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Sono passati quasi vent'anni dal lancio del maxi scooter Yamaha TMAX, un modello che ha rivoluzionato la categoria. In Italia continua a essere un grande successo di vendita e anche un fenomeno motociclistico, con i suoi eccessi ma anche con tanta concretezza.
Per la sua sportività intrinseca (il motore bicilindrico non solo è potente ma lo stesso suo layout e quello dell'intera ciclistica sono molto vicini al mondo moto) è da sempre oggetto di attenzione da parte dei preparatori e su strada offre un comportamento quasi da moto.
Questa completa - e costosa - elaborazione si deve alla Lobomotive di Barcellona e alla sua mente creativa Xavi, che ha scelto un esemplare con il motore 530 del 2012 come base di partenza.
L'idea era di farne una sorta di Yamaha R1, esteticamente parlando ovviamente, e di intervenire pesantemente sulla ciclistica e sull'alleggerimento del peso. Una provocazione o un'estremizzazione: decidete voi.
Il lavoro più impegnativo, secondon l'autore, è stata l'adozione delle ruote da 17 pollici (dei cerchi OZ in magnesio forgiato) che ha costretto a modificare le piastre di sterzo – avanzandole di 40 mm per guadagnare lo spazio necessario a non interferire con il radiatore – e a modificare la sospensione posteriore adottando poi uno speciale ammortizzatore YSS.
E' stata montata una forcella rovesciata Showa BFF super sportiva e all'avantreno l'impianto frenante è stato composto con una coppia di dischi in carbonio da 330 mm e di pinze Brembo GP4RX di derivazione MotoGP. A quel punto le gomme non potevano essere che delle Michelin slick Power Cup Evo.
La parte reggisella di serie è stata sostituita con il telaietto e il codino di una Yamaha R1, mentre la sella – più corta dell'originale ma più grande della 1000 Yamaha - è stata realizzata appositamente.
Molte parti delle sovrastrutture sono state ricostruite in fibra di carbonio e sono stati aggiunti particolari tecnico/estetici dello stesso materiale. Seminanubri e comandi sono tutti in alluminio lavorato dal pieno (Evo Tech e Gilles Tooling) nel rispetto del look racing, mentre l'impianto di scarico unisce i collettori Akrapovic al terminale Termignoni.
Alla fine il peso è stato ridotto di ben 25 kg. Un esercizio estremo che ha alzato ulteriormente le preparazioni sportive del maxi scooter (se si può chiamare ancora così) Yamaha.
fonte Lobomotive
Yamaha
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https://www.yamaha-motor.eu/it/it/
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