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Abbiamo vivo, come fosse ieri, il ricordo del primo incontro con la BMW K1600GT. Correva l'anno 2011 e noi danzavamo tra le curve della costa del Sudafrica con questo meraviglioso sei cilindri in linea tra le gambe. Qui c'è il video, si sente bene il sound, peccato non passino anche i profumi di quella terra meravigliosa.
Oggi siamo di nuovo in sella alla maxi tourer tedesca, ma nella più vicina Spagna. La K1600GT nel 2017 viene infatti rivista da BMW in modo non sostanziale. Troviamo un nuovo frontale e inediti pannelli laterali, ma sono interventi che non hanno stravolto la linea imponente ed elegante della 1600. C'è anche una nuova strumentazione, ma anche qui non c'è una rivoluzione. Perché la proviamo allora? Semplice, sotto pelle le novità ci sono e hanno un risvolto nella guida di questa motona.
Iniziamo dal motore, che diventa Euro 4, ma mantiene i suoi valori di coppia e potenza. I 1.649 cc sviluppano 175 Nm a 5.500 giri e 160 cavalli a 7.750 giri. La trasmissione finale ad albero impiega un cambio a 6 marce con frizione multidisco in bagno d'olio. Il telaio in alluminio è invariato e lavora sempre con la sospensione anteriore Duolever ad ammortizzatore centrale, mentre dietro c'è l'immancabile Paralever. Gli pneumatici misurano 120/70-17 e 190/55-17 e l'impianto frenante impiega tre dischi da 320 mm. Esatto, anche quello dietro ha questo diametro esagerato. D'altra parte la nostra K pesa 334 kg col pieno da 26,5 litri e viaggia molto, molto forte. In un contesto del genere si apprezzano i consumi medi, che si aggirano intorno ai 16,5 km/l. Ma passiamo ora alle altre novità del modello 2017.
La K1600GT ha un prezzo di 23.200 euro ed è dotata di serie delle sospensioni semi-attive Dynamic ESA, mentre tra gli optional ce ne sono due imperdibili. Il primo è il cambio elettro-assistito Pro (funziona sia a salire che a scendere di rapporto e costa 440 euro); questo sistema ha il pregio inestimabile di ridimensionare quello che forse è l'unico difetto di questa moto. Ci riferiamo alla rumorosità del cambio. Con l'assistenza elettronica sparisce e il sistema funziona alla perfezione a salire, mentre permane una certa durezza del comando in scalata. Visto il peso di cui sopra, il secondo optional che vi consigliamo è la retromarcia, che funziona in modo semplicissimo premendo il tasto R e poi quello di accensione. Sfrutta il motorino d'avviamento, imprime una velocità di 1,2 km/h e fa superare alla moto pendenze fino al 7%. Difetti? Costa 980 euro.
Infine debutta il sistema di chiamata d’emergenza intelligente eCall. E' un optional e in caso di incidente si attiva automaticamente trasmettendo i dati relativi alla posizione, chiedendo soccorso. Costa 350 euro e sarà disponibile dal mese di giugno. La versione Sport (come quella presente nel nostro video e nelle foto della prova) ha una colorazione speciale blu e nera, il motore nero, la sella con cuciture in contrasto e il parabrezza basso. Comporta un incremento di 500 euro.
Gli optional sono raccolti in due pacchetti. Abbiamo il pacchetto Safety, che comprende l'Adaptive Light Control, la luce diurna, il controllo della pressione degli pneumatici RDC, l'Hill Start Control e ha un prezzo di 1.000 euro. A 1.550 euro c'è il pacchetto Comfort, che aggiunge il cambio elettro assistito Pro, la chiusura centralizzata, l'impianto antifurto, l’avviamento Keyless e il proiettore supplementare a LED.
In sella ritroviamo le stesse, belle sensazioni della K1600GT in vendita dal 2012. Si poggiano bene i piedi a terra (810/830 mm l'altezza della sella) e così anche il peso non è un grosso handicap. Tanto più che ora c'è al retromarcia a togliere parecchi imbarazzi in parcheggio. I comandi sono morbidi e precisi, mentre l'immenso motore si lascia usare a 1.000 giri in quinta in città, a meno di 40 km/h. E già da qui prende velocità come un Boeing al decollo. Ha una forza bestiale, che va di pari passo con un sound che ricorda i meravigliosi motori a sei cilindri in linea di BMW. Quando si toccano gli 8.000 giri, la nostra K1600GT fa il verso alle vecchie M3 (le più amate, quelle aspirate a sei cilindri delle serie E36 ed E46). Ed è poesia, ragazzi.
Il cambio elettro-assistito ha fatto un bel salto in avanti, riducendo in modo evidente la rumorosità. Sul nostro esemplare la leva era un po' dura in scalata, ma su altre moto il comando era più morbido (quindi il difetto potrebbe dipendere dai pochi chilometri della K1600 in uso).
Sul misto la sei cilindri si muove sicura, stabile e anche maneggevole, a patto di non forzare troppo gli ingressi in curva e la frenata. La BMW richiede infatti una guida fluida e rotonda, da vera tourer di lusso. E così ripaga con un confort esagerato. La sella e la manopole riscaldate sono vere coccole, mentre il parabrezza regolabile elettricamente protegge alla perfezione nella versione standard, un po' meno in quella Sport. Le sospensioni semi-attive cambiano volto alla K a seconda che si scelga la comoda taratura Road o quella sportiva Dynamic.
Difficile pretendere di più dall'ammiraglia della BMW, che a ben guardare non costa nemmeno uno sproposito visti i contenuti tecnici. Andava bene prima, con la scusa dell'Euro 4 va ancora meglio oggi.
Confort notevole | Motore imperioso
Cambio duro in scalata sull'esemplare in prova
Luogo: Alicante (Spagna)
Meteo: 7,5° soleggiato
Terreno: strade veloci costiere
Bmw
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