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Da lì il passo è stato breve e complice la moda attuale (KTM Supermoto e Ducati Hypermotard lo confermano) che vede aumentare di giorno in giorno gli appassionati delle motard bicilindriche dure e pure, in casa BMW si è creato quello che loro definiscono uno "strumento di piacere".
Essenziale e votata alla guida come nessun altra BMW, HP2 Enduro esclusa, la Megamoto si dimostra aggressiva sin dalla prima occhiata. Gruppo ottico strabico, in puro BMW style, poche carenature a coprire la meccanica, carbonio quanto basta (parafango anteriore e pannello centrale del serbatoio) e niente più di quel che serve. L'unica colorazione disponibile è quella delle foto, Brightwhite metallizzato - magnesium metallizzato.
Meccanicamente, il legame tra la "Enduro" e la Megamoto c'è ma è abbastanza limitato. Se a livello telaistico l'unica differenza riguarda l'angolo di sterzo passato da 60,5 a 61,4, il reparto sospensioni è stato totalmente rivisto e adattato all'utilizzo stradale. Forcellone da 45 mm a steli rovesciati griffato Marzocchi, retrotreno in stile BMW con il classico Paralever "frenato" nella sua corsa da un mono Ohlins pluriregolabile. Anche l'impianto frenante ha subito una rivisitazione stradale. Come la versione off-road, anche la Megamoto è priva di ABS, poco apprezzato nella guida sportiva e accrescitore di chili, che qui sono 178 a secco. In compenso ci sono due 33 giri flottanti da 320 mm con annesse pinze a 4 pistoncini contrapposti e un singolo posteriore da 265 mm. Naturalmente le tubature sono tutte in treccia metallica, per mantenere costante l'azione frenante anche nell'utilizzo più gravoso.
Essenziale e votata alla guida come nessun altra BMW, HP2 Enduro esclusa, la Megamoto si dimostra aggressiva sin dalla prima occhiata
Il possente motore bicilindrico Boxer a 8 valvole da ben 1.170 cc in questa versione arriva ad erogare 113 cv (83 Kw) a 7.500 giri/min. con la ragguardevole coppia di 115 Nm a 6.000 giri/min., numeri che consentono alla muscolosa tedesca di bruciare lo 0 - 100 km/h in 3,2 secondi e di oltrepassare i 200 km/h di velocità massima.
Moto ignorante ma rispettosa delle regole, anche la Megamoto ottempera alle normative per l'omologazione Euro 3.
Prima di salire in sella, e qui si sale veramente, visti i 92 cm che dividono il piano di seduta dall'asfalto, noto la mancanza delle pedane passeggero! Mi dicono che sono optional così come il set di borse, la copertura carter in carbonio ed il cavalletto posteriore.
Un volta montato in sella non posso che apprezzare la posizione di guida a braccia larghe offerta dall'ampio manubrio della Megamoto. Anche la sella ben imbottita e conformata in maniera corretta, offre un'accoglienza inaspettata per una moto priva di fronzoli e votata all'austerità. Meno ergonomiche le leve cambio e freno posteriore che risultano posizionate troppo internamente per i miei gusti, obbligando a chiudere le punte degli stivali per essere azionate correttamente. Qualche fastidio, nel caso si indossino gli stivali da pista (per non parlare di quelli da motard...) arriva anche dai collettori di aspirazione, contro i quali è facile urtare con le tibie.
Finita l'analisi statica di rito, e con il bicilindrico e le gomme già in temperatura (e ci vuole poco con gli oltre 30 gradi che ci sono nell'aria) inizio la "conoscenza dinamica" della Megamoto.
I primi giri percorsi ad un ritmo medio veloce, mettono in mostra un assetto discretamente soft, anzi troppo... ma è solo una sensazione, prese le misure e alzato il ritmo, la Megamoto risponde a tono. L'assetto standard gradisce la guida pulita, meno quella aggressiva, pena qualche ondeggiamento nei cambi di direzione e nelle staccate affrontati in stile "o la va o la spacca", ma come base di partenza è già ottima e garantisce divertimento e sicurezza allo stesso tempo. Se poi volete mettere mano all'assetto, nessuno ve lo vieta.
La spinta del bicilindrico non è mai brutale ma la sua consistenza permette di uscire dai tornantini della pista di Vairano di Vidigulfo con un discreto brio e di allungare sul veloce con buona rapidità. Inutile andare a cozzare con il limitatore, meglio anticipare le cambiate, la spinta ne guadagnerà. La frizione monodisco dal funzionamento esemplare per leggerezza e precisione nello stacco, aiuta non poco il cambio a sei rapporti solo discreto in rapidità e precisione degli innesti.
L'erogazione lineare viene in aiuto durante le aperture di gas affrontate a moto...sdraiata, che caratterizzano le curve veloci del circuito. Notevoli le pieghe consentite da questa Boxer, che difficilmente in strada sentirete grattare sull'asfalto.
Alla fine del lungo rettilineo, la velocità indicata oltrepassa i 200 km/h proprio prima di buttare giù qualche marcia per una esse che mette in mostra due cose. Primo che la Megamoto frena alla grande, anche usando solo due dita, secondo che seppur richiedendo un buona dose di fisicità questa HP2 è veloce nei cambi di direzione a bassa e media velocità.
Anche se nell'uso quotidiano su strada, difficilmente riuscirete a far girare cosi in alto il propulsore, questo si dimostra un ottimo generatore di vibrazioni, un po' ovunque, pedane, serbatoio, manubrio senza eccezioni. Ma cosa si può pretendere da un motore nato per equipaggiare una moto da uomini duri come la HP2 Enduro!?
Tracannata l'ennesima bottiglia d'acqua e terminato l'ultimo turno di guida, lascio sotto il tendone a bordo pista la Megamoto che mi ha accompagnato nella prova, la prima BMW stradale "giocattolo per adulti" che abbia mai provato. Giocattolo sì, ma la sua esclusività e l'elica BMW sul serbatoio, significano anche 18.500 € da sborsare per parcheggiarla nel proprio box. Una quotazione elevata anche rispetto alla concorrenza Ducati e KTM, d'altronde i numeri positivi che caratterizzano BMW Motorrad negli ultimi anni dicono che questa è la direzione giusta.
Bmw
Via dell'Unione Europea, 1
200097 San Donato Milanese
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https://www.bmw-motorrad.it/
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