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Dal tavolo da disegno fino al prototipo, anzi alla "Yard Built", reale: in acciaio, alluminio e gomma. I quattro vincitori del contest Yamaha Back to the Drawing Board hanno visto realizzare il loro disegno per una special su base XSR700, ed ora le quattro moto prescelte vengono presentate ufficialmente anche sul sito della Casa di Iwata, dove tra l'altro potete trovare anche tutte le altre – intriganti - Yard Built basate sulla vintage naked bicilindrica.
Il progetto Yard Built di Yamaha parte nel 2014 con lo scopo di valorizzare la creatività di preparatori e customizer di tutto il mondo: da Shinya Kimura ai danesi di Wrenchmonkees, passando per Roland Sands, moltissimi geniali e affermarti bike maker hanno prodotto le loro personali, a volte iperboliche, interpretazioni di alcuni modelli Yamaha, e con il contest Back to the Drawing Board è il turno della XSR700, che anche per estrazione e architettura si presta magnificamente a vestire tantissimi diversi alter ego in pieno rispetto della storia sportiva o produttiva di Yamaha per, magari, essere anche fonte di ispirazione per tanti altri appassionati o per lanciare un'occhiata a quelle che potranno essere le moto del futuro.
Italia, Portogallo, Francia e Spagna sono i Paesi di origine dei designer che hanno partecipato al contest partito a gennaio, e ad ognuno di loro è stato poi assegnato un customizer che ha tradotto in realtà il disegno prescelto da una giuria composta da giornalisti, cutomizer e distributori locali.
La prima special che vogliamo farvi vedere è quella dell'italiano Ugo Coppola: la sua RD350 Tribute è stata materialmente realizzata da Garage 221 e dal suo fondatore Pier Francesco Marchio, insieme ai figli Massimiliano e Alessandro.
Il gruppo sterzo e manubrio è ricavato dalla MT-07, insieme alle coperture della forcella: un tocco decisamente anni '70 sono i soffietti sugli steli della forcella e la sella della XJR1300. Maestosamente “RD style” la grafica, seppure rielaborata, che soltanto chi vive a "pane e 2 tempi" può veramente comprendere fino in fondo.
Dalla Francia proviene invece la XSR700 Disruptive forgiata dai customizer di Barbara Motorcycle e dai parigini Bad Winners: nero e oro i colori, per una moto che si ispira alle flat tracker americane con manubrio rialzato e forcella di derivazione R1. Da Motone Customs e Motogadget il cruscotto, mentre Beringer firma l'impianto frenante; completa il tutto lo scarico laterale in titanio Akrapovič accoppiato a filtri K&N.
I portoghesi Tony Manuel e Oliveira Queiros hanno invece creato la 700 GT, moto minimale in stile scrambler realizzata da Ruamachine e ispirata alle YR2 e YR3 degli anni '70, ma con guizzi come la ruota lenticolare anteriore e a raggi posteriore. Non potevano mancare uno dei topos del linguaggio scrambler come il doppio scarico alto laterale e, per finire, il serbatoio dove si innesta e sembra sparire un tubo del telaio.
Red Tail è il nome della Yard Built disegnata dagli spagnoli Alex & Claudio Monge e portata alla luce da Café Racer Sspirit, biker maker di San Sebastian. Tra il dirt track e la naked "da sparo", per passare dalle grafiche iconiche di Yamaha e il doppio scarico basso firmato Exan a sottolineare l'esclusività delle linee rosse lasciate ad arte.
Foto: Yamaha
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https://www.yamaha-motor.eu/it/it/
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