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In un mercato motociclistico mondiale nel quale alcune marche hanno patito difficoltà, Yamaha Motor manda in archivio un'annata 2017 da incorniciare per quanto riguarda i dati finanziari, ottenendo crescite importanti in ogni indicatore.
Il fatturato globale è salito a 12,58 miliardi di euro, con un incremento dell'11% rispetto al 2016 e superiore alle previsioni dello stesso costruttore.
L'utile operativo è stato di 1,13 miliardi di euro (+38%), mentre è stato significativo l'incremento dell'utile netto: +61%, pari a 765,5 milioni di euro. Quest'ultimo risultato è stato possibile grazie soprattutto all'aumento delle vendite e, in minore misura, agli effetti positivi del cambio valutario e alla riduzione dei costi di gestione e industriali e medicali.
Nel mercato giapponese le vendite complessive di Yamaha Motor sono aumentate del 3,4%, e nel resto del mondo del 12,1%.
Si tratta di dati relativi all'attività complessiva di Yamaha Motor che, oltre alla produzione motociclistica, comprende quella dei motori marini, delle imbarcazioni e delle moto d'acqua, dei generatori, delle biciclette a pedalata assistita, della robotica e delle macchine industriali, eccetera.
Nel dettaglio, restando nel settore maggiore e in quello che ci riguarda, il fatturato motociclistico è stato di 7,87 miliardi di euro: ben il 77% è arrivato dai mercati emergenti. Quello dei motori marini (301.000 unità) è stato di 2,44 miliardi, di 1,14 miliardi la sezione power product e di 1,12 miliardi quello delle altre attività.
Da rilevare come una quota maggiore dell'utile operativo sia arrivata, in rapporto alle vendite, dal settore Marine: 38%, contro il 47% dell'attività motociclistica.
Sono state 5.390.000 le vendite totalizzate da Yamaha, fra moto e scooter, nel 2017: 236.000 unità in più rispetto all'anno precedente.
La tendenza vede confermata la decrescita dei mercati sviluppati e l'incremento di quelli emergenti.
In termini di volumi l'Asia ha totalizzato il maggior risultato con 4.558.000 unità vendute (+6%).
L'Europa è scesa da 208.000 a 199.000 unità, il Giappone da 110.000 a 103.000, il Nord America da 77.000 a 70.000: mercati che hanno quindi perso il 6%. Nel resto del mondo Yamaha ha venduto 461.000 motocicli, peri ad un +2%.
Questi i numeri, ma i modelli che si vendono nei mercati maturi non sono certo gli stessi di quelli che vanno per la maggiore in quelli emergenti. Da qui importanti differenze a livello di fatturato. Se l'Europa vale la 22ª parte delle vendite in Asia, il fatturato corrisponde invece al 20%.
Con 1,046 miliardi di euro, il fatturato europeo è fra l'altro cresciuto dell'8% a fronte del calo numerico delle vendite, e questo grazie a modelli di maggior valore e cilindrata.
In leggera flessione il valore delle vendite in Nord America (398 milioni di euro) e in Giappone (347 milioni), e più marcata la flessione in Oceania (99,7 milioni): in buona sostanza, i mercati cosiddetti maturi hanno ridotto il proprio fatturato dell'1,9%. Da parte sua l'Asia ha totalizzato 5,07 miliardi di euro, con un guadagno del 14% in un anno.
Sempre in termini di fatturato, il mercato numero uno per Yamaha anche nel 2017 è stat l'Indonesiano: 1.349.000 unità vendute, che corrispondono a 2,22 miliardi di euro (il doppio dell'intera Europa, anche se con vendite moltiplicate per 6,7 volte).
Il Vietnam è il secondo mercato asiatico per il brand di Iwata, con 865.000 unità vendute e un fatturato di 927 milioni di euro; poi vengono l'India (787.000 unità) e la Thailandia (307.000). Gli ATV Yamaha venduti nel mondo sono stati 58.000.
Le previsioni per l'anno in corso vedono le vendite motociclistiche in crescita del 5% (5.651.000 unità), ma solo grazie all'Asia e al resto dei mercati emergenti; mentre Europa, Nord America e Giappone saranno ancora in flessione. Il fatturato del comparto motociclistico è previsto in crescita del 2,5%.