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E’ stata l’evoluzione delle GP a determinare nuove tecniche di guida: prima i pneumatici sempre più larghi hanno richiesto gli spostamenti sulla sella con le 500, poi il peso elevato delle ultime 1000 e il baricentro alto hanno preteso di più: oggi il pilota deve sporgersi moltissimo all’interno della curva. Martin è il riferimento.
In parte anche lo stile di alcuni piloti (come Spencer, Schwantz, Pedrosa, Marquez) ha aperto nuove “scuole” e i costruttori si sono adeguati. Ma è chiaro che il passaggio dai 115 chili e 160 cavalli delle 500 due tempi anni Novanta ai 160 chili e 300 cavalli delle ultime MotoGP ha cambiato tutto. E’ vero, oggi il pilota ha le assistenze elettroniche ed è meno impegnato nel controllo della moto, ma deve essere un vero atleta ed è chiamato a un lavoro mentale senza
precedenti.
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