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E' infatti lei la moto realizzata dal Team Guarschi Corse, che ha seguito il progetto ufficiale di Aprilia Racing. Guidata da Jacopo Cerutti si è imposta nella classe bicilindriche (G1000) nel Campionato Italiano Motorally e Raid TT dopo un'incredibile lotta contro la Yamaha Ténéré 700 ufficiale di Alessandro Botturi. Lotta che si è conclusa solo nell'ultima tappa dell'Italiano in Sardegna.
L'abbiamo portata sulla Pista di Motocross di Chieve, il nostro banco da prova preferito per i test col tassello. Con noi Gianfranco Guareschi, che ha seguito questo progetto col fratello Vitto, e il campione italiano Jacopo Cerutti. La Aprilia Tuareg 660 GC Factory presenta telaio e motore di serie, ma poi c'è una cura del dettaglio micidiale, che ne fa una vera moto da corsa. Il motore ha mappatura dedicata e lo scarico SC (che dà un sound pazzesco alla moto). Troviamo poi la forcella Ohlins fornita da Andreani Group, che lavora a stretto contatto col Team Guareschi Aprilia per il setting. Anche dietro c'è un mono Ohlins con leveraggio progressivo. Non cambia il forcellone in alluminio. Un dettaglio: le sospensioni sono sì speciali, ma anche l'appassionato può comprarle (per la sola forcella si parte da circa 3.000 euro).
I cerchi hanno canale più stretto e mozzi realizzati ad hoc. Ospitano gomme Metzeler Enduro con mousse anti foratura. Davanti si mantiene un solo disco freno (contro i due standard), perché non serve così tanta potenza frenante in fuoristrada (anzi, sul fango può dare molto fastidio). Il serbatoio in plastica da 20 litri non cambia, perde solo il tappo con chiave (inutile in gara). La sella è più alta e davanti al pilota si staglia la strumentazione da rally col roadbook e due trip. Cosa insolita sulle moto da rally: il team ha mantenuto la strumentazione di serie, molto utile per tenere sotto controllo le info della moto e della benzina. Sulla Aprilia Tuareg 660 GC non ci sono serbatoio posteriori, ma il team ha già pronta una versione ad hoc per l'Africa Race con serbatoi aggiuntivi e codino scomponibile.
Provare una moto ufficiale regala sempre emozioni speciali. In primis perché è cucita addosso al suo pilota e non al motociclista medio. In secondo luogo dopo pochi metri puoi percepire con mano a che livello una Casa sia arrivata nello sviluppo della sua moto.
Uno sviluppo che poi inevitabilmente condiziona anche i progetti del futuro. Una bella responsabilità quindi raccontarvi questa bellissima Aprilia Tuareg 660 GC. In sella ritrovi l'ottima ergonomia della Tuareg.
Ma il bello arriva quando incroci i primi canali vigliacchi di Chieve, resa un macello di fango dalla neve del giorno prima. La Aprilia Tuareg 660 GC ti lascia a bocca aperta. E' facile, intuitiva, morbida di sospensioni. Tutto risulta immediato, persino più che sulla moto standard.
Il motore ha i rapporti lunghi, c'è tanto allungo. Faccio tutto il giro in seconda, con lei supero i 90 km/h (come con un 450 da cross, ma in quarta!). Ma anche nel lento non serve mettere la prima. Il motore sotto è lineare, docile e ti porta fuori dai canali. Ottimo il cambio elettronica quick shift. Pensavo fosse un gadget inutile, invece funziona bene e poi dà un sound da libidine ai cambi marcia.
La Aprilia Tuareg 660 GC mi è piaciuta anche sui salti (oggi era difficile chiuderli per via del fango, ma qualcosa ho osato). Resta neutrale, bilanciatissima. Tutto funziona a meraviglia. I Guareschi hanno fatto uno sviluppo certosino, guidati da Jacopo. Subito vincente e convincente dalla prima gara. Li seguiremo con attenzione all'Africa Eco Race. Questa Aprilia ha mostrato in Italia che può fare grandi cose. Ora tocca all'Africa!
Foto di Fabio Principe
Un grazie speciale a:
Aprilia
Team Guareschi
Jacopo Cerutti
Pista di Chieve
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