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“The sixth episode of the saga: RED PLANET RETURNS”. Era nell’aria, e così è stato. Il Ritorno del Pianeta Rosso ha portato al circuito di Misano un gran pienone di ducatisti: oltre 60.000 da giovedì 10 a domenica 13 giugno, arrivati da 28 nazioni del mondo. Il 60% delle presenze al WDW 2010 era sicuramente italiano, ma era il restante 40% a confermare il potere e l’appeal del marchio Ducati, per il quale i fedelissimi desmo-dipendenti sono confluiti sulla riviera romagnola provenendo da USA, Europa, Australia, Grecia, Russia, India, ma anche da Brasile, Cina, Malesia, e addirittura Gabon e Nepal. Un vero spettacolo, che ci siamo goduti in diretta durante lo scorso weekend, immergendoci nella marea desmodromica con una comoda Ducati GT1000.
Il WDW (World Ducati Weekend) esordì nel lontano 1998, con 5.000 moto e 6.000 partecipanti da tutto il mondo, e si ripresentò nel 2000, con 23.000 presenti e 17.000 moto. Nel 2002 la manifestazione diventa World Ducati Week, una settimana di bagordi motociclistici tra l’autodromo di Misano e il Parco del Mare “Le Navi” di cattolica: sono 25.000 i partecipanti. In quell’occasione Edi Orioli partì da Misano con una Ducati ST3 per la sua Transiberiana, e partì pure il Motogiro d’Italia.
Veste tutta nuova per l’edizione 2004, con possibilità di girare in pista tutti i giorni, da lunedì alla domenica successiva. Inoltre si moltiplicano le manifestazioni collaterali per intrattenere i 45.000 i partecipanti. Inoltre viene ufficializzato il progetto Desmosedici RR, la prima, vera MotoGP stradale.
La quinta edizione cade nel 2007, sempre più piena di eventi, e dura quattro giorni. Le Frecce Tricolori rombano nel cielo, e sul palco si esibisce addirittura Patty Smith, con la band di Marco Lucchinelli come supporter. Sono 50.000 i ducatisti presenti, mentre il sito ufficiale viene visitato da 500.000 utenti.
Sulla Romagna e sul WDW splendeva un sole caldissimo, che però sabato sera ha lasciato spazio a una deliziosa brezza marina che ha allietato la folla assiepata sotto al grande palco degli spettacoli allestito nel
paddock. Si, perché verso le 20 lì sopra è iniziata la tradizionale festa delle premiazioni, gestita da Valerio Staffelli – che durante il giorno passava più tempo a girare in pista come uno stakanovista con la 1198 che nei paddock – con Giulio Gori ed Alice Margaria, che naturalmente hanno coinvolto gli sponsor ed i partner di spicco che hanno legato il loro nome all’evento. Mercedes, in particolare, ha scelto questo contesto per presentare la nuova cabrio SLK denominata Naked, proprio come la prima, mitica Monster M900, nel lontano 1993.
Sul palco non potevano certo mancare il dottor Gabriele del Torchio, Presidente e AD di Ducati, l’ingenger Claudio Domenicali, Direttore Generale, né figure di spicco gli ingegneri Filippo Preziosi, Direttore Generale di Ducati Corse, ed Ernesto Marinelli, che dirige il team ufficiale Superbike.
Sono stati premiati alcuni ex-piloti Ducati (a partire dal mitico Paul Smart, vincitore della 200 Miglia di Imola del 1972, e l’ottantaquattrenne Giuliano Maoggi, vincitore del Motogiro 1956 in sella alla famosa Marianna 125, e tutt’oggi motociclista praticante), seguiti da piloti e team partecipanti al CIV con le Ducati, per arrivare ai piloti delle top class, ovvero i protagonisti dei mondiali SBK e MotoGP.
Per il team DFX non era presente solo Lorenzo Lanzi, ma anche lo stesso Regis Laconi, assente da tempo per un serissimo infortunio, ma che ha annunciato la sua presenza alla gara di Misano del 27 giugno prossimo. Poi è stata la volta del team Althea, con Carlos Checa e Shane Byrne, e il pubblico ha iniziato a scaldarsi sempre più, e gli applausi sono aumentati di intensità con l’arrivo sul palco di Michel Fabrizio, poi di “Nitronori Haga”, fino a trasformarsi in una lunga ovazione quando è apparso il grande Troy Bayliss, che proprio sabato pomeriggio aveva dichiarato, in forma inequivocabilmente definitiva, che non sarebbe tornato a correre, pur continuando a collaborare con Ducati sia a livello di uomo immagine che come “collaudatore di lusso” quando ce ne sarà la necessità.
Gli applausi non sono certo calati di intensità, poi, all’ingresso di “quelli della MotoGP”: ovvero, nell’ordine, Franco Battaini, nuovo pilota collaudatore in sostituzione di Vitto Guareschi, ora team manager e, ovviamente, anch’egli sul palco; quindi “Kentucky Kid” Nicky Hayden e Casey Stoner: come sottolineato sul palco, infatti, la Ducati è l’unico team di MotoGP rappresentato da due Campioni del Mondo.
Uno Stoner che tra l’altro, durante una conferenza stampa tenutasi al pomeriggio dopo quella dei piloti della Superbike, ha dichiarato non solo che questo suo primo WDW gli è sembrato incredibilmente fantastico sotto ogni punto di vista, in particolare per l’amore del pubblico verso la Ducati ed i suoi piloti (appoggiato in questo anche da Hayden e Fabrizio, anch’essi al loro primo WDW) ma anche che…spera di essere ospite a molte altre edizioni di questa bella manifestazione! Per uno che sembra in predicato di passare alla Honda, questo mi sembra un messaggio nemmeno tanto trasversale…
Finita la festa, via con la musica a tutto gas delle quattro Ducati Band (il venerdì sera si era esibita anche la Treves Blues Band), con tanto di grigliata generale organizzata nel paddock.
Un paddock molto interessante e divertente, ricco di popolazione eterogenea e moto di tutti i tipi, e di tanti spunti simpatici, come gli omini che ti gratificavano con graditissimi spruzzi di acqua nebulizzata, piuttosto che le ragazze del bike wash che lavavano moto (e magari anche i proprietari) in modo decisamente inconsueto.
O, ancora, della band di suonatori di tamburo (o meglio, di bidoni di acciaio) che sotto al sole cocente sfilavano sui trampoli, oltretutto completamente ingabbiati in ermetici scafandri argentati, a mo’ di alieni? O ancora le esibizioni del motocross freestyle, i dei bravissimi stuntman in sella alle Streetfighter e Hypermotard, dei dragster.
C’era anche una pistina interna al paddock, per provare delle veloci mini-motard piuttosto che le belle biciclette elettriche Ducati City Pearl della Italwin. Manco a dirlo, per i Vip possessori di Desmosedici era giustamente allestito un apposito recinto chiuso.
E quante special! Alcune vere rat-bike, ma comunque con la loro buona dose di fascino, altre davvero magnifiche, in giro un po’ dappertutto ma in particolare nel settore Garage Contest, dove ancora Staffelli ha premiato la moto vincitrice del concorso dedicato.
Superspecial di riguardo è da considerare senza dubbio la NCR Millona 16, presentata al WDW lo scorso giovedì 10, sulla quale, rispetto all’articolo da noi pubblicata il giorno stesso (link), aggiungerei quanto
segue: in pratica, chi ambisce a questa moto dovrà presentarsi al produttore con la sua Desmosedici, dopodiché dovrà sborsare circa 140.000 Euro per trasformarla in Millona M16.
Una belva col motore portato a 205 cv alla ruota, dotata di sofisticatissime sospensioni Öhlins – forcella da MotoGP e ammortizzatore TTYX appositamente realizzato per questa moto – e la carrozzeria portante dove spicca il condotto frontale dell’aria che và direttamente ai collettori di aspirazione (senza l’airbox, quindi), e verniciatura trasparente opaca assolutamente antigraffio. Da notare le pedane in titanio lavorate dal pieno su misura dei piedi del cliente, le tubazioni del motore pure in titanio, idem per le specialissime fascette stringi-tubo Poggipolini realizzate per la Ferrari F1. Vien da pensare che una moto del genere potrebbe tranquillamente servire da base per correre in MotoGP, quando entrerà in vigore il nuovo regolamento che contempla il ritorno delle 1000 cc, nel 2012…