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Cinquant'anni e non sentirli, questo viene in mente guardando la nuova Vespa Primavera 125. Correva il 1968 quando arrivò sul mercato la prima Primavera, anno in cui il movimento studentesco universitario prende vita, prende coscienza del proprio impatto e anno in cui i giovani gridano “libertà”. Libertà di espressione, aggregazione e di movimento, valori che Piaggio è riuscita a cavalcare con grande maestria, proponendo un mezzo che sapesse incarnali in pieno: prezzo contenuto - 107.000 lire che, al giorno d’oggi, equivalgono a circa mille euro e un’ottima versatilità che la fecero diventare ben presto il mezzo preferito dei liceali e dei giovani universitari.
Da quegli anni la Primavera 125 ne ha fatta di strada, evolvendosi diverse volte, ma rimanendo sempre fedele a se stessa, fino ad arrivare alla versione di quest’anno che guadagna tanta tecnologia, senza però subire stravolgimenti a livello di design.
Siamo andati a Pisa per voi a provare le rinnovate Primavera e Sprint, guidandole dalla città della Torre, fino al nuovo museodel gruppo Piaggio a Pontedera; circa 60 km tra le colline toscane, con una buona dose di curve, rettilinei e una discreta quantità di buche che ci hanno permesso di valutare bene le sospensioni.
Certo, ora direte che la Vespa è sempre la Vespa, stesso design dagli anni ‘60, ma non fermatevi all’apparenza, le modifiche ci sono e si notano, soprattutto nelle versioni 2018. Partiamo dalle novità più importanti: cambia la dimensione dei cerchi ruota, realizzati in lega di alluminio, ora sono entrambi da 12 pollici, raggiungendo così il maggior diametro nella storia dei modelli Vespa, oltre alla dimensione dei cerchi, sui nuovi modelli arriva anche l’illuminazione a tecnologia LED, ora adottata sia dal faro anteriore sia dalla fanaleria posteriore.
Un’altra dotazione inedita, questa volta solo per l’allestimento “S” di Vespa Primavera e per la Vespa Sprint, è la strumentazione totalmente digitale con display TFT full color da 4,3”. Lo strumento, oltre a visualizzare tutte le informazioni canoniche, quali velocità, chilometraggi totale e parziali, temperatura ambiente, livello del carburante, funziona da display per la VMP, Vespa Multimedia Platform. VMP è la App che aggiunge al quadro di controllo di Vespa una serie di funzionalità per la elaborazione e la gestione di informazioni riguardo lo stato del veicolo, sia sul percorso effettuato. Il sistema permette inoltre di rispondere alle telefonate attraverso i tasti al manubrio e di sfruttare i comandi vocali dello smartphone per effettuare chiamate o riprodurre musica, attivando una playlist.
Comune alla Primavera, alla Primavera S e alla Sprint, è invece il motore monocilindrico quattro tempi da 125 ad iniezione elettronica e raffreddato ad aria, con distribuzione a 3 valvole. Il motore i-get 125 ha una potenza e una coppia massima rispettivamente di 10,7 CV/7,9 kW a 7.700 giri/min e 10,4 Nm a 6.000 giri/min, con un consumo dichiarato in 43,2 km/l che, grazie agli 8 litri di serbatoio, consente di avere un’ottima autonomia.
Durante i circa 60 chilometri di test siamo riusciti a provare sia la Primavera in versione 50° anniversario, sia l’allestimento S, che la Sprint. La sostanza è la stessa, condividendo lo stesso motore, scocca e sospensioni, quindi il feeling alla guida è il medesimo per tutte e tre le Vespa.
Saliti in sella si notano subito tre cose: l’altezza della sella, che dista soli 790 mm da terra, rende facili le manovre da fermo anche per uno che supera di poco il metro e 70, il peso contenuto e l’ottimo raggio di sterzata, caratteristiche vengono rimarcate ancor maggiormente quando ci si districa nel traffico cittadino in tutta scioltezza.
Sempre in città si apprezza il diametro maggiore dei cerchi, che incrementa la stabilità sul pavè e sui binari del tram. Molto buone poi le sospensioni che, abbinate ad una sella abbastanza morbida e ben conformata, assorbono bene le asperità.
Passando al capitolo freni, il disco anteriore da 200 mm, abbinato ad un sistema ABS monocanale, si comporta bene, al posteriore, invece, troviamo un freno a tamburo che non ci convince in pieno dato che non è particolarmente vigoroso; attenti però che, non disponendo di ABS, sul bagnato bisogna azionarlo senza strizzare troppo la leva, evitando di bloccare così lo pneumatico.
La posizione di guida è naturale, con il busto eretto e le braccia alla giusta altezza; buona poi la seduta con sella larga e ben sagomata.
Il motore, grazie al peso contenuto del mezzo, con i suoi 10,7 CV riesce ad essere brillante, con una buona ripresa da fermo e con un allungo che, in rettilineo, fa segnare i 100 km/h sul tachimetro.
Alla fine dei conti la Vespa 125, oltre al design, iconico, si dimostra un mezzo agile e comodo, capace di soddisfare i bisogni di chi cerca un mezzo per i trasferimenti urbani e, perché no, anche per qualche gira fuori porta, magari in coppia.
I prezzi per queste versioni speciali non sono ancora stati comunicati, mentre per i modelli base sono di 4.370 euro per la Primavera 125 e 4.520 euro per la Sprint 125. Tantissimi poi gli optional con cui personalizzarle, tra cui parabrezza, portapacchi anteriore e posteriore, barre di protezione e tanto altro.