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La “serie C” di BMW Motorrad è stata una delle novità clou del 2012. Il rientro della casa di Monaco nel settore della mobilità urbana dopo l’innovativo, ma sfortunato, esperimento C1 si è basata su premesse ben più solide anche se forse più convenzionali ma alla presentazione dell'EICMA, e al successivo lancio dinamico a Madrid, sono rimasti davvero pochi dubbi rispetto alle qualità dei due maxiscooter con il “roundel” bavarese sullo scudo.
Li abbiamo dovuti aspettare più a lungo del previsto, ma alla fine i due modelli – C600 Sport e C650GT – sono finalmente arrivati. Con soddisfazione dei clienti ma anche nostra: abbiamo potuto approfondire la conoscenza con i due modelli dopo la presentazione spagnola – completa ma giocoforza limitata nel tempo – per capire meglio come si comportassero nell’uso quotidiano, partendo dalla proposta più turistica delle due, ovvero il C650GT.
BMW ha l’abitudine di coccolare la stampa facendole apprezzare i propri prodotti negli allestimenti più completi disponibili, e il nostro C650GT non fa eccezione. Manopole e sella riscaldati nonché coperta per le gambe integrata e personalizzata non ci sono stati utilissimi in questa torrida estate, ma il bauletto posteriore completo di valigetta interna in neoprene, i fari diurni e soprattutto il plexiglass regolabile elettricamente sono tocchi allettanti ma soprattutto utili nell’uso quotidiano. La visibilità dei proiettori aggiuntivi a LED in città è notevole sia per il pilota che per il traffico circostante, ma ricordate: nell’uso extraurbano è obbligatorio tornare agli anabbaglianti.
Restano purtroppo finiture approssimative per quanto riguarda la copertura plastica del manubrio, i cassettini laterali (lodevole invece la chiusura integrata di quello di sinistra) e la fusione del blocco trasmissione. Niente di funzionale né di realmente grave, sta però di fatto che chi vuole un maxiscooter BMW oggi debba accettare un colpo d’occhio su questi particolari poco gratificante a fronte di un prezzo allineato a proposte meglio rifinite. Lode per tutto il resto, dal completo cruscotto alla qualità dei comandi e delle verniciature; eccellente l’illuminazione del vano sottosella e la luce di cortesia “Way Home” ottenuta accendendo i fari diurni per qualche secondo all’atto dello spegnimento del motore.
Nel traffico il C650GT può contare su un’agilità non indifferente e si districa bene in tutte le situazioni. Gli ingombri lo limitano un po’ quando si tratta di sfilare fra colonne di auto ferme, ma non appena ci si mette in movimento si riesce a sgusciare con buona confidenza e senza grossi tempi di apprendistato. Serve invece qualche tentativo prima di capire bene come gestire lo spazio sottosella nello stivare i caschi, perché la foggia irregolare – pur in un contesto di capienza eccellente – richiede qualche ragionamento prima di trovare la collocazione giusta per caschi (specie integrali o modulari) ed oggetti ingombranti.
La risposta dolce all’acceleratore soprattutto nella prima fase viene in aiuto, perché anche su fondi scivolosi ed irregolari perdere aderenza con il posteriore richiede errori di valutazione a dir poco marchiani. Gli specchietti offrono una buona visibilità e i freni sono pressoché perfetti – diversamente da quanto riscontrato all'epoca della presentazione l’ABS non entra in funzione praticamente mai, pur con decelerazioni grintose e progressive. A questo proposito vale la pena di segnalare come il problema di scarso mordente segnalato in occasione del lancio si ridimensioni profondamente con il rodaggio di dischi e pastiglie: il posteriore resta un po’ fiacco, l’anteriore ora offre prestazioni irreprensibili.
Le sospensioni sono piacevolmente morbide sui disastrati fondi cittadini senza però trasformarsi in trampolini sulle sollecitazioni di maggiore entità o alle alte velocità: anche su tangenziali o statali di immediata periferia dove il passo si fa più svelto il GT resta composto, intuitivo e sicuro.
Il generoso bicilindrico che spinge il C650GT non va certo in debito di fiato nell’uso extraurbano, quindi ci è sembrato più che opportuno affrontarci un bel viaggio di piacere sulla costa ligure. Il trasferimento autostradale, anche sul più noioso dei rettilinei, scorre via in maniera piacevole: la posizione di guida è comoda, il motore ronfa tranquillo alla velocità codice (lasciando ampio margine di spinta per i sorpassi) e se proprio aveste fretta potreste scoprire che il BMW C vi consente agevolmente di… farvi ritirare la patente anche sui tratti a limite nazionale diventando un po’ ballerino, complice il bauletto, solo quando il tachimetro inizia ad avvicinarsi al fondoscala.
Potete giocare un po’ con il parabrezza regolabile trovando ad ogni andatura l’altezza che fa per voi: nella posizione di massima estensione siete protetti quasi completamente anche se a seconda della vostra statura – specialmente con il bauletto montato – potreste riscontrare qualche vortice che spinge in avanti spalle e testa. E anche quando avrete trovato la giusta posizione, il pulsante sul blocchetto sinistro vi permetterà di giocare con il computer di bordo e lanciarvi in qualche estemporanea prova di consumo. Per quanto ci riguarda possiamo dirvi che a velocità costante il consumo istantaneo si attesta attorno ai 3.6 litri per 100km, valore grossomodo confermato dai rifornimenti e migliore di quanto rilevato all’atto della presentazione grazie ad un propulsore decisamente più slegato dalla percorrenza. Il valore peggiora con guida brillante e nei centri urbani, ma l’autonomia non è mai scesa sotto i 200km.
E’ facile farsi prendere un po’ la mano e consumare di più, perché quando il rettilineo si fa misto veloce il C650GT diventa gratificante quasi come “una moto vera”. Le curve della Serravalle, non a caso teatro di tante (troppe) sparate motociclistiche sono un piacere da affrontare sul GT, con l’unica accortezza di spostare un po’ avanti il peso del corpo rispetto alla posizione più rilassata, pena incorrere in qualche accenno di sottosterzo specialmente in discesa. L’assetto resta sempre composto e sicuro, ed offre tanta confidenza in percorrenza sul veloce pur restando comodo e lontano dalle rigidità di proposte più sportive.
Perché no? Abbiamo visto un accenno delle doti dinamiche del GT in autostrada, sarebbe un peccato privarci di un bel test sulle curve del misto appenninico. In questo frangente al C650 riesce il gioco di prestigio ben noto a chi conosce le moderne BMW: il peso sembra dimezzarsi, e la brillantezza della guida che ne deriva trascende ampiamente i limiti che dovrebbero gravare su un mezzo di tale massa e ingombri. Si piega sereni – ma attenzione a gobbe e buche, non ci si mette moltissimo prima di toccare con il cavalletto – grazie a sospensioni morbide ma composte e alle Metzeler Feelfree di primo equipaggiamento, e le velocità a centro curva non fanno rimpiangere troppo la già citata “moto vera”.
Al C650 riesce il gioco di prestigio ben noto a chi conosce le moderne BMW: il peso sembra dimezzarsi
L’uscita dalle curve è meno gratificante per la risposta morbidissima di motore e trasmissione – quella dolcezza che in città viene in aiuto “fuori” richiede di cambiare un po’ stile di guida, con un’apertura del gas più decisa ed anticipata di quanto non verrebbe naturale fare. Ma si tratta pur sempre di uno scooter di impostazione turistica, per quanto prestante, e non ci si può certo lamentare del suo essere intuitivo ed accessibile. Anzi, onore al merito di un mezzo che si presta, anzi spinge, per essere valutato secondo i tradizionali canoni di un mezzo dalle ambizioni ben più sportive. D’obbligo, in questo caso, la posizione di guida più avanzata e i piedi all’indietro sul bordo delle pedane.
Coccolatissimo l’occupante della parte posteriore della sella, che può contare sul riscaldamento indipendente ma soprattutto su una superficie ampia e comoda su cui poggiare le terga. Qualche limite c’è solo nella sistemazione dei piedi che costringe a qualche interferenza con i fianchetti, ma per il resto la vostra compagna (o amico) difficilmente rimpiangerà di non aver insistito per farvi prendere l’auto.
Doti dinamiche | Prestazioni motore | Dotazione | Protezione aerodinamica
Alcune finiture non all'altezza di prezzo e blasone | Debolezza freno posteriore
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