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La strada per tornare ad innamorarsi della moto, secondo Yamaha, passa per una riscoperta di emozioni più viscerali, legate più alla sostanza e meno all’immagine. E’ una conclusione nostra e del tutto personale, ma che scaturisce dalle ultime novità presentate dal marchio dei tre diapason, a partire dalla tricilindrica che vedremo a fine estate sulle nostre strade e… a seguire con queste due XV950 ed XV950R che danno vita ad una nuova famiglia – definita ad Iwata Sport Classic – che si allarga immediatamente a comprendere anche due vere e proprie icone Yamaha come la naked retrò XJR1300 e la madre di tutte le musclebikes, la VMAX.
Ma di queste vi parleremo dopo: concentriamoci sulle novità. Le due XVS (che negli USA c’erano già, commercializzate con quel marchio Star con cui Yamaha vende in America i modelli di impostazione custom) prendono la base tecnica della cruiser Midnight Star e la declinano in una sempre più popolare versione bobber per tornare all’essenziale. Un’interpretazione minimalista e se volete un po’ meno custom nel senso europeo del termine che trova sempre più consensi anche in virtù del fatto – banale finché vi pare – che meno roba c’è, meno si paga la moto. E di questi tempi la cosa fa la sua differenza.
Il filtro dell’aria è stato sacrificato nel volume del 15% per meglio adattarsi alla linea essenziale della XVS senza però penalizzare l’erogazione che anzi, dichiara Yamaha, è addirittura migliorata sotto il profilo della coppia.
Tutto nuovo – e ci permettiamo di dire anche bello – anche lo scarico, più corto e minaccioso rispetto alla Midnight Star, con una voce che ad Iwata preannunciano più consona alla personalità più dinamica della XVS. Naturalmente rivista la mappatura della centralina per adeguarsi alla nuova aspirazione e per rendere la XVS più fluida e parca nei consumi.
Il quadro sospensioni pare di buon livello: ad una forcella con steli da 41mm fa da contraltare un doppio ammortizzatore posteriore con molle progressive. La XVS950R va oltre, offrendo due ammortizzatori a serbatoio piggyback regolabili in compressione e gustosamente anodizzati in oro. I cerchi in lega a 12 razze calzano pneumatici da 100/90-19” all’anteriore e 150/80-16” al posteriore frenati da una coppia di dischi a margherita dal diametro di 298mm.
Ci permettiamo un commento: all’anteriore ci sarebbe stata davvero bene, al di là delle necessità prestazionali, una pinza monoblocco anodizzata come sulle sportive Yamaha. Ci consoliamo pensando che l’ABS, optional sulla XVS950, è di serie sulla 950R.
Per festeggiare i 35 anni di questo modello molto apprezzato negli USA e in patria, Yamaha ha dato vita ad una seconda puntata dell'esperimento "Yard Built", in collaborazione con i danesi Wrenchmonkees, iniziato lo scorso anno con la XJR 1300. Yamaha presenterà infatti alla prossima edizione di EICMA (dal 5 novembre) una SR 400 in edizione speciale Yard Built.
L'opera del team Wrenchmonkees verrà poi replicata in maniera seriale da KEDO, società tedesca specializzata nell'aftermarket che da oltre 20 anni si dedica con profitto alla realizzazione di parti speciali per moto Yamaha. L'azienda, che ha base ad Amburgo, realizzerà infatti un kit composto di parti speciali già esistenti e di pezzi inediti studiati insieme a Wrenchmonkees per permettere a tutti i possessori di SR400 di realizzare la propria "Yard Built".
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