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Da settimane ormai Ducati ci stuzzica con intriganti "vedo non vedo" di una delle novità più attese del 2015: la Scrambler. La moto verrà presentata ufficialmente al Salone di Milano, a novembre, (qui trovate le prime immagini e indiscrezioni) ma se siete a Misano non perdetevi l'anteprima che qui Ducati riserva a tutti gli appassionati. Subito dopo aver varcato la soglia del Circuito, sulla sinistra, troverete un'area completamente dedicata alla Scrambler, è impossibile non notarla come è impossibile non notare l'enorme container giallo che racchiude la protagonista di cotanta curiosità.
Non potevamo non andare a dare un'occhiatina. Ci siamo messi pazientemente in coda, ascoltando i commenti e le supposizioni degli appassionati e, una volta giunti in prossimità dell'ingresso, abbiamo lasciato fotocamere e cellulari nelle mani dello staff Ducati: vietatissimo fotografare!
Nel container (non più di 8 persone alla volta all'interno) la moto è coperta dal classico telo rosso, e un video racconta la storia del mito dal 1962 ad oggi. E poi ecco che, finalmente, la Scrambler si svela agli occhi dei privilegiati presenti. I commenti del pubblico che abbiamo raccolto a caldo sono positivi: gli appassionati di vecchia data rivedono con piacere le linee della mitica moto degli anni '60, i più giovani parlano delle possibili modifiche e personalizzazioni.
Cosa ne pensiamo noi? La moto è solo un prototipo e il tempo per ammirarla con calma non ci viene concesso, ma già al primo sguardo salta all'occhio l'indiscussa qualità Ducati. E, come tengono a sottolineare gli addetti ai lavori di Borgo Panigale, la Scrambler non è una moto vintage: è una moto contemporanea, che punta a diventare uno stile di vita. Il richiamo alle linee del passato è indiscusso (la lunga sella, il giallo tenue della livrea), ma il codino troncato, il logo rivisto, il serbatoio sagomato le danno una linea compatta e moderna.
Ricordando che stiamo parlando di una pre-serie, vediamo cosa offrirà la piccola di Casa Ducati: il faro tondo è a LED, così come il fanale posteriore, l'impianto frenante si avvale di un disco singolo da 320 mm all'anteriore, con pinza Brembo a 4 pistoncini. Lo scarico, 2 in 1, termina con un silenziatore basso e corto. Il comparto sospensioni è affidato a una classica forcella da 43 mm all'anteriore e a un mono Sachs posto sul lato sinistro della moto.
Per vederla di nuovo sulle nostre strade però, dopo 40 anni e questa volta con un moderno bicilindrico da 800 cc, dovremo aspettare la primavera del 2015. Il propulsore, derivato dal 796, non prevede riding mode e altri ninnoli tecnologici: un voluto ritorno alla sostanza, all'essenza della motocicletta.