USA. Consigli per una vacanza in moto negli Stati Uniti

USA. Consigli per una vacanza in moto negli Stati Uniti
Le ferie di Agosto si avvicinano e come ogni anno fioccano nella mia casella di posta decine di email con richieste specifiche di chi vorrebbe venire a fare le vacanze in moto qui negli USA. Ecco tutto quello che c'è da sapere
1 luglio 2014

 Le ferie di Agosto si avvicinano e come ogni anno fioccano nella mia casella di posta decine di email con richieste specifiche di chi vorrebbe venire a fare le vacanze in moto qui negli USA.
Il primo problema è quello della lingua: non è imperativo ma una buona conoscenza dell'Inglese vi aiuterà alla grande ed ovunque. Gli americani sono molto disponibili verso gli stranieri e faranno di tutto per capirvi (e vendervi quello di cui avete bisogno) ma anche voi dovete fare la vostra parte.

Passiamo alla moto: dove reperirla e a che costi? In passato chi è venuto da queste parti a trovarmi (qui ad Atlanta o in California quando ancora stavo là) si è affidato al colosso del motonoleggio Eagle Rider (www.eaglerider.com). Come il nome ed il logo lasciano intuire, questo network di 80 location si è inizialmente specializzato in Harley Davidson, per poi allargare l'offerta ad altre marche e tipologie di moto. Giusto per darvi delle indicazioni di massima, una HD Sportster 1200 noleggiata a Los Angeles costa attorno ai $125 al giorno, oppure una Honda VFR1200 qui ad Atlanta arriva a costare $185 al giorno.

Le offerte e i costi variano a seconda delle location, con uffici sparsi ovunque (tra cui anche Miami, San Diego, New York, Chicago e Seattle). Come patente dovrebbe bastare quella italiana ma in alcuni Stati richiedono quella internazionale (ad esempio l'Indiana, lo so per esperienza personale quando alcuni anni fa provai a noleggiare un'auto e non avevo ancora la patente americana). Quindi accertatevi sempre che la patente italiana sia sufficiente prima di confermare la prenotazione. Fate anche attenzione ai costi aggiuntivi, come il deposito cauzionale (che comunque vi restituiscono), l'assicurazione ed eventuali dotazioni optional (GPS, ecc.).

Infine fate attenzione al casco, che almeno dovrebbe essere omologato DOT: non ho mai sentito nessuno che sia stato multato per indossare un casco omologato ECE, ma non è quello il punto. Il problema sta nella scappatoia che il casco non omologato offrirebbe alle compagnie assicurative in caso di incidente, e vi assicuro che gli squali di questa parte dell'Oceano non si lascerebbero scappare l'occasione per farvi marameo. E lì sono soldoni...

Visto che parliamo di assicurazione, consiglio una polizza aggiuntiva infortuni ed evacuazione medica. Non ho mai avuto occasione di farlo di persona ma ho sentito di molti amici che hanno tarpato delle condizioni molto favorevoli stipulando una copertura con EuropAssistance al momento di acquistare il biglietto aereo.

Dove stare e dove mangiare: gli USA sono la patria delle grandi catene, dagli alberghi ai ristoranti, dai negozi di elettronica all'abbigliamento e agli alimentari. Grazie all'offerta enorme su tutto il territorio e sfruttando il vantaggio di lingua e valuta unica, girare per gli Stati Uniti è incredibilmente semplice. Io uso diverse app per il cellulare e ho sempre tutto a portata di dita. Occhio che arrivando dall'estero se usate il data roaming sul vostro smartphone rischiate di pagare in una settimana di più in "megabyte" che biglietto aereo. Vi consiglio di fare una scheda GSM con T-Mobile (praticamente l'unica opzione disponibile). Costa $10 e potete ricaricarla in qualsiasi stazione di servizio o general store con delle card tipo gratta e vinci. Oppure affidatevi semplicemente al WiFi che qui è gratis e diffuso ovunque, basta andare da un McDonalds o uno Starbucks, per esempio.

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Alberghi


Per gli alberghi personalmente uso la catena Choice Hotels, che offre una ampia gamma di possibilità e location, a costi anche molto diversi (e qualità più o meno buona) e sono sicuro come minimo di avere un WiFi discreto e la colazione inclusa al mattino. Con la loro app per lo smartphone di solito viaggio finche sono stanco, poi cerco un albergo della catena in zona e prenoto la stanza al volo. C'è anche un loyalty program a cui ci si può iscrivere (la catena è internazionale) e permette di fatto di beccarsi una notte gratis per ogni tre che si passano (in tre diversi alberghi). In pratica, se usata bene, è una opzione che vi permette di risparmiare il 25% sugli hotel.

Per darvi un'idea, i più "scrausi" del gruppo sono gli Econolodge e i Rodeway Inn (mediamente $60 a notte) mentre quelli decenti - che uso normalmente - sono i Quality Inn e gli Sleep Inn (mediamente $85 a notte). Se volete qualcosa ancora di più confortevole potete provare con i Comfort Inn & Suites, che sono più belli e nuovi, ma lì iniziate ad aggirarvi sui $110 a notte. Attenzione: gli hotel negli USA si pagano a stanza e non a persona. Se viaggiate in due coppie potete tranquillamente prenotare una doppia con due Queen beds e il prezzo rimane lo stesso da 1 a 4 occupanti, colazione inclusa.


Cibo


Per il cibo dipende dai gusti, ma sappiate che nelle catene dei fast food non è che la cucina sia proprio "sana". Alcune catene come Subway o Wendy's, però, offrono delle buone insalate, ed ora anche McDonalds si è adeguato. Se vi piace il cibo messicano potete scegliere Taco Bell, Del Taco o il nuovo Chipotle, mentre KFC offre pollo fritto o grigliata. Altre catene locali si specializzano in piatti particolari, come il pollo alla griglia di Pollo Loco in California o gli hamburger fatti al momento del mitico In&Out, sempre in California e Nevada.

Salendo di prezzo potete mangiare nei cosiddetti "diner", dove ci si siede ai tavoli e si viene serviti dal cameriere. Denny's e IHOP (International House of Pancakes) sono famosi per le colazioni e sono diffusi in tutti gli USA, poi, a seconda delle zone, ci sono una miriade di catene regionali come Perkins, Bob Evans, Cracker Barrell e via dicendo.

Per finire, se volete un bel bisteccone, la scelta "texana" cade su Black Angus o Long Horn, altrimenti Outback offre una cucina di stampo australiano (non ho mai avuto modo di verificare la vera cucina australiana, però).
Se infine avete voglia di farvi del male andate da Olive Garden e scoprite cosa gli americani credono che sia il cibo italiano... esperienza indimenticabile. Lo stesso si dica per le "pizze" di Domino's, Pizza Hut, Little Ceasars o Papa John's.


Dove andare


Resta da stabilire DOVE andare, ovvero da che parte dirigersi una volta saliti in sella. Tenete duro ancora qualche giorno, ve ne parlo settimana prossima.

Pietro Ambrosioni

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