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La pandemia ha fatto sì che la presentazione del Tricity 300 per il Giappone sia stata organizzata da Yamaha con un evento online invece che con la classica conferenza stampa.
Un antipasto di quello che vedremo nei prossimi mesi anche dalle nostre parti, quando scopriremo le novità moto e scooter soprattutto in modalità digitale e virtuale anziché reale.
Takuya Kinoshita, direttore generale della Motorcycle Business Operations di Yamaha Motor Co (fo in alto), è intervenuto all'evento di lancio online del Tricity assieme a Daisuke Asano, responsabile della divisione LMW, ovvero i multiruote di casa Yamaha.
Rammaricandosi per la situazione contingente ha però sottolineato come l'uso di veicoli quali il nuovo – per il Giappone – Tricity 300 sarà una risposta efficace alla domanda di mobilità privata che normalmente ricorre ai mezzi pubblici di trasporto. Che è un po' quello accaduto in Europa nei mesi post lockdown nei quali la vendita di scooter e di 125 in genere è di molto aumentata.
Nel parlare di nuova mobilità, Kinoshita ha detto che Yamaha nella sua visione a lungo termine prevede di arrivare al 2030 con una forte spinta all'innovazione, affermando che i nuovi veicoli trasformeranno la mobilità che conosciamo senza vincoli rispetto all'esistente.
Ha aggiunto che sono in corso vari progetti di sviluppo avanzato, compresa la moto che non cade.
Una dichiarazione che sorprende ma forse non più di tanto, considerato che Yamaha è capofila nei multiruote.
Ha una gamma di scooter ma anche di moto a tre ruote ed esistono progetti già avviati dei quali cui sono stati mostrati concept, come l'MW-Vision, e intravvisti brevetti.
Da anni Yamaha lavora a moto con quattro ruote e alla guida assistita (vedi il progetto Motobot del 2015 a cui è seguito nel 2017 il concept MOTOROiD 03, nella prima foto in alto) con l'obiettivo di rendere più sicura la guida ma senza mortificarla.
E sappiamo che Honda ha mostrato nel 2017 il prototipo di una moto in grado di stare in equilibrio da sola una volta ferma, e di muoversi a bassa velocità senza avere il pilota in sella: è il sistema Honda Rinding Assist-E.
Bosch, grande protagonista nella ricerca dei sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida, ha mostrato il suo avveniristico - ma non troppo - progetto che impedirebbe un buon numero di cadute in curva. E questo grazie a un getto stabilizzante ad alta pressione in grado di riequilibrare lo slittamento laterale della moto in curva.
La moto che non cade potrebbe essere davvero dopo la prossima curva.
Yamaha
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848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/
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