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Il tema della crossover di media cilindrata sta diventando sempre più avvincente grazie alle diverse interpretazioni che le Case stanno offrendo. In questa comparativa a due abbiamo deciso di scambiare i nostri #PuntiDiVista su due egregie rappresentanti della categoria: la Triumph Tiger Sport 660 e la Honda NC750X. La prima mostra da subito una vocazione più sportiva sia nell'aspetto sia nella scheda tecnica, mentre la seconda è da anni una best-seller grazie al comfort, al gran bilanciamento e alle soluzioni alternative come la tecnologia del cambio automatico DCT. Non potevamo trovare, dunque, due crossover più diverse i cui test singoli - per un rapido ripasso - potete trovare cliccando qui sotto.
Il tre cilindri 660 in questa veste turistica tiene comunque fede al suffisso Sport che la Tiger porta nel nome. La prima cosa a impressionare è l'erogazione sempre corposa e lineare: parte pronto e allunga senza esitazioni ed è un piacere nel misto. In questo è coadiuvato da una ciclistica svelta e facile oltre che da una sonorità di scarico che entusiasma senza diventare rumorosa o fastidiosa. La Tiger Sport 660 è una moto molto compatta nelle dimensioni ma che riesce ad offrire comunque una buona abitabilità anche per il pilota più alto. La sella rimane comunque accessibile anche per i più bassini grazie all'altezza ridotta e alla svasatura. Un po' meno spazio è riservato al passeggero ed è quindi una moto preferibile per i viaggiatori solitari per quanto l'ospite possa contare su comode maniglie ed una discreta distanza delle pedane oltre che la possibilità di regolare facilmente il precarico del monoammortizzatore. La protezione aerodinamica è buona ma non eccellente anche se la soluzione del parabrezza regolabile con una sola mano è davvero pratica. Nell'insieme il pacchetto è convincente sotto ogni punto di vista, dalla meccanica alla ciclistica all'elettronica. Questa, a dire il vero, è un po' semplice se paragonata a quella della NC750X ma offre ciò che serve. Convincenti anche i freni per modulabilità ed efficacia e davvero sono pochissimi i punti deboli di questo progetto con qualche rara caduta di stile in alcuni dettagli. A nostro avviso continua a rimanere un best buy per chi cerca una moto sfruttabile 365 giorni l'anno. L'optional del quickshifter è raccomandato. (N.A.)
La NC750X è una moto estremamente amichevole sotto ogni punto di vista, dal comportamento stradale, alla risposta del motore e della trasmissione. Per la natura del bicilindrico e le caratteristiche stradali, si è portati a condurla pennellando le curve e usando freno ed acceleratore dolcemente. Mal digerisce la guida nervosa, non è nella sua natura, in compenso offre abitabilità e un confort discreto, almeno fino a quando non ci si trovi ad affrontare asfalti particolarmente sconnessi, situazione in cui emerge una certa difficoltà da parte delle sospensioni a filtrare al meglio. Decisamente meglio la situazione sulle ondulazioni, almeno nella guida da soli, in coppia sarebbe utile poter intervenire sul precario molla del mono, ma la mancanza di un comando remoto, il classico pomello, fa passare la voglia. Il funzionamento del cambio DCT è convincente, sia andando a spasso, dove passa da un rapporto all’altro in maniera dolce, anche in scalata, sia quando gli si richiede una maggiore rapidità e cambi marcia al limite del limitatore. Il motore garantisce buone prestazioni e una scorrevolezza di marcia eccellente, non gli si possono chiedere miracoli, vista la potenza e l’allungo limitato, ma vi ricompenserà con consumi limitati, anzi limitatissimi se si fa un minimo di attenzione. Per una moto che è studiata per accompagnarvi quotidianamente al lavoro e farvi fare qualche bel giro nel fine settimana, sono particolari che fanno la differenza. (F.P.)
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