Bosch eBike: 5 centesimi per 80 km con poca fatica

Bosch eBike: 5 centesimi per 80 km con poca fatica
"eBike" è il marchio Bosch per versatili bici a pedalata assistita, sofisticate e prestazionali. Pensate per andare in città, come per chi si lancia in arrampicate e discese per i monti. Qualche chilo in più ma molta fatica in meno
17 giugno 2014

Con il brand eBike, Bosch è riuscita a creare un prodotto nuovo che coniuga tutte le declinazioni del concetto di mobilità su due ruote. Sofisticazione tecnologica, prestazioni e design rendono il range di potenziali utilizzatori completo. Dal businessman che usa la bici per andare al lavoro in centro città, allo scatenato biker che si lancia in arrampicate e discese per i monti, al fondista che nelle uscite domenicali percorre chilometri su strade extraurbane.

Le linee di prodotto sono tre
, differenti per gli usi cui soni destinate:
Classic+ Line, la nuova Active Line, dedicata ai ciclisti moderni cittadini, e la Performance Line dedicata ai ciclisti sportivi.
Le eBike sono oggi protagoniste di un successo senza precedenti, le vendite del 2013 sono aumentate del 12% rispetto all'anno precedente arrivando a quota 52.000 pezzi. Ma in Germania il mercato di questa categoria di veicoli è ormai di un milione di pezzi l'anno. Questi numeri hanno permesso a Bosch di raccogliere in pochi mesi prenotazioni per l’intera produzione 2014.
La caratteristica vincente del sistema eBike è che Bosch produce direttamente tutte le parti del sistema. Questo grazie alle differenti competenze sviluppate in tutte le aree di ingegnerizzazione del prodotto. Tecnologia, design, innovazione ed eco sostenibilità hanno portato Bosch al conseguimento del Red dot Awards 2013 per sue eBike.
Le variabili che permettono di declinare tutti gli utilizzi possibili di questi prodotti sono essenzialmente tre: batterie, elettronica e motore.


Il computer di bordo
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In salita si fatica, ma davvero poco
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La nostra prova


Bosch fornisce i suoi componenti a una trentina di marchi premium tra i produttori di biciclette. Per questa prova abbiamo avuto delle Scott by Acerbis e nello specifico ci siamo dedicati alle E-Aspect 920 ed alle E-Spark 720, le più prestanti.
Seduti in sella e via. Come consuetudine i prodotti Scott a livello qualitativo e prestazionale sono sempre al top ed anche queste eBike si confermano tali. Saldature, componentistica e design sono ai massimi livelli. Le bici complete delle componenti Bosch pesano rispettivamente 19,7 kg la E19, 60-11, 95-Aspect 920, e 19,6 kg per la E-Spark 720 quindi rispettivamente 7,65 e 5,8 kg in più rispetto alla bicicletta standard. La prima è una biammortizzata mentre la seconda è una hard tail.

 

In pianura, in un baleno si raggiungono con facilità i 25 km/h, limite massimo consentito dalla normativa per le bici con pedalata assistita. Da questa velocità l’assistenza del motore si ferma

“Basta salire in sella e via su una eBike”. Il claim definisce puntualmente le sensazioni che si provano in sella a queste bici a pedalata assistita. La sensazione è quella di essere su una normale bicicletta che offre però una maggiore stabilità data dal baricentro più basso. La dislocazione dei pesi motore e batteria, alloggiati sul movimento centrale il primo e sul tubo obliquo del telaio la seconda, conferiscono grande stabilità.
Iniziando a pedalare si ha la sensazione di aver perso gran parte del proprio peso. La nostra cura dimagrante è tale che anche in modalità Eco la bici scorre fluida sotto le spinte delle nostre pedalate.
L’erogazione del motore elettrico avviene imitando il gesto atletico della pedalata con erogazione ciclica della potenza per compensare il momento morto. L’elettronica infatti non annulla la percezione dello sforzo ma, ottimamente rapportata alla forza che diamo, ne amplifica il rendimento.
In piano, in un baleno si raggiungono con facilità i 25 km/h limite massimo consentito dalla normativa nazionale per le bici con pedalata assistita. Da questa velocità l’assistenza del motore si blocca. Chi considera 25 km/h una velocità troppo bassa può sempre, a suo rischio contravvenendo alla normativa, “pepare” la propria eBike: cercando su Internet le parole SpeedUp per eBike, si aprirà un mondo...
Massima soddisfazione si ha quando la strada comincia a salire, è in questa situazione che le eBike rivelano il loro lato migliore. La bici parte leggera e da il meglio di sé, la pedalata assistita si fa sentire a pieno permettendo di mantenere velocità e medie non comuni alle normali biciclette. Il peso che siamo abituati a portare svanisce improvvisamente lasciando spazio alla contemplazione dei panorami che ci circondano. E si finisce con il domandare scusa, e svelare l’arcano, al malcapitato ciclista con bici ed attrezzatura milionaria appena “asfaltato” in una salita al 15%.
In discesa, sullo sterrato, i chili in più contribuiscono a dare maggiore stabilità alla bici rendendo lo sterzo più preciso e puntuale. Le sospensioni non sembrano avvertire l’aggravio di peso nelle reazioni. Diverso è invece per i freni che sembrano più affaticati a produrre le reazioni attese.

Parliamo di numeri


Secondo i dati forniti da Bosch, il costo di ricarica delle batterie incide per circa 5 centesimi di euro ogni 80 km. Il ciclo di vita della batteria, dopo 500 ricariche complete ha una capacità residua del 70% e si calcola che una batteria possa durare circa 40.000 km. Il costo di un pacco batterie nuovo è di 600 euro.


Il peso in più non disturba
Il peso in più non disturba

Raffronto con il modello precedente


Rispetto al modello dell’anno precedente abbiamo notato un grande passo avanti nella gestione elettronica della pedalata, molto precisa in relazione alla spinta impressa sui pedali.
E’ stata migliorata l’altezza da terra dei motori (più 60 mm) spostandoli non più a sbalzo ma integrandoli nel telaio, perfettamente allineati al mozzo posteriore. Il che, con una corona più piccola (sono disponibili corone da 15-18-20 denti) ha permesso un notevole miglioramento delle dinamiche della pedalata e ha contribuito a migliorare il fattore Q (la verticale tra le anche ed i pedali).

Difetti


A parte il già citato affaticamento dei freni che nella pratica è limitato a una sensazione di frenata più lunga, l’altro aspetto che forse sarebbe possibile migliorare è quello legato alla corretta comprensione del rapporto da ingranare, soprattutto prima di affrontare un rapido cambio di pendenza. Infatti l’assistenza alla pedalata non sempre permette di intuire la marcia esatta da selezionare anche se poi l’abitudine migliora le cose. Certo un “suggeritore di rapporto corretto” sarebbe fantastico, come sulle auto.

Tornando a casa


Dopo questa prova siamo dell’idea che sia nato un nuovo concetto di bici e quindi un intero mondo da scoprire e affinare. Siamo all’anno zero delle eBike. Ormai sono una realtà ed i dati di vendita ne confermano l’interesse. Con queste premesse i margini di miglioramento e di sviluppo di un prodotto comunque già maturo sono infiniti e nei prossimi anni ci sarà realmente da divertirsi a studiare e provare le soluzioni sviluppate per queste nuove biciclette.

Daniele Milesi
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