Hendrik Von Kuenheim
Hendrik Von Kuenheim, Presidente di BMW Motorrad e (esattamente da un anno) anche dell’
Associazione dei Costruttori Europei di Motociclette (ACEM), ci ha fatto compagnia a cena, al termine dei
test in Spagna dei nuovi maxiscooter C600 Sport e C650GT.
Un incontro “ufficialmente informale”, più che altro una chiacchierata con noi, per sapere le nostre impressioni a caldo sui due nuovi prodotti.
Il dottor Von Kuenheim, nato ad Hannover nel 1959, è nell’orbita di BMW dal 1985, quando entrò a far parte della filiale USA non appena laureatosi a New York. Ed è un uomo molto pacato, perlomeno all’apparenza: sì, perché parlando un po’ con lui si apprende, per esempio, che pilota correntemente l’elicottero, e ci ha pacatamente raccontato di come si diverte nell’effettuare particolari manovre al limite che solo chi ha una gran dimestichezza con un mezzo così affascinante, ma comunque privo di ali, può permettersi. Ci ha raccontato che ama vivere in Canada, a Toronto, dove peraltro è stato Presidente e CEO del Gruppo BMW dal 1998 al 2004, prima di trasferirsi in Spagna e poi, nel 2008, tornare nella sua Germania, dalla quale mancava dal ’93.
L'intervista
Von Kuenheim, manco a dirlo, ama molto enfatizzare i successi della “sua” BMW, e a sorpresa ci ha detto: «Presenteremo in breve tempo cinque nuovi modelli… e mezzo: tra questi, ai prossimi BMW Motorrad Days di Garmisch Partenkirchen (dal 6 all’8 luglio prossimi, ndr) vedrete due nuove enduro, poi arriveranno anche una Sport e una Sport Tourer, e lo scooterino elettrico (il... mezzo, appunto) in versione definitiva. Tutti prodotti in linea con il marchio BMW, anche come mantenimento del loro valore nel corso del tempo. Quindi di categoria premium».
Che tipo di enduro presenterete? Magari bicilindriche frontemarcia? Magari 900?
Risposta, dopo un attimo di silenzio, con fare apparentemente illusorio: «Vuoi conoscere la cilindrata? Non te la dirò mai!» Soggiungendo: «Io rispetto molto Ducati, che con la Multistrada ha realizzato un prodotto fortemente identificativo. Triumph, al contrario, ha fatto una copia della nostra…
Comunque abbiamo vari motori differenti, per tipo e per cilindrata, che vedrete su vari nuovi modelli.»
Dopodiché herr Von Kuenheim riparte a ruota libera, raccontandoci che «BMW ha molto denaro da investire in parecchi progetti, e molti tipi di motori a disposizione. E ci sarà un nuovo futuro anche per i motori a due tempi –parliamo solo di Costruttori europei, naturalmente – in particolare per quanto riguarda l’enduro. Con gli sviluppi dei nuovi impianti di iniezione elettronica, anche questi motori saranno tranquillamente omologabili Euro 4 ed Euro 5. E personalmente posso anche immaginare una stradale, con motore a due tempi. E vi dirò che anche un buon motore Diesel non sarebbe male su una moto…
Comunque, bisogna sempre capire bene cosa vuole la gente, specie riguardo al realizzare moto di bassa cilindrata. Noi abbiamo un motto: small engine, small price, small profit (motore piccolo, prezzo basso, profitto minimo ndr). Produrre mezzi piccoli, insomma, non è più remunerativo. Honda fino a qualche anno fa vendeva il triplo di noi. Ora sono scesi parecchio…
Come scooter, ricorderete il nostro C1, che è stato una bella sfida, anche se con alcuni difetti: peso in
alto, un solo posto, e via dicendo».
Un mezzo particolarissimo, il C1, che ha iniziato a essere ricercato non appena avete smesso di produrlo, o sbaglio?
«Esatto. Pensa che a Parigi c’è un concessionario che va a cercare i C1 in giro per tutta Europa, e ne vende dai 20 ai 30 esemplari al mese, a 7.000 euro!». Notare che il C1 200 nel 2001 costava circa 13,5 milioni di lire…
Vedremo prima o poi un C1 in chiave attuale?
Risposta, sguardo leggermente fulminante: «Forse…».
E vedremo mai una moto elettrica?
«Quanto alla moto elettrica, bisognerebbe decisamente rimodellare le esigenze dei motociclisti in termini di prestazioni: per ottenere quelle che molti desidereremmo, ci vorrebbero 90 chili di batterie! Per gli scooter è un altro discorso. In ogni caso, bisogna essere realisti: allo stato attuale i numeri di vendita sono ancora bassissimi, e i mezzi cui pensare devono essere principalmente dedicati all’utilizzo cittadino, non per lunghi percorsi. Noi abbiamo anche quelli, e funzionano perfettamente, ma avrebbero costi molto elevati».
Saltando di palo in frasca, dopo la S1000RR possiamo ipotizzare anche l’arrivo di una sportiva “piccola”, cioè una 600, o giù di lì?
«Prima della crisi il mercato mondiale delle sportive era di 250.000 moto, 130.000 delle quali erano da 600/750 cc, le altre da 1000. Ora si vendono circa 60.000 superbike da 1000 cc, e 28.000 supersport. Entrare oggi in questo mercato significa buttar via denaro. Sia chiaro: io nutro il massimo rispetto per MV Agusta, che ha fatto una moto magnifica».
Dopodiché, il Presidente ci ha fatto sottilmente capire che BMW potrebbe tranquillamente entrare a far parte del gioco anche in superport. Il nuovo motore a 6 cilindri in linea delle GT e GTL, del resto, non è certo fine a se stesso: un colpo di sega elettrica, ed ecco bello e pronto un bel tricilindrico…
Concludiamo con una nota di Von Kuenheim sui nuovi maxiscooter BMW: «Avevamo previsto di vendere un 75% di C600Sport e un 25% di C650GT, ma siccome pensiamo che molto rimarranno sorpresi dalle prestazioni globali del GT, è probabile che le vendite saranno equamente ripartite. Da una ricerca di mercato effettuata in Spagna, inoltre, abbiamo visto che il 50% della clientela sarà di estrazione automobilistica. In Germania, l’utente tipo dei nostri scooter avrà un’età compresa tra i 42 ed i 49 anni, mentre nel sud Europa ci rivolgeremo a utenti anche più giovani».