Vendite moto nel mondo. Calano ovunque, ma raddoppiano in Russia

Vendite moto nel mondo. Calano ovunque, ma raddoppiano in Russia
L'inizio del 2020 non è stato positivo per le vendite motociclistiche nel mondo. Quasi ovunque ha dominato il segno meno, con la singolare eccezione di quello russo. Vediamo qualche numero
24 aprile 2020

Ci si aspettava un 2020 in ripresa per quando riguarda le vendite di moto e scooter nel mondo. E in effetti in molti paesi l'inizio dell'anno ha visto crescere le immatricolazioni, alcuni mercati erano in negativo per ragioni congiunturali interne, ma globalmente ci si aspettava un miglioramento rispetto al 2019.

Poi, però, ha pesato via via in modo maggiore l'insorgere della pandemia Covid-19 e le cose sono iniziate a peggiorare da marzo. Per cui il primo trimestre si è chiuso con tanti segni meno.

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Europa giù

In Europa a marzo le vendite sono crollate del 35,8% fermando le vendite del primo trimestre a 293.000 unità, ovvero -13%.

L'Italia, primo mercato continentale over 50 cc, ha visto il primo trimestre perdere il 25% (41.500 unità) dopo che ha marzo ha subito un -66%, il dato peggiore a livello continentale.

La Francia, secondo mercato per volumi e primo se si contano anche i ciclomotori, dopo un marzo a -52% ha chiuso il trimestre con 55.000 unità e un -17,5%.

In Germania l'effetto coronavirus è stato meno pesante sulle vendite, anche perché la chiusura è sì partita alla metà del mese di marzo, ma con diverse modalità nelle diverse regioni. T
anto che il calo è stato contenuto nel 18,5% e alla fine il saldo del primo trimestre è stato di 43.114 immatricolazioni (moto e scooter) con una flessione contenuta: -2,52% rispetto al primo trimestre 2019.

La Spagna ha sofferto invece di più della Germania, ma con un risultato migliore di quello italiano. Marzo si è chiuso con un -42,5%, pari a 9.479 immatricolazioni complessive, e il primo trimestre si è chiuso con il segno positivo (+6,3%) grazie al saldo attivo di gennaio e febbraio.

Nel Regno Unito il lockdown è iniziato il 23 marzo e questo fatto ha influito meno sulla diminuzione delle vendite: -21,6%. Le 13.075 unità vendute a marzo hanno portato il totale del primo trimestre a 23.528, contro le 27.131 dell'anno precedente, con un calo pari a -12,2%.

Nel resto del mondo

Quello indiano è il primo mercato al mondo, 19 milioni di motocicli venduti nel 2019. Ma già l'anno scorso aveva visto una contrazione delle vendite di ben 3,1 milioni di unità, volumi importanti che avevano influito sulle vendite mondiali scese a 60,1 milioni (-2,6% e -1,6 milioni) nonostante il positivo andamento in Europa, Cina e Asean.

Nel primo bimestre di quest'anno l'India si è fermata a 1.460.800 unità (-21%) e a marzo la flessione è salita a -29%, prima ancora che si misurassero gli effetti della pandemia e per le ragioni legate in buona parte alle nuove norme anti inquinamento.

Anche la Thailandia, che nel 2019 aveva accusato un -3%, nel primo trimestre del 2020 ha perso qualcosa, ma la flessione è stata contenuta nel 3,3% e con un totale di oltre 1,7 milioni di unità vendute da gennaio a marzo.

Restiamo in Asia per parlare di Cina. Quello che rappresenta un quarto del mercato mondiale aveva vissuto un 2019 positivo con vendite totali per 16,3 milioni di unità e un +5%.

Ma proprio in Cina, dove tutto è iniziato, gli effetti dell'epidemia hanno colpito duramente perché è proprio lì che sono stati applicati i primi provvedimenti di lockdown. Da gennaio a marzo è andato perso il 58% delle vendite, che si sono fermato a 1.430.000 unità.

In America Latina, dopo un 2019 che ha perso il 6,5% delle vendite (ferme a 3,2 milioni di unità) nonostante la crescita in Brasile e Colombia, il 2020 è iniziato ancora in calo.
Il mercato principale, quello brasiliano è andato controcorrente registrando un +3% (280.000 unità circa), ma anche nel paese verde-oro l'epidemia ha iniziato a colpire duramente ad aprile. L'Argentina, che sta vivendo una situazione economica assai critica ha perso nel primo trimestre il 37% delle vendite, dopo un 2019 chiuso a -44% e con poso più di 320.000 unità.

In attesa di conoscere i numeri di negli Stati Uniti e Giappone, che si prevedono in calo, chiudiamo con il dato singolare registrato in Russia.

Il primo trimestre ha visto infatti raddoppiare il numero di moto vendute in Russia, un incremento formidabile che però va considerato con volumi molto contenuti: meno di 2.000 unità totali.
La notizia è buona perché segna una forte inversione di tendenza dopo la tremenda caduta iniziata dopo il  2013, quando si registrarono 170.000 unità vendute, a cui seguirono le sanzioni ONU che bloccarono mezzi e parti di ricambio. Fino al punto minimo del 2017 con poco più di 7.000 moto.

Che succederà nei prossimi mesi? Le previsioni per il secondo trimestre del 2020 sono ancora più fosche, poi tutto dipenderà dall'evolversi della pandemia non soltanto in Europa ma nel mondo intero.

Fonte dati, associazioni nazionali di categoria e motorcyclesdata.com

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