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Partiamo dai fatti: Bombardier Recreational Products ha ampliato la sua gamma di veicoli a tre ruote Can-Am che ora vede oltre al noto Spyder nella versioni F3 ed RT anche il più compatto Ryker. Ma probabilmente la novità più interessante si chiama Canyon, un trike per il turismo d'avventura che strizza non uno ma entrambi gli occhi al mondo delle adventure e dei 4x4 con maggior luce a terra e sospensioni con escursione maggiorata, oltre che tutto ciò che si possa desiderare per campeggiare... letteralmente ovunque. Il Canyon si può già vedere e configurare sul sito del marchio canadese e arriverà in vendita nella primavera 2025 ad un prezzo di partenza di 30.999 dollari (circa 28.000 euro).
Dando rapidamente un'occhiata a quello che offre questo veicolo decisamente originale, troviamo un tre cilindri Rotax da 1300 cc con 115 CV raffreddato ovviamente a liquido abbinato ad un cambio semiautomatico a sei marce. Ci sono quattro driving mode: All-road, On-road, Sport and Comfort. Le impostazioni sono navigabili anche dal display touch da 10.25 pollici (lo stesso che montano Pulse e Origin) dotato ovviamente di Apple Car Play, collegamento Wi-Fi e bluetooth oltre che corredato di presa USB. Le sospensioni sono Sachs Big Bore oppure KYB semi-attive e ci sono tutti i controlli elettronici del caso per una dotazione completa (ABS, controllo della trazione, controllo della stabilità, servosterzo dinamico, controllo della partenza in salita, cruise control e sistema antifurto). Il Canyon è dotato anche del sistema LinQ per agganciare senza supporti esterni una serie di accessori a partire dai bagagli. Anche in questo caso è una peculiarità che Can-Am ha sviluppato e integrato sulle nuove moto elettriche. Insomma, questo Canyon offre tutto quanto ci si possa aspettare da un trike premium pensato per l'avventura declinato in tre pacchetti di allestimento: standard, XT con sospensioni posteriori più performanti e bagagli, e Redrock con sospensioni semi-attive e bagagli.
Ciò però che ci ha colpito a prima vista è però una certa somiglianza con la BMW R 1300 GS Adventure recentemente svelata a Garmisch. La cosa ci è sembrata curiosa perché quando abbiamo visto la Adventure tedesca abbiamo tutti pensato che avesse un design ardito e all'avanguardia. Considerando i tempi di sviluppo, la gestazione dei due veicoli è stata sicuramente contemporanea. Le linee squadrate smussate con grandi pannelli e superfici piatte sono talmente simili che potrebbero essere uscite dalla mano dello stesso designer, ma non è così. Quindi chi ha influenzato chi?
Logicamente nessuno, semplicemente i due costruttori sono arrivati a conclusioni stilistiche simili dopo aver fatto percorsi di ricerca simili pur occupandosi di mezzi piuttosto diversi, non solo per il numero delle ruote. La prima cosa che ci viene in mente è la questione dei punti di ancoraggio: entrambe le Case hanno lavorato per offrire più punti possibili il che non significa solo avere un gancio ma avere superfici piatte. BMW ne ha sulla coda, sui pannelli laterali, sul serbatoio, sulla carena del radiatore. Can-Am ha il sistema di fissaggio senza attrezzi LinQ e anche qui la volontà era averne il più possibile per le borse a sgancio rapido. Viene a questo punto naturale riesumare l'adagio della Bauhaus per cui la forma segue la funzione e in un linguaggio che deve restituirci il senso dell'avventura, delle infinite possibilità, questo diventa stile, finanche moda. Forse negli anni Venti del nuovo millennio dobbiamo aspettarci un ritorno al funzionalismo degli anni Venti del Novecento?