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Da fuori non si evince quasi nulla. Tre capannoni bianchi, comodamente adagiati in un ordinatissimo complesso industriale nella piccola città di Chino, in California. Se non si sa dove andare diventa quasi impossibile anche distinguere il piccolo logo sull’ingresso principale. In effetti tanta segretezza ci sta: da un lato è una diretta emanazione della famosa riservatezza giapponese, dall’altra è una necessità imperativa, visto che qui ci non ci sono solo il magazzino e l’ufficio vendite, ma anche tutto il reparto R&D, la produzione e la sede dei Team Factory Suzuki: AMA Superbike, AMA Supercross/Motocross ed RCH Racing.
L’ingesso era talmente anonimo che abbiamo chiesto di parcheggiare davanti al palazzo uno dei furgoni del servizio corse, giusto per dare un po’ di colore alla foto di apertura.
Ma facciamo un passo indietro. Precisamente fino al 1954 (nel 2014 Yoshimura ha celebrato i 60 anni di attività).
«Dopo la guerra - ci spiega Eric Bartoldus, Responsabile della Comunicazione - Mr. Yoshimura, che era un meccanico nell’aviazione, decise di dedicarsi alla sua grande passione: le moto. Nella sua piccola officina “high performance” lavorava sulle motociclette dei soldati del contingente americano di occupazione e allo stesso tempo preparava le sue moto da corsa, con le quali si cimentava nel campionato giapponese. Il suo sogno però era sempre stato quello di venire a correre negli Stati Uniti: voleva correre a Daytona, voleva cimentarsi nelle gare AMA, per cui ogni suo sforzo era indirizzato verso quel traguardo. Nel 1971 si decise finalmente a fare il grande passo e lasciò il Giappone per venire a fondare Yoshimura USA. Il primo negozio era nella zona Nord di Hollywood, poi venne spostato a Costa Mesa in Orange County alla fine degli Anni Settanta, per poi stabilirsi definitivamente a Chino ad inizio Anni Ottanta».
Ad oggi Yoshimura ha una sede in Giappone ed una negli Stati Uniti, ed ognuna di esse si dedica a mercati specifici.
«Dal Giappone - continua Eric - vengono serviti il mercato asiatico, e l’Europa, con materiale specifico certificato CE. Dagli USA serviamo il Nordamerica, il Centro e Sudamerica e l’Australia. Inoltre ci occupiamo a livello globale del mercato offroad».
La visione che abbiamo di Yoshimura in Italia, perlomeno molti di noi, è forse molto influenzata dal rapporto con Suzuki, una collaborazione che dura da quasi 30 anni. Tra le moto viste nei vari campionati Superbike e i gioielli presentati alla 8 Ore di Suzuka si tende ad assimilare Yoshimura a quello che HRC è per Honda. In realtà Yoshimura non solo è completamente indipendente da Suzuki, ma a sua volta collabora con molte altre Case, tra cui la stessa Honda alla quale fornisce gli scarichi per le moto del Team ufficiale nell’AMA Supercross e Motocross, sia nella classe 450 che nella 250 attraverso il Team GEICO. In Europa invece Yoshimura ha appena firmato un accordo con il Team Honda Garibaldi nella classe MX2.
In realtà Yoshimura non solo è completamente indipendente da Suzuki, ma a sua volta collabora con molte altre Case
Eric prosegue: «Le Case sanno che si possono fidare di noi e della nostra assoluta riservatezza. Con la nostra struttura siamo in grado di mantenere i diversi rapporti in modo totalmente separato».
Il discorso ricerca e sviluppo, e poi produzione - segue la logica della separazione dei mercati. «In Giappone sviluppano e producono un numero molto inferiore di scarichi, tutti realizzati specificamente per i singoli mercati. Qui in America facciamo numeri molto più grandi di pezzi, anche grazie alla produzione dedicata al fuoristrada».
La sede americana, che impiega 140 persone, è diretta da Mr. Don Sakakura, mentre uno dei figli di Mr. Yoshimura, Fujio, dirige la sede giapponese. L’altro figlio, Mr. Yusaku, è a capo del reparto R&D americano.
La filosofia Yoshimura è basata sulla massima qualità e sul servizio al cliente. Per garantire un controllo assoluto ogni singolo pezzo dei nostri scarichi viene prodotto internamente, dal carbonio dei silenziatori ai supporti e le staffe di montaggio, tagliate a laser o realizzate in allumino dal pieno con centri di lavoro CNC. Tutti gli adesivi e i processi di anodizzazione sono invece affidati a fornitori esterni.
«I nostri prodotti vengono commercializzati attraverso i due grandi distributori Parts Unlimited e Tucker Rocky, ma il cliente finale può in ogni momento spedirci il suo scarico per una completa manutenzione, che sia la semplice sostituzione del materiale fonoassorbente o una completa ricostruzione dopo una caduta. Abbiamo un reparto dedicato, che in due giorni restituisce lo scarico al cliente completamente rigenerato, a partire da un costo di 120 dollari. C’è poi un magazzino speciale dedicato ai clienti-piloti e al materiale ad alta rotazione, come per esempio gli scarichi per le Honda CRF450R. Nonostante la nostra produzione sia sempre “ad hoc” ovvero andiamo in macchina quando riceviamo l’ordine del distributore, per certi modelli realizziamo sempre un buon numero di pezzi in più, perché sappiamo che venderanno molto più velocemente».
Ultimamente la California attraverso la CARB ha dato un pesante giro di vite al discorso emissioni e rumore, al punto che grossi produttori dome FMF hanno deciso di evitare completamente la produzione di scarichi street legal. Yoshimura, per quanto sia apparsa in alcuni report, non ha avuto alcun problema, al contrario di Vance & Hines, per esempio, che si è vista affibbiare una multa da mezzo milione di dollari.
«Nonostante quello che pensi la gente, la California non ha leggi specifiche più restrittive di altri Stati dell’unione. Già dagli Anni Settanta il governo federale ha tracciato linee molto precise, limitando le emissioni e la rumorosità degli scarichi nei veicoli a motore. Le moto sono entrate nel discorso solo molto più tardi, da quando sono stati introdotti i catalizzatori. A quel punto la grande maggioranza dei preparatori Harley e di moto custom in genere si sono trovati in difficoltà, con livelli sonori molto superiori alla normativa (che li limita a 80 decibel) e problemi di emissioni date dalla mancanza di catalizzatori a norma. La differenza è che in California esiste una struttura dedicata a far rispettare queste regole, con tanto di sceriffo in capo ed enti come la CARB e l’EPA che eseguono un monitoraggio continuo. Nessun altro Stato è così organizzato, anche se, ripeto, i regolamenti sono stati imposti a livello federale. L’intera produzione Yoshimura rispetta le normative ed abbiamo un ufficio dedicato che si occupa specificamente ed unicamente di questi aspetti, in modo da non incorrere in alcuna violazione del codice».
A livello di mercato globale ci sono decine di produttori di scarichi ad alte prestazioni, molti dei quali vantano un palmares di tutto rispetto. Ma Yoshimura considera concorrenti solo una manciata di essi.
«In Europa il nostro concorrente principale è Akrapovic, mentre negli Stati Uniti ci sono Two Brothers per gli scarichi stradali ed FMF e Pro Circuit per gli scarichi offroad».
Parlando di fuoristrada, Yoshimura non produce scarichi per le 2 tempi, il che vuol dire che il grosso del mercato lo ha conquistato solo a partire dai primi Anni Duemila.
«Per anni i due colossi del mercato offroad sono stati FMF e Pro Circuit. Noi a fine Anni Novanta abbiamo iniziato a produrre sistemi per le XR600 e le altre grosse monocilindriche a 4T, e la nostra concorrenza era sostanzialmente White Brothers. Non so come mai con l’avvento dei 4T moderni altri produttori non siano entrati immediatamente in gioco, ma quando White Brothers è fallita grazie anche alla nostra grande esperienza con le 4T Suzuki ci siamo trovati davanti a tutti, praticamente da soli. Nel 2005 abbiamo siglato l’accordo con Honda per le 450, seguito poi nel 2011 dall’accordo con il Team GEICO per le 250».