Willie G. Davidson, Roma capitale Harley

Willie G. Davidson, Roma capitale Harley
Il lungo fine settimana romano dedicato ai 110 anni di Harley Davidson sta entrando nel vivo. Abbiamo intervistato Willie G. Dvidson, nipote di uno dei fondatori, che per 50 anni a Milwaukee ha disegnando alcune delle H-D più belle e che ama l'Italia
14 giugno 2013

Punti chiave

 


Il suo basco nero è un marchio registrato: non è un vero evento Harley se non c’è Willie G. Lo ama il popolo di Milwaukee, che gli si stringe intorno in un abbraccio collettivo, rito che si rinnova a ogni passo. Sotto il sole cocente di una Roma finalmente estiva batte forte il cuore della passione per il bicilindrico americano e Willie G. sembra quasi uno sciamano che guida il suo popolo. A dispetto degli anni ha l’entusiasmo intatto di un adolescente. Nei primi giorni del soggiorno romano, accompagnato da tutta la famiglia, ha avuto un’udienza privata da Papa Francesco. Seguita da una visita riservata alla Cappella Sistina e ai Musei Vaticani, prima di una cena, con 200 ospiti e a base di specialità italiane, sotto le stelle di uno dei terrazzi più esclusivi della Capitale con vista sul Cupolone. 
 

Willie G. Davidson, 79 anni, nipote di uno dei fondatori e fino allo scorso anno responsabile dello stile Harley-Davidson, giornate così le sognava da tempo. L’abbiamo incontrato in una sessione esclusiva, per pochi selezionati privilegiati, dopo la conferenza stampa tenuta dallo staff dirigenziale Harley. Willie G., disponibile as usual anche per rispondere alle nostre domande, ha esordito con una dichiarazione di grande soddisfazione: «Stiamo vivendo l’evento più importante della storia Harley al di fuori dei confini nazionali e non credo davvero potessimo trovare una location più ricca di fascino e bellezza di Roma. Per me, un designer che ha avuto la fortuna di disegnare belle moto, muovermi tra i monumenti della Città Eterna è come vivere un bel sogno. In America abbiamo tutto, ma ci mancano i resti di una storia millennaria. In questi giorni abbiamo unito la culla della cultura e della civiltà con il marchio più famoso nel mondo!».


Qual è il messaggio che Harley porta a Roma?

«Le migliaia di nostri entusiasti supporter giunti fin qui anche da luoghi molto lontani alimentano il sogno della libertà personale. Ovunque ci giriamo, la prima parola che ascoltiamo è proprio libertà. Tutti, giovani e anziani, identificano Harley-Davidson come libertà: è la stella polare della nostra vita, quello che cerchiamo di mettere in ogni nuovo modello che progettiamo e che esce dalla nostre fabbriche. Un messaggio che davvero mi pare sia compreso a ogni latitudine e sotto ogni bandiera».


Dai tempi di Easy Rider alla visita al Papa: come mai lo stile Harley è cambiato in maniera così radicale negli anni?

«Non credo sia cambiato la Harley, è piuttosto il mondo che ha mutato aspetto: dai tempi del ribellismo siamo passati a una fase nuova nella quale contano molto di più concetti come fratellanza, rispetto, condivisione. L’omaggio al Papa, cui abbiamo presentato la Freedom Jacket, rappresenta proprio il riconoscere un’autorità che va oltre le questioni terrene e investe ambiti più alti, più nobili».


Chiudiamo con una battuta: come giudica il traffico di Roma e lo stile di guida dei romani?

«Abitate in una città così meravigliosa che vi si perdona ogni eccesso, anche i clacson suonati a distesa, le auto ferme che ostacolano gli altri veicoli e anche le manovre da kamikaze dei piloti di quelle due ruote saettanti... come si chiamano? Ah sì, gli scooter! Ma quanti ce ne sono a Roma? Non sarebbe meglio che andassero su una Harley?».


Certo l’ufficio vendite di Harley-Davidson ne sarebbe felice. Ma oggi il più contento ci è sembrato proprio Willie G., che forse mai avrebbe immaginato di vedere in sosta all’ombra dl Colosseo così tante scintillanti moto made in Milwaukee. Intanto, dopo una giornata torrida, il tramonto cala sui sette colli e si annuncia una notte di musica, a Ostia e nella base urbana del Foro Italico. Domani, non dimentichiamo, c’è la grande sfilata dal mare al centro di Roma. Sarà la conquista pacifica della Caput Mundi da parte del popolo di Willie G.

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