Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
La faccia del motociclismo sta cambiando molto. L'età media dei motociclisti si sta alzando - e non solo qui in Italia, dove alle considerazioni sulla natura del motociclismo stesso vanno aggiunte quelle sulla recessione economica - e la stessa pratica si svolge diversamente, con sempre minor spazio per le prestazioni e una maggior attenzione all'immagine e al divertimento nella guida anche a ritmi più blandi.
E' proprio osservando questi fenomeni che Yamaha ha pensato la sua gamma Sport Classic e diverse novità che vedremo a breve, perché il periodo di ibernazione della Casa dei tre diapason è finito, se non l'aveste intuito da soli. In occasione della conferenza stampa di presentazione della XV950 (prima della nostra prova), tenutasi nella sede di Deus Ex Machina di Venice Beach in California, ce ne ha parlato meglio Shun Miyazawa, il Product Manager di Yamaha Motor Europe che si è occupato appunto di queste Sport Classic.
«In questo periodo stiamo appunto osservando una controtendenza rispetto al passato: si tende a rifuggire dal design esagerato, la corsa alle prestazioni è rallentata - possiamo addirittura parlare di un vero e proprio controllo delle velocità da parte di noi costruttori - e l'età media dei nostri clienti, sui mercati occidentali, è aumentata. La soluzione è stata quindi ispirarsi al passato per costruire le moto del futuro, attingendo naturalmente in maniera pesante alla nostra eredità sportiva - una Yamaha deve sempre essere dinamica e guidabile»
La soluzione è ispirarsi al passato per costruire le moto del futuro, attingendo alla nostra eredità sportiva - una Yamaha deve sempre essere dinamica e guidabile
Tutto questo finisce per attirare anche una clientela diversa, stando a Miyazawa.
«Abbiamo notato come prenda sempre più piede il fenomeno dei "fashion bikers", ovvero di motociclisti per cui la moto non è un mezzo di trasporto o un'espressione di pratica sportiva, ma un vero e proprio stile di vita. La moto diventa un mezzo per esprimere la propria individualità, la propria personalità, e la cosa si integra alla perfezione con la nostra attenzione verso la personalizzazione, finendo tra l'altro per fare presa anche su un pubblico più giovane, molto attento alla propria immagine»
Yamaha, come abbiamo detto più volte, è da sempre molto attenta al fenomeno della personalizzazione delle proprie moto, tanto da essere l'unica fra le Case giapponesi ad aver dato vita a progetti appositi sui propri modelli di punta.
«Assolutamente si. La XV950 è l'esempio perfetto di questa nostra filosofia: se la osservate attentamente c'è un vero e proprio ritorno alle origini. Tutte le componenti sono in bella vista, ogni cosa ha una sua funzione e non ci sono forti integrazioni fra diverse parti del mezzo. Una vera e propria follia secondo i canoni attuali, ma una soluzione che vuole venire incontro alla voglia di personalizzazione del nostro pubblico: così facendo infatti rendiamo molto più semplice seguire il proprio gusto senza costringere il cliente a complessi esercizi d'ingegneria perché magari il filtro dell'aria che si vuole sostituire viene integrato in un'altra componente che va ripensata o ricollocata»
La Casa dei tre diapason ha anche lanciato sfide ben più complesse con altre special già nel recente passato.
«Ci sono tantissimi preparatori che amano lavorare su Yamaha, Deus Ex machina è un ottimo esempio. A noi piace molto che questi grandi customizer lavorino sulle nostre moto, in maniera tale da ispirare i nostri clienti e semplificare il loro lavoro. Proprio per questo abbiamo pensato a due tipi differenti di progetto: l'Hyper Modified, che rappresenta lo stato dell'arte della personalizzazione, dove i budget non contano e il risultato finale non è certo alla portata di tutti, ma anche le Yard Built, progetti molto più minimalisti ed accessibili, che magari - come nel caso della Project X di Deus Ex Machina Milano - danno vita ad un kit facilmente acquistabile dal cliente finale»
L'obiettivo, usando le parole dello stesso Miyazawa, è quello di creare moto di cui il cliente non si accontenti, ma che desideri invece avvicinare al proprio stile per sentirla più sua, ricollegandoci al discorso iniziale
«Esatto, come vedrete per esempio sulla SR400 che vi presenteremo in occasione di EICMA 2013. La nostra produzione futura ci vedrà sempre più spesso produrre moto con grandi contenuti tecnologici ma con grande rispetto del passato e delle nostre tradizioni - in maniera molto simile allo spirito del nostro paese, se ci pensate: il Giappone è proprio così, nel suo quotidiano convivono la tecnologia più avanzata del mondo con un forte legame al passato e alle sue tradizioni. Non ci vedrete produrre repliche di moto del passato, "macchine del tempo". Il nostro futuro è fatto di moto moderne, con prestazioni che vengono dalla nostra esperienza nelle competizioni e sicurezza allo stato dell'arte. Anche su quelle che, per rispondere all'appello di questa nuova clientela, avranno un'ispirazione neoretrò come la XV950»
Yamaha
Via Tinelli 67/69
20050 Gerno di Lesmo
(MI) - Italia
848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/
Yamaha
Via Tinelli 67/69
20050 Gerno di Lesmo
(MI) - Italia
848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/