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99 ore in sella e oltre 6.200 km, un itinerario che parte dalla Sicilia e arriva fino all'Isola di Man per concludersi a Torino, sede di Suzuki Italia, e che è stato lo scenario – vario ed eterogeneo, ma molto legato all'utilizzo reale della moto – per un Long Test condotto sulla Suzuki GSX-S1000GT e sugli pneumatici che abbiamo scelto come compagni di viaggio, i Metzeler Roadtec 01 SE.
La Sport Touring di Hamamatsu è una motocicletta con l'anima quasi race del motore K5 di 1000 cc e 152 cavalli e una ciclistica raffinata per un utilizzo orientato al massimo piacere di guida in ogni condizione; l'avevamo già testata durante il lancio stampa (e a quelle prime impressioni vi rimandiamo per gli approfondimenti tecnici e sulla dotazione) ma questa volta il test è stato veramente lungo e approfondito, sopratutto condotto come qualsiasi utente, qualsiasi motociclista avrebbe utilizzato la “GT”: senza risparmiarle nulla di un lungo viaggio in solitaria dove sia dal punto di vista delle condizioni esterne (da 40 gradi della Sicilia fino ai 10 e anche meno dell'Isola di Man passando per piogge torrenziali, venti tesissimi, asfalti di ogni genere) che sul piano dei contesti di prova ci sta quasi tutto lo spettro d'uso di una moto. Quindi giù per migliaia di chilometri di autostrada, statali, misto di montagna e, tanto per non farci mancare nulla, almeno tre contesti urbani (Milano, Parigi, Londra) che ci hanno reso una fotografia piuttosto nitida delle qualità globali della GSX-S1000GT.
Gli pneumatici scelti per questo test sono stati i Metzeler Roadtec 01 SE, gomme che non fanno mistero di una polivalenza d'utilizzo amplissima e che possono anche essere portate in pista con soddisfazione se non si ha la pretesa di battere il record sul giro secco. Insomma un carattere perfettamente allineato a quello della GT con qualità di grip, omogeneità di comportamento e notevole tenuta sul bagnato che già ben consociamo per averle provate in tanti contesti e misure diverse. Per loro, in questo Long Test, il peso di dover dimostrare quanto e se un utilizzo intenso modifichi le perfomance sul piano della sicurezza, del divertimento sul misto e del piacere di guida.
La moto in prova ci è stata consegnata perfettamente a punto, appena tagliandata e con circa 4.400 km all'attivo: rispetto alla taratura di serie delle sospensioni abbiamo soltanto aumentato di due step il precarico al mono posteriore, per sostenere meglio il peso dei bagagli caricati nelle valigie laterali di serie e nei due zaini che abbiamo saldamente assicurato sopra la sella del passeggero, oltre ovviamente a un treno di Roadtec 01 SE nuovi montati direttamente presso il Centro di Sperimentazione Pirelli-Metzeler di Giarre (CT). Poi null'altro che ingranare la prima e partire, senza alcun riguardo particolare per la moto che non sia stato lubrificare spesso la catena e un controllo generale sulla via del ritorno presso Suzuki UK dove è stata eseguita la sostituzione del lubrificante (molto prudenziale, il lubrificante scaricato era ancora in buone condizioni dopo circa 4.200 km) e del filtro olio senza riscontrare alcuna necessità di manutenzione ulteriore.
Parte preponderante del nostro test, il percorso autostradale; un contesto che ci ha permesso di fare il punto sul comfort di guida e sull'ergonomia. Promossa senza mezzi termini la posizione di guida dove grande protagonista è il largo manubrio che garantisce una postura a metà strada tra una Crossover e una Sport Touring dotata di semimanubri: è una scelta, a nostro avviso, vincente per la grande sensazione di controllo, la naturalezza con la quale le braccia “cadono” sul manubrio e la moderata inclinazione del busto senza che vi siano angoli eccessivi a carico di polsi e collo. Le pedane hanno una posizione centratissima per l'uso duale: giustamente arretrate per non smentire l'attitudine “sport” e moderatamente rialzate. Ottime per l'altezza di chi scrive (173 cm) ma se vi avvicinate ai 190 cm potreste desiderare pedane un pelo più distanziate dalla sella. Quest'ultima (a 810 mm da terra) presenta un'imbottitura non cedevole sulle lunghe distanze, è ben raccordata con il – largo – serbatoio e da la possibilità di scegliere se arretrare o avanzare con un certo margine.
La protezione aerodinamica è buona: con il cupolino di serie si è discretamente coperti fino alla base del casco (ma dipende dalla vostra statura: chi desidera, può scegliere il plexi optional più alto di 7 cm e più verticale) e protetti degnamente dalla carenatura fino a velocità superiori a quelle codice.
I comandi sono al loro posto e intuitivamente raggiungibili, il dashboard TFT è molto chiaro e ben visibile anche con il sole alle spalle e un plauso va agli specchi retrovisori che – ampi e avanzati – danno una visuale comoda e completa, visuale che anche di notte è adeguata grazie ai due elementi dell'impianto di illuminazione anteriore con l'abbagliante che brilla per profondità.
Il sistema di connettività attraverso l'app Suzuki MySpin permette facilmente di gestire, anche con applicazioni di terze parti, le chiamate, i messaggi, la musica e la navigazione: per interfacciarsi con il dashboard il dispositivo deve sempre essere attivo (non in blocco), questo sulle lunghe distanze potrebbe portare alla scarica completa della batteria dello smartphone ma alla sinistra della strumentazione è presente una presa USB riparata da un tappo di gomma che la tiene al sicuro dalla pioggia.
C'è qualche vibrazione, sopratutto agli alti regimi e nei transitori, sulle pedane e sul serbatoio: nulla di veramente fastidioso e sopratutto viaggiando tra i 120 e i 130 km/h (ovvero all'incirca tra i 5.000 e i 5.500 giri/m in sesta) non si avvertono più di tanto e non influiscono significativamente sul comfort complessivo.
A questi regimi la GT consuma circa 20 km/l ma il dato può migliorare scendendo a 120 km/h costanti e, tra l'altro, c'è il cruise control che aiuta a tenere la velocità desiderata e sopratutto... a non rischiare la patente dato che basta una breve ma decisa sollecitazione alla manopola del gas per fiondarsi a velocità da arresto. Sono 19 i litri contenuti nel serbatoio, una capienza più che sufficiente a permettere 2 ore abbondanti di guida senza soste, limite che non consigliamo di superare: una breve pausa dopo 140 minuti vi permetterà di riprendere fiato e continuare in sicurezza il vostro viaggio.
Il comportamento dinamico in autostrada infonde molta sicurezza: la moto è stabile, imperturbabile ai venti e alle sconnessioni anche impulsive, rigorosa nei curvoni e in scia ai mezzi pesanti, le sospensioni controllano molto bene l'assetto e le variazioni di carico con una taratura che a nostro modo di vedere rappresenta un ottimo compromesso tra le esigenze “sport” e quelle “touring”. Il notevole bagaglio che abbiamo portato con noi non ha sbilanciato più di tanto la GT che non ha mai presentato scuotimenti dello sterzo o vibrazioni anomale. E, a proposito delle valigie – di serie – ne segnaliamo l'assoluta tenuta sotto la pioggia, la facilità con la quale si possono rimuovere e applicare sugli attacchi, la buona regolarità del volume interno e la robustezza.
La GT è davvero una moto piacevole in autostrada e capace di portare lontano in sicurezza e comodità, in relazione al suo segmento: per avere più coccole e più riparo aerodinamico bisogna rivolgersi a moto come le Cruiser o le Tourer vere e proprie.
L'eredità delle GSX-R si avverte pienamente quando si porta la GT a fare un giro in collina: anche qui la qualità dinamica più spiccata è la stabilità della ciclistica che non mette mai in imbarazzo e che garantisce discese in piega progressive ma non fulminee come quelle delle sportive, categoria alla quale la GT non appartiene.
Piace la solidità dell'avantreno governato dall'ampio manubrio, la modulabilità dei freni, specie quello posteriore che può essere tranquillamente usato per regolare l'inclinazione in curva senza timore di sentire l'ABS entrare in azione, la confidenza con la quale – anche a pieno carico – si può piegare in curva fino a grattare le pedane e la prevedibilità della dinamica di guida priva di reazioni impulsive e nervosismi. Se il peso di 226 kg (valigie laterali escluse) non la colloca nelle “superlight”, la distribuzione delle masse e – ancora una volta – l'azzeccato manubrio rendono una gitarella sulla Futa un piacevolissimo diversivo dall'autostrada.
Nel misto il motore mostra tutta la sua indole sportiva: medi regimi robusti (selezionate senza indugio la mappa “A”) e potenza da vendere rendono la GT un brutto cliente fuori dalle curve e, se si vuole utilizzare un rapporto di riposo come la quarta o la quinta marcia, si può comunque guidare divertendosi lasciando che sia la coppia del quattro cilindri a estrarre dalle svolte. Il controllo di trazione (regolabile su 5 livelli) tiene a bada eventuali perdite di aderenza ma più che altro lo si trova utile sui fondi umidi o in caso di imprevisti, nella guida sportiva la GT vuole essere guidata fluidamente e in questo contesto è difficile sollecitare i controlli elettronici a meno di non attivare la modalità “hooligan”.
Quasi inaspettatamente per una moto da 152 cv, 226 kg di peso e ingombri non da scooter, la Suzuki GSX-S1000GT si è difesa benissimo nel contesto urbano e in mezzo al traffico. Merito della sella posta a un'altezza umana che permette di poggiare facilmente i piedi a terra, dei favorevoli bracci di leva garantiti dal manubrio, dell'azzeccata distribuzione dei pesi – facilissimo fare inversione a U senza poggiare i piedi per terra - a cui aggiungere la trattabilità del motore (qui vi consigliamo la mappa “B”, più smussata ai medi rispetto alla più aggressiva “A”, mentre la “C” è adeguata soltanto ai fondi extra viscidi), la frizione assistita totalmente insensibile agli strapazzi in mezzo agli ingorghi londinesi per il Giubileo della Regina – ebbene sì: siamo rimasti decine di minuti a passo d'uomo per superare Piccadilly Circus...- e l'assenza di trasmissione di calore da parte dell'impianto di scarico, del catalizzatore o del motore, permettono di trattare la GT quasi come una commuter; ovviamente qui i consumi scendono fino ai 17 km/l, ma l'idea che la GT possa essere un'ottima compagna per il tragitto casa-lavoro o per andare in giro in città sfruttando le sue valigie laterali per qualche commissione è tutt'altro che peregrina.
Valigie che non imbarazzano passando tra le macchine, sopratutto se si considera che gli specchi retrovisori definiscono più o meno l'ingombro trasversale complessivo della GSX-S1000GT e quindi è facile prendere le misure ed evitare indesiderati contatti con le auto in coda o con pali, cancelli e quant'altro.
In città la GT non affatica, non stressa, non scalda oltremodo (a 104° parte la ventola e la temperatura del motore è sempre sotto controllo), l'ergonomia e la postura quasi da crossover aiutano a trovarsi a proprio agio e le sospensioni digeriscono facilmente asfalti sconnessi o rovinati senza fastidiosi contraccolpi sulla schiena.
Come dicevamo, abbiamo scelto per questo Long Test di dotare la Suzuki GSX-S1000GT di un treno Metzeler Roadtec 01 SE, gomme di categoria sport touring esattamente come la GT. In questo caso, dato che delle Roadtec 01 SE conosciamo da tempo le doti e le caratteristiche, ci siamo voluti chiedere come – e se - sarebbero cambiate le loro prestazioni durante un viaggio così lungo e in contesti tanto diversi: 6.200 km rappresentano infatti una quota rilevante della vita utile di una gomma e uno spaccato significativo di tutte le condizioni che qualsiasi motociclista incontra durante la sua stagione motociclistica.
Le Roadtec 01 SE hanno mantenuto una costanza di rendimento notevole: se dopo diverse migliaia di chilometri di autostrada e di usura nella loro fascia centrale le gomme avrebbero tutto il diritto di perdere un minimo il perfetto profilo stabilito in fase di progetto e di conseguenza presentare un certo – comprensibile - drop di prestazioni dinamiche, nel caso delle Roadtec 01 SE si è invece mantenuto un accordo pressoché costante tra gomma anteriore e posteriore, lasciando praticamente inalterato il piacere di guida anche dopo 6.000 km, quando – di ritorno verso Torino – abbiamo potuto dirigerci verso il Moncenisio con una guida allegra, dinamica e sopratutto sicura, priva di resistenze alla piega o di incertezze nell'ingresso in curva, con lo stesso grip di quanto siamo partiti. Dopo questa percorrenza la posteriore presenta ancora circa il 50% del battistrada disponibile, l'anteriore almeno il 65, e sono totalmente assenti scalini o deformazioni della superficie dello pneumatico.
Warm up immediato - anche dopo una notte di pioggia a temperature sotto i dieci gradi - stabilità, contact feeling sempre sincero, grip sull'angolo, silenziosità in autostrada, nessun effetto autoraddrizzante in curva con i freni tirati, veloci nell'indovinare e mantenere l'inclinazione desiderata e una tenuta sui fondi bagnati semplicemente da applausi fino a quando non si esagera in maniera marchiana o si cercano prestazioni decisamente fuori dal range di una gomma sport touring: le Roadtec 01 SE sono state ottime e sicure compagne di viaggio, dall'inizio fino alla fine.
La Suzuki GSX-S1000GT è una Sport Touring polivalente e affidabile; comoda sui lunghi tratti, divertente sul misto, per nulla in difficoltà in città. Dopo un trattamento quasi sadico le plastiche e le verniciature sono perfette, le prime non presentano giochi o scricchiolii e le seconde sono brillanti come appena uscite dalla fabbrica.
Abbiamo avuto un unico banale inconveniente in 6.200 km: a Parigi la serratura di una delle due valigie laterali si è svitata; per rimetterla correttamente in sede bisogna disassemblare la valigia, operazione che richiede un po' di tempo ma noi, presi dal viaggio, abbiamo scelto di non eseguire l'intervento anche perché la funzionalità non ne ha risentito più di tanto.
Per il resto, la GT ha marciato come un orologio nonostante abbia trascorso tutte le notti all'aperto – molte sotto la pioggia costante – senza alcun lamento o incertezza al mattino successivo e senza infiltrazioni di acqua da nessuna parte.
Chi scrive deve confessare che sono state due settimane di convivenza facile, con ogni mattina la voglia di risalire in sella alla GT che ha sempre trasmesso una rassicurante sensazione di solidità e sicurezza e non ha mai fatto rimpiangere una piattaforma inerziale o il pomello per il precarico remoto del mono posteriore, mentre nell'ottica dell'utilizzo turistico il cavalletto centrale avrebbe invece fatto comodo per lubrificare la catena con maggiore facilità; ma è un dettaglio che si perdona facilmente se sull'altro piatto della bilancia si pongono le tante ottime doti che hanno reso il nostro Sicilia-Isola di Man un viaggio che ricorderemo a lungo. Ma questa è un'altra storia.
Stivali: Ixon Ranker
Guanti: Ixon RS4 Air
Pantaloni: Ixon Alex
Casco: HJC F 70 Mago
Moto: Suzuki GSX-S1000GT
Pneumatici: Metzeler Roadtec 01 SE
Periodo del Long Test: 31 maggio - 17 giugno
Terreno di prova: Autostrade, statali, strade urbane
Temperature: da 40° a 10°
Chilometri percorsi: 6.205
Itinerario: Sicilia, Italia, Svizzera, Francia, Inghliterra, Galles, Isola di Man - Galles, Inghilterra, Francia, Torino