WDW, Del Torchio: preoccupati ma ottimisti

WDW, Del Torchio: preoccupati ma ottimisti
Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
Il Presidente e AD di Ducati lancia segnali di ottimismo, nel corso della consueta conferenza stampa che inaugura l'ormai mitico happening Ducati, quest'anno giunto alla settima edizione e più gremito che mai
  • Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
23 giugno 2012

Punti chiave

 

Un Gabriele Del Torchio cautamente positivo ha salutato la stampa inaugurando ufficialmente la settima 7a edizione – sicuramente la più gremita di sempre – dell'ormai celeberrimo WDW. Una manifestazione davvero irrinunciabile, e non solo per i Ducatisti, per l'atmosfera incredibilmente suggestiva che vi si respira a pieni polmoni. Riportiamo di seguito un sunto del discorso del Presidente ed Amministratore Delegato di Ducati Motor Holding.

 

«Venendo qui, questa mattina, ho visto tutte le strade piene di Ducati, e ho pensato che se il mercato riflettesse quello che stavo vedendo noi saremmo forse la Casa motociclistica più grande del mondo! Chiaramente non è così, ma ieri abbiamo incontrato i presidenti dei nostri Ducati Club (sono ben 210, ndr) e siamo andati a cercare immagini dei precedenti WDW, in particolare dell'edizione 2007, quando ero appena arrivato in Ducati e mi presentai in pantaloni gialli!»

 


«Beh, sono passati già sei anni da allora, anni esaltanti ed importanti. E oggi ci troviamo qui, alla fine di un'era e all'inizio di un'altra. Sì, perché stiamo vivendo il passaggio da un'azionista di maggioranza ad un altro, con una situazione di mercato globale davvero terribile: -46%! Ma in questo scenario così negativo Ducati ha ottenuto un risultato incredibile: infatti abbiamo praticamente raddoppiato la nostra quota di mercato, passando dal 5,2% al 10,6%, mentre il fatturato è

Ma in questo scenario così negativo Ducati ha ottenuto un risultato incredibile: infatti abbiamo praticamente raddoppiato la nostra quota di mercato, passando dal 5,2% al 10,6%

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cresciuto ben del 23% fino al 2011. Non solo: parlando di livello occupazionale, da meno di 1000 persone la nostra azienda è salita a 1250. Notoriamente abbiamo anche investito parecchio sullo sviluppo del prodotto, aspetto importantissimo per noi, sfornando praticamente un modello nuovo ogni anno, e percorrendo strade nuove: mi riferisco in particolare alla Multistrada, che ci sta dando grande soddisfazione – e guardando nel paddock, qui sotto, ce ne si può rendere conto – idem per la Diavel, naturalmente, per non parlare della nostra nuova superbike, la Panigale, che è diventata immediatamente un nuovo riferimento in un segmento improntato alla massima tecnologia.»


«Entro la fine di luglio verrà ufficializzato il passaggio al Volkswagen Group, e specificamente all'Audi, con grande soddisfazione da ambo le parti: chi ci segue sa che ciclicamente abbiamo cambiato più volta azionista di maggioranza, e sempre a causa di difficoltà aziendali. Ora invece entriamo in Audi con una forza che non abbiamo mai avuto, smussando la polemica trita e ritrita sul fatto che gli stranieri non investano in Italia. Oggi siamo vivendo un grande investimento, da parte, finalmente, di un azionista industriale, che ci darà più solidità e continuità per il futuro: vi ricordo che stiamo parlando del più grande gruppo industriale europeo, e secondo a livello mondiale. Questa operazione è stata fortemente voluta dal professor Piech (il Presidente del Gruppo Volkswagen, ndr), che da tempo aveva una gran voglia di acquisire la Ducati: lui è da sempre un nostro grande tifoso, ha una 1098 R. Ma il nostro passaggio ad Audi è stato sancito con la rigorosa premessa che Ducati resterà a Borgo Panigale , e ci resterà mantenendo la propria individualità italiana (e a questo punto, l'ex pilota Giancarlo Falappa, vera icona ducatista, applaude di cuore, ndr). Ne approfitto per fare auguri a Falappa, che mi applaude sempre, e che presto compirà gli anni.»


«Tutto bene sotto questo aspetto, quindi. Per quanto riguarda le corse, naturalmente non neghiamo le nostre difficoltà nella MotoGP, ma vedrete che i risultati arriveranno, perché il lavoro paga sempre. In SBK, invece, stiamo lottando bene.»

 

«Torno a parlare del mercato con un breve flash sull'andamento dello scorso mese di maggio: quando abbiamo preparato il piano industriale per quest'anno, speravamo che il 2012 segnasse la fine della crisi, ma non sta andando così, e siamo molto preoccupati. Nonostante ciò, a maggio siamo al 20,1% di crescita, e forse a fine anno supereremo il risultato ottenuto nel 2011. Dove siamo cresciuti? Principalmente negli USA, che oggi rappresenta il nostro primo mercato di riferimento con un plus del 48%, mentre in Asia abbiamo un +238% (!). Ma stiamo crescendo anche in Germania e Francia, e un po' ovunque.»

  

«Ma non dimentichiamo certamente l'influenza negativa di eventi che sono al di fuori dal nostro controllo, e mi riferisco ovviamente al terremoto: noi siamo nella valle dei motori, sono tante le aziende che operano nel nostro settore, qui in Emilia, compresa un'ampia rete di fornitori: molte vite sono state perse, e molte fabbriche sono state seriamente danneggiate, e noi di riflesso, chiaramente, con ovvie ripercussioni sul mese di giugno. Siamo stupefatti dalla reattività della nostra regione, segno innegabile di fiducia e di grande carattere. Non abbiamo un migliaio di moto da consegnare, in fabbrica, e recupereremo certamente a luglio. Preghiamo quindi di i nostri clienti in attesa di restare fiduciosi. E abbiamo anche riscontrato la grande sensibilità dei nostri Club, che hanno avviato raccolta fondi a favore dei terremotati, tant'è che stasera consegneremo le chiavi di alcuni pulmini agli enti cui sono destinati. Tornando al WDW, crediamo che questa nostra presenza qui si dimostrazione di potenza e della forza del Made in Italy, del quale siamo orgogliosamente ambasciatori»

 

A questo punto, il nostro Giò Zamagni chiede a Del Torchio una dichiarazione su futuro di Ducati nelle competizioni. «Le corse sono nel nostro DNA, e di grande supporto al nostro sviluppo tecnologico, quindi continueremo a farle”.

 

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