Una nuova impresa per Lisarelli e la sua Lambretta

Una nuova impresa per Lisarelli e la sua Lambretta
Da anni Lucio Lisarelli porta avanti la sua missione a favore della donazione degli organi. L'ultima impresa alla Madonna della Cima
25 agosto 2011

Punti chiave


4 minuti e 55 secondi di tornanti senza mai toccare il manubrio della sua Lambretta classe 1967.
A fine impresa è stato grande l'entusiasmo di Lucio, con la sua immancabile maglietta "Che...fegato!" e del pubblico presente, che Lisarelli tenta di sensibilizzare riguardo un argomento che l'ha toccato da vicino.


La storia di Lucio

La storia di Lucio Lisarelli ha toccato le corde di tanti cuori. Nato la vigilia di Natale del 1942 a Gubbio, Lucio riceve il trapianto di fegato nello stesso giorno del 1996 presso l'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Un segnale forte per chi, come lui, da quel giorno ha iniziato una nuova vita.
14 anni sono passati dall’intervento e Lucio, che oggi di anni ne ha 68, ci racconta come sta. Lo fa con l’efficacia delle immagini che vedete.

Lucio non intende mostrare alla comunità quanto è bravo col manubrio (anche perché la sua specialità è la guida senza mani), le sue gesta vanno ben oltre. Da sempre appassionato di moto, il nostro Lucio ha scelto la strada dei record per diffondere il suo messaggio di speranza.
In sella alla sua Motobi 125 replica Zanzani, o a cavalcioni della sua Lambretta, ha compiuto imprese folli, come la salita della Madonna della Ripa senza mani, col gas puntato a oltre 60 orari di media. Con la Motobi ha stabilito un altro record: all’interno di una pista di auto-modellismo ha guidato in piedi, senza mani per 5 minuti. Un antesignano degli odierni stuntmen.

Il suo messaggio di speranza vola sulle ali della Lambretta e ha un duplice scopo. Innanzitutto sprona chi è in attesa di trapianto a non mollare, a tenere duro. La medicina ha fatto passi da gigante, la qualità della vita dopo l’operazione riporta a una quotidianità piena, priva di sofferte rinunce. Il trapianto è l’atto chirurgico che dona la salute, segue poi la terapia antirigetto di cui ci parla Lucio.
La voglia di vivere e l’entusiasmo anche per le piccole cose sono il migliore antirigetto possibile. Un po’ di sana pazzia non guasta e le spericolate imprese di Lucio Lisarelli ne sono la prova tangibile: a ben 11 anni dall’operazione il nostro motociclista sta bene e la sua storia è di esempio e di incoraggiamento per chi vive i momenti difficili attraversati ormai 11 anni fa.

Se Lucio guida la moto senza mani, volete che una persona meno “matta” non possa compiere i gesti quotidiani di sempre? L’altro scopo di queste imprese ardite è sensibilizzare l'opinione pubblica su di un argomento che merita tutte le nostre attenzioni: la donazione degli organi. Da questo gesto di estrema generosità e di grande altruismo dipende la vita delle persone che oggi riempiono le liste di attesa.

Lucio ci invita a riflettere: ognuno di noi – come lui 11 anni fa – un giorno potrebbe aver bisogno di essere curato con un trapianto. Ciascuno di noi può scegliere oggi, liberamente, di essere donatore di organi.
Vi lasciamo alle immagini, valgono più di mille parole. Qui sotto potete guardare il video della salita alla Madonna della Ripa. 

L'acrobata della speranza.
"Salgo in moto, fabbrica d'emozioni, inizio a volare e vi penso. Grazie, mi fate continuare in queste sane pazzie. La vita si è presa gioco me. Io volando mi sono preso gioco della vita. Trapianto è la mia pole position per la vita. Trapianto è la rivincita temporanea sulla morte". (Lucio Lisarelli)
 
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