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E’ sicuramente una tra le comparative più attese del 2022. Sì, perché le endurone stradali di media cilindrata stanno tornando prepotentemente alla ribalta. Lo dicono i dati di vendita in Italia, con tante crossover col 19 pollici anteriore che hanno rimesso in sella nuovi appassionati (Benelli TRK, Moto Morini X-Cape).
Ma c’è anche la riscossa delle enduro col 21 anteriore buone per tutte le occasioni. Dalla città alla vacanza, passando per tante avventure nel fuoristrada vero. Che si può ancora fare in Italia! Lo dimostrano eventi di grande successo (e divertimento): 1000 Sassi, HAT Series, Transitalia Marathon, Swank Rally, solo per citare quelli che abbiamo raccontato di recente su Moto.it. Un tuffo fantastico negli anni 80, quando all’enduro stradale si chiedeva praticità e un bel look africano.
E diciamolo chiaro: è tutta colpa della Ténéré 700. Nel 2019 ci aspettavamo tutti l’erede della Super Ténéré 1200, visto l’andazzo generale delle maxi potenze e cilindrate. E invece è arrivata lei. Essenziale. Spartana, ma curata. Soprattutto facile ed efficace in fuoristrada. Abbiamo ri-scoperto che 70/80 cavalli bastano, che il peso ridotto è un vantaggio mica da ridere. Yamaha ha fatto il colpo grosso e ha riportato la Ténéré tra i desideri dei motociclisti.
Qui trovate le prove e i confronti che le abbiamo dedicato in questi 3 anni (prova singola, il test con Nico Cereghini, la prova in pista con Omar Fantini).
La sua rivale diretta era la KTM 790 Adventure, che è poi cresciuta in potenza e prezzo tanto da essere oggi più vicina (nella nuova declinazione 890) alle 900/1100 e quindi lontana dalla Ténéré 700.
Oggi al T7 ha finalmente una rivale diretta, che abbraccia una filosofia di utilizzo analoga. Parliamo della Aprilia Tuareg 660. Certo, l’italiana costa di più (ben 1.800 euro: 11.990 contro 10.190), ma ha anche una dotazione nettamente più ricca della Yamaha. La Ténéré resta fedele a quell’idea suggestiva di essenzialità (quel che non c’è non si rompe), tanto amata dai fuoristradisti. La Tuareg strizza l’occhio a chi ama la tecnologia e non accetta compromessi in fatto di dotazione.
Per inciso: l’Aprilia della prova costa 12.690 euro perché è nella colorazione Tagelmust, che fa salire il prezzo non di poco. Ha optional anche il quick shift sul cambio. Di fatto però, meccanicamente, è identica alla versione base. La Yamaha che vedete è ancora una colorazione 2021, ma già Euro 5 e quindi del tutto identica ai model year 2022 presentati a EICMA dal punto di vista tecnico.
Qui trovate la nostra recente prova in Sardegna.
Le due moto del test hanno pesi dichiarati identici (204 kg col pieno), ciclistiche simili (telai in acciaio, sospensioni Kayaba regolabili, freni Brembo, cerchi da 21 e 18”, gomme Pirelli). Persino il medesimo schema motoristico, che elegge il bicilindrico parallelo con fasatura a 270° quale soluzione migliore per costi e ingombri in questo segmento. Cambia un po’ la potenza: 73,5 cavalli Yamaha, 80 Aprilia. E Aprilia ha più escursione dalle sospensioni. Simile anche le capienze dei serbatoi (16 litri Yamaha, 18 Aprilia).
La Tuareg parla ovviamente italiano, ma anche la Ténéré se la intende con la nostra lingua. È infatti progettata e sviluppata a Gerno di Lesmo, in Brianza.
C’è però un bel divario di prezzo e di dotazione che ci ha spinti a fare un confronto serrato. Perché un conto è provare le moto separatamente. Un altro discorso è invece alternarsi alla guida, portarle sui percorsi più diversi e rilevare i classici dati strumentali per avere le idee più chiare.
Senza dimenticare le pagelle col professor Gix (Maurizio Gissi). Qui sopra trovate il video completo, di seguito i dati rilevati e i voti delle varie voci.
Come sempre non cercate una vincitrice, semplicemente perché non c’è e non ci interessa fare classifiche buone solo per le discussioni da bar. Preferiamo raccontarvi come sono fatte e come vanno. Poi il giudizio finale è solo vostro, meglio se condito da un bel demoride che aiuta a togliersi i dubbi.
Buona lettura e buona visione!
Andrea Perfetti
In collaborazione con Super Bike snc di Novate Milanese
Aprilia Tuareg 660
Potenza Massima all'albero: 80,3 cavalli a 9.500 giri
Coppia massima all'albero: 6,8 kgm a 6.650 giri
Velocità massima: 196 km/h (indicata 208 km/h)
Accelerazione 0-400 metri: 13,02 secondi
Accelerazione 0-100 km/h: 4,44 secondi
Peso col pieno (18 l): 205 kg
Consumo medio del test: 21,8 km/l
Yamaha Ténéré 700
Potenza Massima all'albero: 71,3 cavalli a 8.910 giri
Coppia massima all'albero: 6,8 kgm a 6.450 giri
Velocità massima: 188 km/h (indicata 204 km/h)
Accelerazione 0-400 metri: 13,10 secondi
Accelerazione 0-100 km/h: 4,66 secondi
Peso col pieno (16 l): 207 kg
Consumo medio del test: 20,4 km/l
(voto da 1 a 10)
ERGONOMIA
Aprilia Tuareg 660: 9
La posizione in sella è molto comoda. Si apprezza il manubrio largo e vicino al pilota. La sella è alta il giusto (86 cm) e il serbatoio è stretto tra le gambe.
Yamaha Ténéré 700: 8,5
La moto è molto stretta tra le gambe e si tocca un filo meno bene (sella a 87,5 cm). Il manubrio è molto alto e sulle prime bisogna farci la mano. Nel complesso si sta comunque davvero bene.
CONFORT
Aprilia Tuareg 660: 8
La moto italiana ripara bene dall’aria e ha una sella comoda. Il motore scalda poco, ma Yamaha fa ancora meglio. Ci sono un po’ di vibrazioni agli alti regimi, mai fastidiose.
Yamaha Ténéré 700: 8
La giapponese ha un valido riparo dall’aria, ma le spalle restano più esposte. Assenti le vibrazioni e il motore in città, nonostante l’aggiornamento euro 5, scalda pochissimo.
PASSEGGERO
Aprilia Tuareg 660: 7,5
Le due moto del test sono adatte anche per viaggiare in due. Sull’Aprilia vanno messe subito le maniglie optional per il passeggero, che non dispone di appigli. Comoda la sella, più abbondante rispetto a Yamaha.
Yamaha Ténéré 700: 7,5
La Yamaha presente due sagome sottosella a cui il passeggero può ancorarsi. Comode anche qui le pedane. La sella è però piccola e dura. Per i lunghi viaggi consigliamo quella optional più imbottita.
STRUMENTI E BLOCCHETTI
Aprilia Tuareg 660: 8,5
La Tuareg svetta come le migliori 1200. C’è il quadro TFT, un po’ piccolo (5”), ma molto chiaro e leggibile. Si può connettere allo smartphone per la navigazione e altre funzioni (app però in optional). I blocchetti sono semplici da usare ed è finalmente intuitivo gestire i vari controlli (trazione, erogazione, ABS) quando si passa al fuoristrada. Comoda la barra superiore per ancorare navigatore, cellulare o altri dispositivi. C’è una presa USB.
Yamaha Ténéré 700: 8
Sulla Ténéré ci si deve “accontentare” dello schermo LCD. Ma state tranquilli, è un bel vedere. Molto rallistico, chiaro e ricco di informazioni come sulla rivale italiana. Sembra proprio un display da corsa. I blocchetti sono tanto semplici quanto funzionali. Il tutto fa meno scena, ma a molti questa essenzialità piace. E' presente la classica presa 12V.
DOTAZIONE E PREZZO
Aprilia Tuareg 660: 9
Costa quasi 12.000 euro, ma ha davvero tutto. Cerchi tubeless, ride by wire, luci DRL, TFT, cruise control, 4 mappe motore, gestione elettronica degna di una superbike (regolate anche l’ABS, potendolo escludere solo dietro o integralmente; freno motore e erogazione potenza). Completano il quadro sospensioni Kayaba regolabili e freni Brembo. Il voto scende a 8,5 se valutiamo la colorazione tagelmust che vedete qui (12.690 euro).
Yamaha Ténéré 700: 9
Ha meno accessori, ma costa anche 1.800 euro in meno. Non sono pochi. È più analogica della Aprilia, ma quello che c’è è di qualità e funzione bene. Anche qui troviamo Kayaba regolabili e freni Brembo. L’ABS si toglie in un attimo, ma solo integralmente. I cerchi sono con camera d’aria, ma per i puristi del fuoristrada questo è ancora considerato un obbligo. Insomma il prezzo ci convince in pieno, però un bel controllo di trazione alzerebbe ancora il voto.
FINITURE
Aprilia Tuareg 660: 8
La moto è fatta bene. Belle le verniciature delle plastiche, curati gli accoppiamenti. Ottimi i comandi a pedale, tutti in alluminio. Ci convince meno la finitura dei collettori. E c’è qualche tubazione di troppo attorno al motore (dovuta essenzialmente alla normativa euro 5).
Yamaha Ténéré 700: 8
La partita prosegue con una grande omogeneità di punteggio, siamo davanti a due moto valide sotto tutti i punti di vista. La Yamaha ha plastiche perfette e un motore dalla definizione curata secondo la tipica scuola giapponese. Ci piacciono meno i comandi a pedale, in ferro, e il silenziatore verniciato. Un po’ troppo basico.
MOTORE E CAMBIO
Aprilia Tuareg 660: 8
Ha un carattere molto sportivo dopo i 5.000 giri e un cambio perfetto agli alti regimi. Entusiasma il suo allungo. Ai bassi la risposta è meno precisa della rivale e il cambio un po’ contrastato in scalata.
Yamaha Ténéré 700: 8,5
Il bicilindrico ha una risposta molto pronta e precisa anche ai bassi. È perfettamente raccordato col cambio, che non dispone di quick shift, ma è dolcissimo e con una frizione ben modulabile.
PRESTAZIONI
Aprilia Tuareg 660: 9
Ha una cilindrata contenuta, ma prestazioni sportive che stupiscono.
Yamaha Ténéré 700: 8
Meriterebbe anche di più, perché non le manca davvero nulla e in ripresa è persino più pronta dell’Aprilia. Ma le prestazioni massime sono leggermente sotto la moto di Noale.
CITTA’
Aprilia Tuareg 660: 8
Ha un baricentro basso che aiuta tantissimo e fa toccare bene coi piedi a terra. È molto agile e non mette mai in difficoltà. Il cambio dell’esemplare in prova (con circa 2.500 km percorsi) è però piuttosto contrastato nella selezione delle marce inferiori. Si fa inversione in pochissimo spazio.
Yamaha Ténéré 700: 9
Ha la sella piuttosto alta, ma molto stretta. Anche il suo peso non mette mai in apprensione e il raggio di sterzo è contenuto. Ci si innamora di motore e cambio: il primo ha una risposta pronta anche in basso e il secondo ha una dolcezza esemplare.
MISTO
Aprilia Tuareg 660: 9
Le ciclistiche Aprilia non sbagliano un colpo. Tra le curve la Tuareg entusiasma. Precisa, agile ma anche stabile. Ha un gran motore, con tanto allungo e un bel sound. La frenata è però meno pronta della Yamaha e la forcella è un po’ troppo cedevole nella prima parte.
Yamaha Ténéré 700: 8,5
La Yamaha si guida che è un piacere anche su asfalto. È persino meno ballerina di sospensioni e con freni meglio modulabili. Il motore ha dei bei medi e l’allungo che basta per divertirsi. Dopo gli 8.000 giri si avverte la differenza di cavalli, a vantaggio dell’italiana. Con l’asfalto gelido di questi giorni avremmo apprezzato il controllo di trazione. Ottime su entrambe le gomme di primo equipaggiamento (Pirelli Scorpion Rally STR), capaci di passare con rara disinvoltura dalle pieghe sul Penice alla sabbia della pista di Chieve. Abbiamo detto pista? Si passa al fuoristrada! Ma prima vi diciamo come si comportano in autostrada.
AUTOSTRADA
Aprilia Tuareg 660: 8,5
Ha un motore che regala sorpassi sempre pronti. La sella è comoda e il cupolino non regolabile (come sulla Yamaha) ripara bene senza essere altissimo. Si avverte qualche vibrazioni in più. Ottima l’autonomia. Il motore a 130 km/h è a circa 6.000 giri.
Yamaha Ténéré 700: 8,5
Ha una posizione comoda e una protezione molto buona, restano esposte un po’ le spalle. A 130 orari il motore gira a 6.000 giri.
FUORISTRADA
Aprilia Tuareg 660: 9
E’ un vero talento nel fuoristrada. Ha un baricentro molto basso, sospensioni molto efficaci e un bel motore che aiuta nel brutto e allunga tantissimo. Sotto è meno pronta della T7. Si guida meglio della Yamaha da seduti. Apprezziamo la possibilità di tenere attivo l'ABS davanti.
Yamaha Ténéré 700: 9
Ha un grande merito. Riporta il motore bicilindrico protagonista anche nel fuoristrada difficile. E non c’è bisogno di chiamarsi Botturi per godersi la vita. Ha sospensioni ottime, che patiscono solo i salti del motocross (ma non nascono per questo). Il motore ha una grande prontezza ai bassi e ai medi, che aiuta a ripartire persino nella sabbia. La guida in piedi è da riferimento: stretta e col manubrio alto. Da seduti è meno intuitiva, perché il manubrio è alto rispetto al piano della sella.
Tester
Andrea Perfetti (185 cm, 86 kg)
Abbigliamento TUR su strada, casco Arai Tour X4, stivali TCX Boots
Abbigliamento Alpinestars in fuoristrada, casco Alpinestars SM8, maschera Scott, stivali Alpinestars Tech10
Maurizio Gissi (182 cm, 78 kg)
Abbigliamento TUR, casco Arai Tour X4, stivali Alpinestars
Luca Viglio (169 cm, 71 kg)
Casco Arai Tour X4, maschera Scott, stivali Alpinestars
Riprese di Luca Catasta, Camilla Pellegatta, Marco Ghisetti, Davide Borroni
Assistente alla regia Marco Rampon
Editing di Luca Catasta
Foto di Cristiano Morello
Si ringrazia la Pista di Motocross di Chieve