Urban Assault: la KTM Adventure 790 secondo Roland Sands Design

Urban Assault: la KTM Adventure 790 secondo Roland Sands Design
Da Adventure a Scrambler passando per un serbatoio di una Suzuki GT 750 2t: la Urban Assault di Roland Sands
2 marzo 2021

Non ha bisogno di presentazioni Roland Sands, meno che mai la KTM 790 Adventure: il primo è uno dei customizer più noti della scena mondiale con la propria RSD, l'altra ha sparigliato le carte delle enduro di media cilindrata con le sue linee inconfondibilmente personali e la scelta – efficace dal punto di vista dinamico ed evocativa ma piuttosto divisiva sul piano meramente estetico – dei serbatoi collocati in basso, accanto il motore e non sopra. Le KTM, del resto, sono riconoscibili a prima vista e non somigliano a nient'altro e quando si pone il tema del loro utilizzo come base per una special salta immediatamente fuori, come anche in altre moto moderne, la complessità di adattare un veicolo che ha fatto scelte tecniche e stilistiche uniche ad un contesto totalmente nuovo.

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È esattamente quello che è accaduto per la Urban Assault che vedete in queste immagini: una KTM 790 Adventure che su richiesta del cliente di Roland Sands viene ribaltata da cima a fondo nelle sovrastrutture per darle un'aria da scrambler e da guerriglia urbana senza perdere però l'eccellenza prestazionale e dinamica della moto di partenza.

Confermati quindi senza alcun cambiamento il motore, i freni e le sospensioni, il risultato finale passa innanzitutto dall'adozione di un serbatoio carburante prelevato da una Suzuki GT 750 e montato in precedenza sulla moto da Flat Track di Travis Pastrana: credeteci, non deve essere stato semplice. Non soltanto per la necessità di ospitare quel serbatoio su un telaio diverso di quello di una maxi GT a due tempi degli anni '70, ma perché all'interno deve essere installata la pompa carburante originale e la parte interna deve inoltre copiare in negativo anche tutti gli alloggiamenti dei dispositivi nascosti sotto la carenatura nella 790 e, infine, lasciare contemporaneamente la linea nella massima pulizia. Un applauso quindi al team di RSD per la riuscita, a nostro avviso, del trapianto che è costato però la perdita di circa sette litri di capienza, del resto la moto si chiama “Urban” e non “Desert” Assault e l'autonomia non è stata considerata una caratteristica intoccabile.

Per il resto, si è scelto di adottare un gruppo ottico anteriore Triumph su un parafango KTM d'epoca, manubrio Pro Taper, uno scarico Akrapovic sul lato destro magnificamente sormontato da una tabella portanumero in alluminio autocostruita, così come il telaietto posteriore, che fa il paio con un serbatoio supplementare che fa tanto anni '70 (solo a chi scrive questa moto ricorda le Penton-KTM?) e che dovrebbe compensare la riduzione di capacità del serbatoio principale.

Per la sella si è scelto in famiglia: è quella di una Husqvarna Vitpilen, bassa e lunga, mentre il radiatore è stato riposizionato più in basso e coordinato con una massiccia piastra di protezione del motore. Ottimo lavoro, a nostro parere, e molto bella anche la colorazione!

 

Fonte e foto: Roland Sands Design