Venduta la moto più antica del mondo: il prezzo è da capogiro

Venduta la moto più antica del mondo: il prezzo è da capogiro
È la moto di serie probabilmente più antica di sempre: una Hildebrand & Wolfmüller del 1894, ceduta a un'asta Bonhams
10 febbraio 2023

Certamente chi l'ha acquistata non era semplicemente un appasionato in cerca dell'"usato sicuro". E già, perché chi ha portato - presumibilmente - nella sua collezione la Hildebrand & Wolfmüller del 1894 acquistandola in un'asta di Bonhams si è messo a casa probabilmente la moto di produzione più antica che oggi sia possibile reperire.

Il perché è presto detto: se la Einspur di Gottlieb Daimler (ciò che per primo al mondo possiamo accomunare ad una motocicletta) è del 1885, sembra che lo stesso Daimler non abbia mai proceduto verso la produzione di serie rivolgendosi successivamente alle automobili. Nello stesso periodo i fratelli Heinrich e Wilhelm Hildebrand facevano società con Alois Wolfmüller e il suo tecnico Hans Geisenhof, tirando fuori dal cilindro un motore bicilindrico parallelo a quattro tempi raffreddato ad acqua con cilindrata di 1.488 cc: una cilindrata extralarge che ha portato questo motore a potersi vantare fino a non molti decenni fa di essere il più grande propulsore mai montato su una motocicletta, ma la cui architettura - oltre cento anni fa - non era ancora così in auge come ai giorni nostri. Quando si dice corsi e ricorsi storici.

 

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Una volta trovata collocazione al motore in un telaio sufficentemente robusto, Hildebrand & Wolfmüller registrarono in nome "motocicletta" e nel 1894 ottennero il brevetto.

La moto così nata aveva ancora dei retaggi che la legavano ai mezzi a vapore e l'accensione era, per fare un esempio, a tubo incandescente: ma erano tempì così, l'Euro5+ era ancora lontano dall'essere concepito e tutto era concentrato nell'attività pionieristica che in effetti la moto concedeva. Hildebrand & Wolfmüller portarono il loro mezzo a competere con un certo successo e del resto la potenza - non è ironia - era di ben 2,5 CV a 240 giri/min che in un contesto dove la trazione animale la faceva ancora da padrone lo spingeva fino a circa 48 km/h.

La moto venne concessa in licenza a produttori esteri (diventando " La Petrolette" in Francia). Ma la produzione di serie si rivelò acerba: le bicilindriche dovettero ritirarsi dalla gara Parigi- Bordeaux-Parigi e successivamente i problemi di avviamento e una certa irregolarità d'erogazione causarono lo scontento dei clienti che chiesero indietro il denaro causando il successivo fallimento dell'impresa.

 

Di Hildebrand & Wolfmüller non si sa bene quante ne furono prodotte: si dice tra le 800 e le 2.000 e sono certamente pochissime quelle sopravvissute fino ad oggi. Quella venduta per 195.500 euro all'asta di Bonhams, pare - secondo di documenti in possesso della Casa d'Aste e quelli della collezione di provenienza - sia presumibilmente il primo esemplare numerato esistente con il telaio numero 619 e il motore numero 69. Soldi ben spesi? Quella moto è un pezzo di storia. E se noi tutti siamo qui a parlare di Rally, MotoGP, quattro cilindri, giri in moto, scrambler, touring, Dakar, fino alle moto elettriche, lo dobbiamo anche a Hildebrand & Wolfmüller e a quella moto di 129 anni fa. Vista così, non mi sembra poi un prezzo così elevato, no?

 

Foto e fonte: Bonhams

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