenuto, posizionamento reso praticabile dall'età del propulsore (è stato introdotto per la prima volta sulla VFR800 VTEC del 2002) sul quale i costi di sviluppo sono ormai stati ampiamente ammortizzati. Un motore a V è intrinsecamente costoso - banalmente la termica è composta dal doppio dei pezzi rispetto ad un propulsore in linea - ma nella sua ultima versione il V4 di Tokyo ha rinunciato al raffinatissimo comando della distribuzione ad ingranaggi offrendoci in cambio un ingegnoso sistema a fasatura variabile. Controverso nella sua prima versione, poco progressivo nella transizione fra distribuzione a due e quattro valvole per cilindro, il sistema è stato successivamente raffinato e ha raggiunto un ottimo livello di funzionamento sulla Crossrunner di qualche anno fa.

 

Fin troppo facile ipotizzare la Yamaha MT-09 di prossima uscita come rivale d'elezione per la VF800 (così pare si dovrebbe chiamare questo modello coerentemente con la classica nomenclatura Honda). Ricco di coppia e particolare nella struttura motoristica, il V4 di Tokyo sarebbe perfetto per scontrarsi frontalmente con il tricilindrico crossplane di Iwata. Il fatto che Honda abbia recentemente più volte rivendicato lo schema V4 come proprio marchio di fabbrica aumenterebbe il fascino di un modello del genere. Chi si aspetta un cambio automatico non trattenga il fiato: l'adozione del DCT Honda richiederebbe con ogni probabilità una profonda riprogettazione del propulsore in zona carter non compatibile con lo schema tecnico ma soprattutto con il posizionamento economico del modello.

 

Quando arriverà? Difficile a dirsi. Il deposito del brevetto lascerebbe supporre tempi ancora lunghi - un modello 2015 è l'ipotesi più probabile - ma la ripresa del mercato in diversi paesi potrebbe lasciare spazio ad ipotesi di tempistiche più contenute. Nel qual caso, è evidente, ne sapremo di più a breve.

 

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