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Adesso va di moda chiamarla Motor Valley, ma la locuzione terra de mutor c'è dalla notte dei tempi. Non stupisce quindi troppo che sia stata l'Alma Mater bolognese, da tempo legata a filo doppio a Ducati, a vincere il Red Bull MotoBoost, competizione collaterale al trofeo MotoStudent. Trofeo in cui peraltro, Università di Bologna e Ducati sono impegnate già da qualche tempo, con un bel terzo posto nella classifica finale dell'edizione 2018.
La presentazione del nuovo team, capitanato da Francesco Paris, si è svolta nell'Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna, dove il nuovo team leader ha raccolto il testimone da Stefano Tagliamonte, che aveva ricoperto il ruolo fino a oggi. Passaggio di consegne simbolicamente testimoniato dal Maginifico Rettore Francesco Ubertini e l’Amministratore Delegato Ducati Claudio Domenicali, che nell'occasione hanno annunciato anche il rinnovo dell'accordo biennale stretto tra Unibo Motorsport (il team dell’Alma Mater, appunto), e Fondazione Ducati, ente senza scopo di lucro che promuove attività culturali, educative e sociali legate al mondo del motociclismo.
Un progetto che - come ben spiegato dai due fautori di questo accordo - rappresenta una collaborazione virtuosa che porta benefici a entrambi, e di riflesso (ma neanche tanto) a tutto il territorio. "Uno dei primi incontri di cui sono stato protagonista - ricorda il Rettore Ubertini - poco dopo il mio insediamento è stato proprio con l'Ingegner Domenicali. Un'incontro in cui mettemmo sul tavolo tutta una serie di idee, una sorta di brainstorming, si direbbe oggi. Ed è una soddisfazione incredibile vedere come oggi, la maggior parte se non tutte queste idee le abbiamo realizzate insieme. Idee che hanno coinvolto studenti e studentesse in un processo di formazione attiva, non passiva come quella, pur importante, che si svolge in aula."
Questo accordo, grazie alla sponsorizzazione e al supporto tecnico di Ducati (che mette a disposizione risorse umane e conoscenze tecniche, come vedremo poi) rafforza la partnership che permette alla squadra dell’Università di Bologna di portare avanti il progetto Unibo MotoStudent e gareggiare a livello internazionale con una moto elettrica da competizione interamente progettata e costruita dagli studenti.
"Una storia di innovazione e formazione - continua Ubertini - di cui ricordo benissimo quello che considero l'inizio, due anni fa, quando la nostra moto elettrica è andata in pista per la prima volta. C'era anche l'Ingegner Domenicali, che la volle provare: vidi i suoi occhi quando scese e capii che eravamo sulla strada giusta. Anche perché dalle competizioni si impara tantissimo, non solo a livello tecnico, e i ragazzi maturano. Non posso che ringraziare Ducati e l'Ingegner Domenicali, soprattutto perché anche questa nuova stagione si è aperta con un successo."
Poche settimane fa, infatti, il team Unibo MotoStudent ha appunto vinto la prima edizione del Red Bull MotoBoost, competizione dedicata alla progettazione di appendici aerodinamiche per la carena delle moto con l’obiettivo di migliorarne le prestazioni. Affermazione che permetterà ai "magnifici sette" - i componenti del team Stefano Tagliamonte, Giovanni Liuzzi, Anna Bondioli, Matteo Bettini, Martina Battilani, Rebecca Rimondi, Riccardo Pedini - di vivere un fine settimana da ingegneri di pista nella Rookies Cup durante il GP dell'Austria al Red Bull Ring, il prossimo agosto.
Non è sicuramente un caso che sia stato il tema dell'aerodinamica - che Ducati ha introdotto per prima in MotoGP, introducendo e portando avanti soluzioni prima osteggiate e poi emulate dagli avversari - a suggellare la collaborazione fra la Casa bolognese e i ragazzi del team Unibo Motorsport. Collaborazione che, come spiega bene l'AD Claudio Domenicali, crea quel circolo virtuoso accennato all'inizio.
"Voglio ringraziare e complimentarmi con i ragazzi del team, la vera linfa vitale del progetto, per la vittoria nel Redbull MotoBoost - ha commentato l'ingegnere - di cui ho visto personalmente i risultati rimanendo molto colpito dalla qualità degli studi. La collaborazione tra le realtà territoriali che si occupano di formazione, cultura e tecnica è fondamentale per valorizzare il talento e le conoscenze. Come Fondazione Ducati abbiamo l’obiettivo di creare opportunità di formazione d’eccellenza, valorizzando e celebrando il patrimonio di conoscenze ed esperienze della meccanica, dell’aerodinamica e del design italiani. La collaborazione con l’Università di Bologna sul progetto Unibo MotorSport è un’occasione importante per condividere il know how dei nostri ingegneri con i giovani studenti e, al tempo stesso, ci permette di studiare da vicino nuove tecnologie in un campo a noi familiare come quelle delle competizioni. Ci piace in particolare il fatto che il progetto MotoStudent sia basata sullo sviluppo di una moto con una propulsione elettrica, dando modo ai ragazzi di esercitarsi su questa nuova tecnologia e ai nostri ingegneri di seguire il loro lavoro e gli sviluppi che ne deriveranno”.
"Questo è solo l'inizio di un percorso che ci porterà tutti molto avanti. La nostra missione è generare attrazione per gli studenti, creando progetti che gli permettano non solo di studiare ma anche di fare di più. Imparare divertendosi, e acquisendo conoscenze e competenze che non hanno davvero prezzo per le aziende che vorranno poi investire sulle loro risorse umane. Per intenderci, il 99% delle persone che hanno sviluppato la Superleggera che avete visto giù nel cortile o la nostra MotoGP vengono dall'università italiana. Il progetto Motostudent, in particolare, è altamente formativo: si impara la tecnica ma non solo - ci sono tutta una serie di competenze relazionali, quelle soft skills che fanno sì che il lavoro di squadra sia efficace, che determinano un risultato frutto di una sorta di intelligenza collettiva."
Concetti approfonditi dal Responsabile Innovazione e R&D Ducati, Simone di Piazza, che segue il progetto. Che essendosi laureato proprio qui a Bologna (come del resto l'ingegner Domenicali, con una tesi sulla progettazione di motore e telaio della 916...) prova un emozione particolare a rientrare in ateneo nella nuova veste. "Il team dell'Università ha ottenuto un risultato importantissimo in un momento superdifficile come questo, che ha complicato notevolmente il lavoro. Ma la situazione generale non ha spento l'entusiasmo, e i ragazzi hanno potuto contare sull'esperienza di Ducati sull'aerodinamica, campo in cui lavoriamo praticamente da sempre. Il progetto Motostudent è un compendio perfetto al percorso formativo tradizionale. È una sfida multidisciplinare: non basta progettare una moto, si deve sviluppare un team, vivere la competizione e gestire pressione e stress. Servono passione ma anche competenza e doti personali. Bisogna coordinarsi e lavorare insieme."
"Da parte nostra siamo felici di far crescere gli studenti, ma nel frattempo cresce anche Ducati, che può sviluppare competenze sull'elettrico. Da parte nostra noi offriamo un supporto economico attraverso la fondazione, ma anche mettendo a disposizione la consulenza dei nostri tecnici, sia del reparto corse che dalla produzione, con cui forniamo competenze tecniche, sui materiali - specialmente i compositi - o sui processi di manufacturing. Oltre che, naturalmente, nell'aerodinamica. Insomma, formiamo quei tecnici che vogliamo poi inserire nella nostra azienda."
L'abbiamo già detto "circolo virtuoso"?