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Lo ammettiamo, ci piace guardare al bicchiere mezzo pieno. E un po' di ottimismo non guasta quando serve trovare le risorse per ripartire dopo un brutto periodo che è tutt'altro che finito.
Gli appassionati hanno ripreso a comperare moto e scooter, per passione o per necessità, dopo quasi due mesi di chiusura delle attività in molti paesi europei e soprattutto in quelli più importanti anche motociclisticamente.
Il quintetto leader composto da Francia, Italia, Germania, Spagna e Regno Unito (l'80% del mercato europeo) aveva perso a marzo il 40% delle vendite rispetto a marzo 2019, e addirittura il 75% ad aprile. Il che, a livello continentale, portava il saldo del primo quadrimestre a -32,7% nonostante un primo bimestre 2020 a +10%.
Il settore motociclistico europeo nel mese di maggio ha marcato un -9,9% (che corrisponde a circa 153.000 unità vendute), un risultato che globalmente ha superato le previsioni che erano più fosche.
I dati diffusi da MotorCyclesData riportano alcuni mercati in positivo. La Germania, come abbiamo scritto anche qui, ha ottenuto un +23%, l'Olanda un +31,4%, mentre mercati meno grandi numericamente sono aumentati ancora di più in percentuale (Svezia +101% e Austria +46,7%) e in positivo a maggio sono state anche Danimarca, Slovenia, Slovacchia, Lussemburgo e Lettonia.
In Italia, sempre a maggio, abbiamo pagato un -10%, la Francia ha accusato -15%, la Spagna -44% e il Regno Unito -50%.
Con il -9,9% di maggio, ora MotorCyclesData prevede che si possa raggiungere il pareggio mensile già a maggio.
Un andamento ancora negativo ma certamente confortante se guardiamo a quanto è accaduto nel settore automobilistico nello stesso periodo. A maggio in Europa ha accusato un pesante -56% portando il saldo dall'inizio dell'anno a -43%.