Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Con l'arrivo a Denver, nel settimo giorno "on the road" doveva arrivare anche il primo giorno di sosta... ma come si fa a stare fermi quando ci si trova alle pendici delle Rocky Mountains?
Così ho sfoderato la mia piccola app "Bestbikingroads" (www.bestbikingroads.com) sull'iPhone e ho trovato un bel giretto da fare attorno alla capitale del Colorado. Un totale di 170 miglia (273 km) passando da Boulder ed il bel lago di Estes Parks. Qui ci siamo fermati a fare il pieno di benzina e di... torta di ciliege, una specialità locale.
Da lì ci siamo infilati sulla mitica CO72, una stradina tutta curve dove abbiamo anche fatto del fuoristrada (si, io ero sempre sulla PC800). Paesaggi magnifici e aria cristallina, non si può chiedere di meglio. Alla sera, rientrati a Denver, ci siamo fatti una bisteccona alta un dito e abbiamo poi preparato i bagagli per la ripartenza del giorno dopo.
Questa volta la partenza non è stata necessariamente "intelligente" perché su per le montagne la temperatura non avrebbe rappresentato un problema, anzi... La I-70 in questa zona è bellissima, probabilmente una delle autostrade più belle cha abbia mai percorso. Dopo aver toccato quota 11.000 piedi (3.300 metri, con la Valorosa che sputacchiava per la carburazione smagrita) siamo scesi a Vail e da lì abbiamo puntato verso la parte ovest del Colorado. Una delle piacevoli sorprese della giornata è arrivata dopo un a sosta per fare benzina: un paio di motociclisti locali ci hanno indicato una stradina che mai e poi mai avremmo scoperto da soli, e in un batter d'occhi ci siamo trovati in mezzo a canyon e gole degne del migliore film western. Mancavano solo i pellerossa a tenderci un'imboscata! Il tratto più bello era di poche miglia, purtroppo, per cui lo abbiamo percorso svariate volte per scattare un po' di foto e registrare un paio di video. Ci siamo anche fermati per una foto ricordo con l'autoscatto, in un paesaggio troppo bello per lasciarsi sfuggire l'occasione.
Un paio di motociclisti locali ci hanno indicato una stradina che mai e poi mai avremmo scoperto da soli, e in un batter d'occhi ci siamo trovati in mezzo a canyon e gole degne del migliore film western
Alla sera ci siamo fermati a Grand Junction, sempre in Colorado ma a poche miglia dal confine con lo Utah. Per cena abbiamo scelto un ristorante nepalese (?!?) ed il giorno dopo, di buon'ora, abbiamo fatto ricorso ancora una volta a Bestbikingroads. La strada consigliata (ottima scelta) era una panoramica da percorrere quasi a passo d'uomo in mezzo ai rossi canyon ed alle gole che portano fino al Colorado National Monument, nel cuore del parco Grand Mesa National Park (ingresso $5 per moto). Un sogno: ad ogni singola curva si apriva un paesaggio che sembrava dipinto, totalmente irreale. Dopo "n" soste per le foto siamo tornati a valle e da li, senza ulteriori esitazioni, ci siamo lanciati verso Salt Lake City.
Prima di raggiungere la capitale dello Utah, abbiamo vissuto una piccola avventura. Non avevamo tempo di fermarci al Arches National Park (lo so, lo so...) ma non volevo nemmeno spararmi un milione di miglia tutte dritte sulla parte più noiosa della I-70, per cui ho deciso di tagliare verso nord, su strada statale. Bellissimo, niente da dire, curvino da urlo e paesaggi stupendi nel mezzo del totale nulla. Appunto, nulla. Nemmeno un dannato distributore di benzina. Dopo diverse miglia nel panico, con la moto che iniziava scoppiettare, abbiamo raggiunto una specie di area di sosta/ristorante/albergo dove ci hanno letteralmente rapinati per qualche litro di "broda". La pompa? Una presa in giro, probabilmente un residuato degli Anni '40, con tanto di azionamento manuale. Ma meglio pagare la benzina il triplo che rimanere a piedi, no?
Comunque, dopo ulteriori 200 miglia e un paio di incontri ravvicinati con cervi dalle tenenze suicide, siamo finalmente arrivati a Salt Lake City, sotto l'acqua battente.
Pietro Ambrosioni