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È stata recentemente presentata in Cina ed è la sorella maggiore della RE3 già svelata da Zongshen a febbraio 2020, la Cyclone RE5 è spinta da un bicilindrico frontemarcia di 550 cc capace di 42 Kw (57 cv) a 8500 giri e 50 Nm di coppia a 7000 giri per un peso di 203 kg e una velocità massima dichiarata di 175 km/h.
La moto, come si può notare dalle foto, è dotata di impianto frenante anteriore a doppio disco con pinze radiali JJuan, forcella USD, silenziatore singolo sul lato sinistro, cerchi a raggi - presumibilmente - dotati di pneumatici tubeless e mostra un certo riferimento alla produzione inglese, ostentando una bandiera britannica su entrambe le protezioni del serbatoio. Tutto molto in linea con lo stile vagamente vintage che pervade la Cyclone RE5, che in ogni caso non sembra in predicato di arrivare in Europa dove, immaginiamo, potrebbe rappresentare una proposta per le patenti A2 se il suo motore venisse ristretto fino ai 48 cavalli d'ordinanza.
Non è comunque la prima volta, e supponiamo che non sarà certo l'ultima, che moto non prodotte nel Regno Unito fanno riferimento alla scuola motoristica ed estetica propria delle moto inglesi. Ne è un'esempio la Brixton 1200 che potrebbe essere in arrivo per il 2022 (costruita da Gaokin e progettata dall'austriaco Gruppo KSR) dove tra l'altro il nome "Brixton" è preso in prestito da un quartiere di Londra. Ma, se vogliamo andare molto oltre, la bella Kawasaki W 800 ha nelle sue lontane origini la Meguro X-650 degli anni '60, a sua volta ispirata alla britannica BSA A10 e il cerchio potrebbe chiudersi - curiosamente - se pensiamo che la Cyclone RE5 condivide il nome con la Suzuki RE5 degli anni 70 dotata di motore Wankel, ma immaginiamo che quest'ultima invece sia una reale casualità. In ogni caso, moto come la Cyclone RE5 sono molto attese e riscuotono un buon gradimento nei paesi asiatici per la loro capacità di unire un prezzo adeguato a contenuti evocativi e dotazioni moderne.
Fonte foto: Facebook