Valentino Rossi, il tribunale gli dà ragione

Valentino Rossi, il tribunale gli dà ragione
Il nove volte iridato vince la causa intentatagli dai custodi moldavi. Niente illeciti né sfruttamento
13 maggio 2019

Valentino Rossi non ha sfruttato i custodi moldavi della sua villa a Tavullia, che due anni fa avevano intentato causa al nove volte iridato chiedendo un indennizzo di 114.000 euro per ore di straordinario non pagate e licenziamento irregolare. La vicenda ha avuto termine con piena ragione per Valentino Rossi, e la condanna al pagamento delle spese legali per la coppia, che dovrà tirare fuori 11.000 euro.

L’iter processuale ha appurato come il licenziamento sia avvenuto effettivamente per la vendita della villa, che ha lasciato però senza dimora la coppia che godeva di comodato d’uso per un appartamentino all’interno della proprietà. I due hanno deciso quindi di citare Valentino Rossi presso il tribunale del lavoro chiedendo un risarcimento, sostenendo, fra le altre cose, di aver curato, con orari di lavoro particolarmente lunghi e onerosi, i due ettari di parco, la piscina, i giardini e le varie attrezzature della villa, fra cui i sistemi di sicurezza. Gli è purtroppo andata male, perché i due custodi - che nel 2011 avevano ottenuto 10.000 euro di risarcimento per le attività compiute - sono stati smentiti sia per gli orari che per l’entità dei lavori, documentati da fatture a favore di aziende specializzate di giardinieri, elettricisti ed artigiani.

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