Comparativa novità Maxi Enduro 2024 21". BMW F 900 GS vs Honda CRF1100L ES Africa Twin vs Triumph Tiger 900 Rally Pro: il confronto in fuoristrada [VIDEO E GALLERY]

Abbiamo messo a confronto in fuoristrada le novità Maxi Enduro 2024 con cerchio anteriore da 21 pollici. Le sfidanti sono BMW F 900 GS, Honda CRF1100L ES Africa Twin e Triumph Tiger 900 Rally Pro, in anteprima per i nostri abbonati ecco come sono andate
13 giugno 2024

Il segmento delle Maxi Enduro oggi è uno dei più popolari tra i motociclisti: moto versatili, adatte a svariate condizioni: dal fuoristrada ai viaggi, fino all'utilizzo quotidiano in città. 

La categoria delle 1000 con cerchio anteriore da 21 pollici, nel 2024, ha visto aggiornarsi due grandi novità: la Triumph Tiger 900 Rally Pro e la Honda CRF1100L ES Africa Twin, oltre che l'ingresso in scena (frutto di un progetto totalmente rivoluzionato) della BMW F 900 GS. Tutte e tre condividono il cerchio anterore da 21 pollici, una dotazione completa e un prezzo pressoché allineato. Cosa succede quindi se vengono messe a confronto?

Due bicilindriche, una tre cilindri, chi con qualche kg in più e chi con qualche kg in meno, stessa cosa per i CV. Lo scontro è ad armi pari, come si saranno comportate in fuoristrada le tre Maxi Enduro? Ve lo raccontiamo!

BMW F 900 GS

La BMW F 900 GS è una novità di mercato che ha attirato su di sé molta attenzione. Vi ricordate la F 850 GS; ecco, cancellate completamente quel ricordo. La 900 è stata completamente rivoluzionata, partendo dal design - ora molto più orientato al mondo offroad - fino alla ciclistica, alla dotazione e al motore. 

La F 900 GS, parlando di numeri, guadagna 10 CV e perde 14 kg. Il bicilindrico in linea sviluppa 105 CV a 8.500 giri/min e 93 Nm di coppia a 6.750 giri/min. Viene così migliorato il rapporto peso/potenza che - ve lo anticipiamo - rende la F 900 veramente pronta e reattiva. Anche la ciclistica è stata aggiornata: abbiamo ora una forcella Showa (da 43mm con il pacchetto "base" e da 45mm equipaggiando il pacchetto "Enduro Pro") e un ammortizzatore completamente regolabile (ZF Sachs se equipaggiamo il pacchetto "Enduro Pro"). Il peso dichiarato di 219 kg in ordine di marcia, con serbatoio da 14,5 litri pieno.

A contraddistinguere la F 900 GS sono i pacchetti. Quando la configuariamo abbiamo la possibilià di equipaggiarla con quello "Enduro Pro" e con il "Dynamic". Nel primo troviamo una ciclistica aggiornata con sospensioni dedicate all'utilizzo fuoristrada oltre che ai riser manubrio più alti, mentre con il secondo mappe motore e quickshifter. Vi ricordiamo, per conoscere ogni minimo dettaglio sulla BMW F 900 GS, di leggere la nostra prova dedicata a questo link.

Concludiamo la descrizione tecnica con il prezzo: 14.690€ 

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BMW F 900 GS: come va

L'obiettivo di BMW era quello di realizzare una moto da adventure con uno spirito da fuoristrada. E ci sono riusciti!

In fuoristrada, la F 900 GS si sente a casa, il motore è sempre pronto e ha un'ottima schiena, complice anche la rapportatura del cambio corta. La posizione di guida è ottimale per l'utilizzo in fuoristrada: l'ergonomia ci fa sentire a proprio agio in sella, specialmente in piedi sulle pedane, e garantisce un ottimo controllo della moto. Posizione di guida quindi molto efficace in fuoristrada, ma un po' scomoda nell'utilizzo prolungato su strada. La sella (disponibile sella Rally optional) è stretta, il che è assolutamente un pro nella guida in OFF, dopo tanti chilometri su strada qualche indolenzimento potrebbe insorgere. La protezione dall'aria (senza equipaggiare il cupolino "stradale" optional) è un po' scarsa.

Nell'utilizzo di tutti i giorni, in città, il peso contenuto della F 900 GS gioca a suo favore è molto agile nel traffico, ma va detto che lo stacco della frizione non è tra i più precisi, e il cambio (quickshifter) è un po' gommoso. Precise tuttavia le cambiate.

Rilevamenti F 900 GS

  • Velocità massima: 207 km/h (indicata 213 km/h)
  • Accelerazione 0-100 km/h: 3,8 secondi
  • Accelerazione 0-400 metri: 12,35 secondi
  • Peso col pieno: 225 kg
  • Consumo medio del test: 18,5 km/l

Honda CRF1100L ES Africa Twin

La Honda Africa Twin 1100L ES è una delle concorrenti della nostra comparativa. L'Africa Twin si è evoluta negli anni, un processo graduale che ha portato la bicilindrica della Casa giapponese a essere una delle più amate dagli appassionati. Sebbene, tra le tre, sia quella con più centimetri cubi (1.084cc) riesce ad allinearsi con le due competitor in termini di dotazione e di prezzo.

Per il 2024, l'Africa Twin si aggiorna con un incremento del 7% sul valore della coppia massima, un nuovo parabrezza regolabile, pneumatici tubeless e sospensioni elettroniche Showa-EERA™, optional dell'Africa Twin ES. Parlando di numeri: il bicilindrico con sistema di manovellismo a 270° eroga 102 CV a 7.500 giri/min e 113 Nm di coppia massima a 5.500 giri/min. L'elettronica è completa di controllo della trazione, controllo dell'impennata, ABS settabile e disinseribile, riding mode, gestione elettronica delle sospensioni e quickshifter bidirezionale. Il peso (dichiarato), in ordine di marcia della Honda Africa Twin 1100L ES è di 233 kg, è disponibile in versione base (senza le sospensioni elettroniche ES) e con il DCT. Per conoscere ogni minimo dettaglio sulla Africa Twin vi invitiamo a leggere l'articolo della nostra prova.

In conclusione il prezzo: 16.290€ per la Honda CRF1100L ES Africa Twin 2024.

Honda CRF1100L ES Africa Twin: come va

Versatile e bilanciata, "l'Africona" non ci ha deluso in fuoristrada.

La possibilità di agire elettronicamente sulle sospensioni è molto comoda ed efficace. Generalmente l'assetto dell'Africa tende al morbido. Un settaggio che potrebbe essere più comunicativo, ma perdona - quasi - qualsiasi tipo di errore. Il motore fa della fluidità il suo punto forte: con un filo di gas porta su per le salite ma quando si decide di alzare il ritmo ti fa divertire. La posizione in sella, tolte le pedane troppo avanzate, concede un ottimo controllo della moto. L'inerzia data del peso (comunque presente), nel fuoristrada semplice, non si sente in modo troppo marcato anche se gli ingombri ci sono.

Dalla sua parte l'Africa ha anche il comfort di guida. Nei trasferimenti autostradali la protezione dall'aria (data dal parabrezza regolabile) è ottimale e la sella ha una buona imbottitura. Nell'utilizzo di tutti i giorni l'Africa Twin risulta agile nel traffico anche se, come evidenziato prima, ha delle dimensioni importanti.

Rilevamenti Honda Africa Twin CRF1100L ES

Velocità massima: 199 km/h (indicata 215 km/h)
Accelerazione 0-100 km/h: 4,05 secondi
Accelerazione 0-400 metri: 12,31 secondi
Peso col pieno: 235 kg
Consumo medio del test: 15,2 km/l

Triumph Tiger 900 Rally Pro

La Triumph Tiger 900 Rally Pro è l'unica tre cilindri della comparativa. L'Adventure britannica porta con sé - con l'aggiornamento del 2024 - un nuovo design, frutto della penna di Rodolfo Frascoli, una sella meglio imbottita, la nuova grafica della strumentazione TFT, e il manubrio è stato soggetto a una riduzione delle vibrazioni al manubrio, che ora è anche più vicino al pilota.

Tuttavia il grande protagonista, sia a livello tecnico che a livello emozionale, è il motore tre cilindri. Con l'aggiornamento la Tiger 900 Rally Pro passa da 95 a 108 CV, cresce anche la coppia. Ora siamo a 90 Nm a 6.850 giri. 

L'elemento che contraddistingue maggiormente la Tiger 900 Rally Pro è la dotazione tecnica completissima .Equipaggiat in questa versione troviamo: barre paramotore, parabrezza regolabile, cruise control, sella e manopole riscaldabili, connessione bluetooth, cerchi tubeless, TFT, paramani, sospensioni Showa regolabili, freni Brembo, comandi retroilluminati sono alcuni dei plus - a livello tecnico - della Tiger. 

Per quanto riguarda i numeri la Tiger 900 Rally Pro pesa (dichiarato) 228 kg in ordine di marcia (con serbatoio da 20 litri pieno) e ha un costo di € 17.495.

Triumph Tiger 900 Rally Pro, come va

In fuoristrada i 108 CV della Tiger potrebbero intimidire, ma si è rivelata la più intutitiva grazie alla progressività del motore. Una volta saliti in sella alla Tiger 900 Rally Pro, in realtà, ci troviamo subito a casa. La triangolazione manubrio/sella/pedane è ottimale per la guida in fuoristrada, le pedane sono generose e si ha una ottima sensibilià ai comandi. Molto modulabile il freno anteriore e preciso il posteriore. 

Nella modalità Rally Pro si disattiva l'ABS e il controllo di trazione e la Tiger 900 diventa una macchina da derapata se si decide di tirare il collo al grintoso tre cilindri inglese. Soprende, allo stesso tempo, la dolcezza dell'erogazione: progressivo e lineare, anche nelle situazioni più critiche si riesce ad avere un'ottima trazione grazie appunto all'equilibrio del propulsore.

In fuoristrada, specialmente in discesa, si nota un anteriore leggermente caricato. Il che garantisce sicuramente un'eccellente stabilità sul veloce, togliendo qualcosa in termini di agilità, specialmente alle basse velocità e quando il fondo si fa un po' più scivoloso.

In strada e nel contesto cittadino la Tiger 900 Rally Pro regala confidenza. Tra le curve sembra quasi di guidare una moto con il cerchio anteriore da 19", mentre in città, salvo un po' di calore sulla caviglia sinistra, la Tiger 900 Rally Pro è agile e ben gestibile. Viaggiare è un piacere: abbiamo una buona protezione aerodinamica, sella e manopole riscaldabili e una sella ben imbottita.

Rilevamenti Triumph Tiger 900 Rally PRO

  • Velocità massima: 192 km/h (indicata 205 km/h)
  • Accelerazione 0-100 km/h: 3,7 secondi
  • Accelerazione 0-400 metri: 12,19 secondi
  • Peso col pieno: 233 kg
  • Consumo medio del test: 16,9 km/l

Le tre a confronto

Durante i due giorni di test abbiamo avuto modo di scambiarci molte volte le tre moto cogliendo, volta dopo volta, ogni minima sfumatura. Abbiamo equipaggiato tutte e tre le sfidanti con un treno di Metzeler Karoo 4, gomme che si sono rivelate ottime in tutte le aree di test: ottimo grip su asfalto e grande confidenza nella guida offroad, anche su sassi e fango.

Su asfalto

La Triumph Tiger 900 Rally Pro e la Honda Africa Twin ES si sono distinte per comodità generale: una buona protezione dall'aria, ottima nella giapponese e un confort di guida assoluto. Tuttavia quando si parla di performance a spuntarla è stata la F 900 GS: in sesta marcia, a velocià costante si prende diversi metri rispetto alle due altri concorrenti, complice un motore prontissimo, il peso contenuto e una rapportatura più corta. Man mano che la velocità aumenta l'Africa Twin si avvicina, superando poi la GS, grazie alla rapportatura più lunga (specialmente la sesta marcia).

In termini di confort tuttavia, la F 900 GS è molto più orientata a un utilizzo "di corto raggio". Questo non vuol dire che non si possa viaggiare con la tedesca anzi, tutto è fattibile, bisogna evidenziare che qualcosa, in termini di comodità generale e protezione aerodinamica, paga.

In fuoristrada

In questo contesto emerge il carattere di ogni singola moto, si riesce a cogliere ogni minima sfumatura caratteriale delle tre.

La F 900 GS sembra una moto da Rally, ha un motore prontissimo e presente, fin da subito e in qualsiasi marcia. La posizione di guida è la più azzeccata del terzetto per l'utilizzo in fuoristrada, dove il controllo è assoluto. Troviamo un set di sospensioni, comunque regolabili, forse troppo rigide di serie. Quando il ritmo si alza, se non si è dei piloti, la F 900 GS potrebbe rivelarsi un po' troppo nervosetta, specialmente sullo sconnesso. Rimane comunque una moto molto semplice da guidare, ma bisogna darle particolarmente del lei se si decide di forzare l'andatura. La GS riesce a soddisfare, alla fine dei conti, gran parte del pubblico, dall'amatore fino al pilota, con l'ago della bilancia che pende verso le performance. Vuole correre.

L'Africa Twin è la più equilibrata del terzetto. Sebbene le dimensioni siano importanti, rivelandosi la più pesante del gruppo, la morbidezza delle sospensioni e la sfruttabilità del motore la rendono particolarmente efficace in tutte le situazioni. La posizione di guida consente una buona connessione con il mezzo, ci si sente sempre nel pieno controllo, nonostante la posizione delle pedane (una volta guidate le due competitor) sia eccessivamente avanzata. Ottima l'erogazione del motore: pacata e morbida, ma quando gli chiediamo di più tira fuori una bella grinta.

La Tiger 900 Rally Pro si è rivelata un'ottima Adventure. Dà confidenza sin da subito e il motore tre cilindri - in fuoristrada - sembra infinito. Tantissima accelerazione, sempre gestibile, e una ciclistica affilata la rendono molto permissiva e intuitiva. Rispetto alla tedesca e alla giapponese si nota un maggior carico sull'avantreno, da sì molta confidenza sul veloce, ma paga in termini di agilità assoluta nel lento. Il ringhio del suo motore e le svirgolate da teppista rimangono i protagonisti nel suo quadro.

BMW F 900 GS

Pro

  • Posizione di guida
  • Guida in fuoristrada

Contro

  • Comodità

Honda Africa Twin CRF1100L ES

Pro

  • Equilibrio generale
  • Pacchetto di serie

Contro

  • Pedane avanzate

Triumph Tiger 900 Rally Pro

Pro

  • Motore
  • Dotazione

Contro

  • In fuoristrada leggermente carica sull'anteriore

Abbiamo utilizzato

Tester: Andrea Perfetti, Nicola Andreetto, Pietro Vizzini

Video: Leonardo Mannoli, Marco Ghisetti

Montaggio: Camilla Pellegatta

Foto: Fabio Principe

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  • Prezzo 14.600 €
  • Cilindrata 895 cc
  • Potenza 105 cv
  • Peso 219 kg
  • Sella 815 mm
  • Serbatoio 15 lt
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