Yamaha Motobot, il robot che guida la R1

Yamaha lavora sull'automazione per migliorare la sicurezza di guida. Il robot umanoide presentato al Tokyo Motor Show guida in pista a oltre 200 km/h
29 ottobre 2015

Aeroplani che decollano, volano e atterrano grazie a sistemi autopilota, navi e barche che navigano nella nebbia grazie ad appositi software e sistemi Gps, automobili che guidano e parcheggiano da sole sono già una realtà. Ed è stato è stato proprio il volo il primo a essere automatizzato alcuni decenni fa aprendo lo sviluppo tecnologico. Sulle strade di tutti i giorni gli ostacoli, il traffico, le condizioni del percorso e gli imprevisti rendono però più difficoltoso fare andare autonomamente un'automobile senza che questa provochi o subisca danni. Gli stessi aeroplani hanno ancora la fase taxi, il trasferimento dal parcheggio alla pista e viceversa, svolto e controllato dall'uomo.

Rispetto all'automobile, poi, la moto ha una dinamica molto più complessa e influenzabile da molti fattori esterni per cui le cose si fanno molto difficili. Prima che un robot possa sostituire un pilota, e magari batterlo come promette Motobot 1 a Valentino Rossi nel video, passerà del tempo. La cosa in sé non sarebbe neppure interessante - a meno che il robot non provi come noi piacere ed emozioni nella guida - se non fosse che capire il comportamento dell'insieme moto/pilota potrà migliorare l'utilizzo e la sicurezza di una moto da parte di ciascuno di noi.

E' quello che si prefigge Yamaha con Motobot. Il costruttore nipponico ha dichiarato che questo progetto, la tecnologia e il know-how adottati in questa sfida, è infatti finalizzato alla creazione di sistemi elettronici avanzati per la sicurezza e per il supporto al pilota. E costituiscono anche il primo passo per esplorare nuovi segmenti di mercato.
Motobot (Versione 1) è un robot umanoide che è stato presentato al Tokyo Motor Show in corso in questi giorni. E' in grado di guidare una normale moto di produzione ed è stato costruito abbinando le tecnologie motociclistiche e robotiche conosciute da Yamaha. L’obiettivo principale del team di Ricerca e Sviluppo della casa di Iwata è stato quello di realizzare un robot che sia in grado di guidare una moto di serie in pista, a una velocità superiore ai 200 km/h. Controllarne il movimento complesso a velocità elevata richiede una serie di controlli che funzionino con la massima precisione. Una strada sperimentale che servirà a raccogliere informazioni e a sviluppare nuove tecnologie di gestione del motore, della ciclistica e dei sistemi di sicurezza.

m.g.

 

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