Una moto, due miti: un'Aprilia RSV4 vestita da RS 250

Una moto, due miti: un'Aprilia RSV4 vestita da RS 250
Una special realizzata unendo un'Aprilia RSV4 ad una livrea che mima in tutto e per tutto la terribile sorellina a due tempi RS 250. Talmente ben fatta, a nostro avviso, che potrebbe sembrare una "sport classic" appena sfornata da Noale
28 agosto 2022

Non c'è rimedio al fascino del due tempi: alzi la mano chi vedendo le foto di questo articolo non ha immediatamente pensato alla rinascita della 250 due tempi sportiva che ha infiammato i cuori dei motociclisti tra la metà degli anni '90 e i primi anni del nuovo millennio. Invece no: peccato per tutti gli amanti delle nubi azzurrine, ma la moto che vedete è "soltanto" un'Aprila RSV4 che gli specialisti svizzeri di Le Weekend de Course hanno trasformato con un incredbile lavoro in una one-off che mima la RS 250 seconda serie, l'ultima prima che la moto andasse fuori produzione forse anche stroncata dall'arrivo delle prime restrizioni ecologiche. La livrea scelta è forse quella più classica e più vicina - grazie al nero opaco - alle contemporanee moto di Noale, ma qualcuno ricorderà le colorazioni Chesterfield (che celebrava la moto plurivittoriosa con Max Biaggi) e l'iconica "Reggiani Replica".

 

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Il preparatore di questa Rs/V4 (così è stata chiamata da Le Weekend de Course che peraltro è una factory focalizzata esclusivamente sulle moto di Noale) ha rivelato di essere rimasto colpito una ventina di anni fa dal vedere durante una gita sul Lago di Como una RSV 1000 a due cilindri con il cupolino di una RS 250: un'immagine che non deve avere dimenticato facilmente se ha poi realizzato un lavoro ancora più ardito per cura e estensione delle modifiche, fino ad arrivare a questo tributo alla storica duemezzo di Aprilia.

L'Aprilia RS 250 è nata nel 1995 per festeggiare i successi nel Motomondiale nella categoria intermedia; la base motoristica bicilindrica è il bicilindrico a V della Suzuki RGV 250, dal quale si distacca per una messa a punto peculiare in favore di qualche cavallo in più agli alti regimi (il picco è di 65 a poco più di 11.000 giri, con qualche cavallo in meno per la seconda serie) e un telaio in alluminio lucidato le cui forme sono ancora oggi riprese dalle sportive di Noale, come la RSV4, rendendo più facile cadere nell'illusione di trovarsi di fronte a una "strana" 250 due tempi se si guarda la Rs/V4 senza troppa attenzione.

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Per ottenere questo risultato si è ricorso alla realizzazione di numerosi particolari in fibra di carbonio  (carenatura, l'avvolgente parafango posteriore, le prese d'aria anteriori) tutti costruiti espressamente da Carbone Junkie Switzerland, mentre Corbex SA ha pensato al telaietto di supporto per il gruppo ottico anteriore e alla verniciatura: tra l'altro, soltanto il leone (simbolo racing di Aprilia) e le scritte Aprilia Racing sono adesivi, tutto il resto è verniciato! Chapeau! Jake Apiata si è occupato del necessario adeguamento elettrico dei fari della Rs250 al cablaggio della RSV4 e alla ottimizzazione di tutto l'impianto elettrico, mentre la sella è di Biman. Ovviamente, sotto le spoglie della bicilindrica da 65 cavalli, batte il potentissimo V4: tecnicamente la moto è immutata sia nella ciclistica che nel motore rispetto alla RSV4 e la trasformazione riguarda quindi soltanto la veste estetica.

Fonte e foto: Le Week-end de Course, Pepito.jpg

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