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Tra le maxienduro nel 2024 la protagonista è sicuramente lei, la BMW R1300GS. L'abbiamo subito messa a confronto con la precedente R1250GS, ma ora le tocca affrontare la battaglia vera, quella con le rivali più vendute nel segmento delle big. Quelle con motori potenti (tutte superano in allegria i 140 cavalli!), pesi da 250 kg in su e prezzi da vere ammiraglie a due ruote.
La nuova GS se la vede qui infatti con la Ducati Multistrada GT, la KTM 1290 Super Adventure e la Triumph Tiger 1200 GT Pro.
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Avete ancora qualche curiosità? Scrivete le vostre ulteriori domande nei commenti a questo articolo, sul fondo di questa pagina. Cercheremo di rispondervi al più presto!
Come abbiamo avuto modo di approfondire, dunque, in BMW non si sono limitati certo a un aggiornamento, ma si tratta di un'evoluzione talmente pervasiva da apparirci quasi una rivoluzione. Ricordiamoci però che è BMW e che è una GS, quindi i capisaldi sono inviolabili ma sempre evolvibili. Di certo a essere rivoluzionato è stato lo stile: la nuova 1300 è appare incredibilmente compatta. Non è soltanto più snella della precedente 1250, ma sembra proprio essere più compatta della media del segmento maxi. Soprattutto nella zona del codone si notano minori volumi ed è più slanciata. Il frontale perde il discusso faro asimmetrico per acquisire il discusso faro ad X volvente. Non è tutto qui, le linee si fanno tese e le superfici mirano anche qui a darci la sensazione di una moto più snella, svelta, meno imponente. E poi c'è il nuovo boxer, che cresce e arriva a 145 cavalli. Ma è nuova anche la ciclistica, che poggia sempre su Telelever davanti e Paralever dietro, ma rivisti. Il telaio ha un elemento posteriore in pezzo unico d'alluminio, che abbraccia la scocca centrale in acciaio che usa il motore come elemento stressato della ciclistica. Arriva anche il radar (optional) per l'assistenza alla guida. Prezzi a partire da 20.850 euro.
È la versione più accessoriata di tutta la serie Multistrada, è la più ricca e completa. Oltre alle già numerose dotazioni della V4 S, la Grand Tour offre una livrea dedicata, sella e manopole riscaldate, il sistema keyless anche per il tappo del serbatoio, i faretti a LED supplementari anteriori, il cavalletto centrale e le borse laterali per un totale di 60 litri. Non manca il cambio elettronico up/down di serie e il sensore di pressione degli pneumatici. Non finisce qua, visto che a tutto questo occorre sommare anche il doppio radar, anteriore e posteriore, che consente la funzionalità del cruise control adattivo e la segnalazione attraverso gli indicatori negli specchietti della presenza di un veicolo posizionato in un angolo cieco.
Il propulsore è un 4 cilindri a V di 90° da 1.158 cc con distribuzione desmodromica; è un motore piuttosto compresso, 14:1 il valore dichiarato. Decisamente vitaminico, eroga la bellezza di 170 cv a 10.500 giri e una coppia di 12,7 kgm a 8.750 giri.
Il telaio è un moderno monoscocca in alluminio così come il forcellone, anch’esso in alluminio. Ricco anche il comparto sospensioni, offrono il controllo elettronico dei freni idraulici in estensione e compressione e del precarico del mono posteriore. La forcella possiede steli da 50 mm e l’escursione si assesta a 170 mm, dietro 180mm. D’eccellenza anche i freni, con all’anteriore il doppio disco da 330 mm, pinze Brembo monoblocco Stylema e dietro un disco da 265 mm, il tutto supportato da un moderno ABS Cornering.
La terza generazione di KTM Super Adventure S diventa ancora più ricca nella dotazione, che comprende il radar e le cornering lights oltre alle sospensioni elettroniche. Il motore V 2 di 75° ha sempre 160 cv a 9.000 giri cavalli e 138 Nm, ma diventa Euro 5. Cambiano le geometrie del telaio in acciaio (più corto, ma col forcellone in alluminio più lungo), il serbatoio da 23 litri si sviluppa in basso e la zona posteriore è più ampia per accogliere meglio il passeggero. Anche la sella del pilota è più bassa (849/869 mm) e migliora il raffreddamento grazie ai due nuovi radiatori (al posto di quello singolo precedente).
La strumentazione è TFT da 7" pollici e si può interfacciare con lo smartphone anche per la navigazione turn by turn, e ci sono nuovi blocchetti elettrici. Eccellente la dotazione elettronica volta alla sicurezza, che comprende il controllo di trazione e il cornering ABS che lavorano con la nuova piattaforma inerziale Bosch e il radar frontale che consente di avere il cruise control adattivo (sempre Bosch). Il peso aumenta da 215 a 220 kg a secco, essenzialmente per via del nuovo scarico, più voluminoso.
La nuova Tiger 1200 è un progetto totalmente nuovo del 2022. Più bella grazie al design del genio italiano di Rodolfo Frascoli. Più potente col nuovo motore sempre tre cilindri ma da 150 cv. Più leggera in virtù del nuovo telaio in acciaio, del forcellone tri-link col cardano e del serbatoio in alluminio. Spinta da un nuovo motore a 3 cilindri con albero T-Plane ad intervalli di accensione irregolari, abbina una ciclistica più agile a un pacchetto elettronico ai vertici della categoria. La famiglia è ora composta da 5 modelli e per la prima volta sul mercato ci sono le versioni Explorer dotate di serbatoio da 30 litri.
Si parte con la Tiger 1200 GT, la maxi adventure votata al turismo su asfalto, con ruota anteriore da 19”, posteriore da 18” e cerchi a razze in alluminio.
Si sale alla Tiger 1200 GT Pro (serbatoio da 20L) o Tiger 1200 GT Explorer (serbatoio da 30L).
Le prestazioni dell’impianto frenante sono garantite dalla scelta di Brembo Stylema® per tutte le declinazioni di Tiger 1200. Grazie alla sofisticata piattaforma inerziale IMU (Inertial Measurement Unit), l’impianto frenante è dotato di Cornering ABS ottimizzato: il monitoraggio costante del movimento del veicolo (accelerazione, frenata, angolo di piega, accelerazione laterale e verticale etc) consente di ottenere in ogni situazione la massima potenza frenante in considerazione del grip disponibile.
BMW R1300GS
Sotto questa voce vince lei. Ti regala una postura perfetta sia da seduto, che da in piedi. Il manubrio è vicino e la moto è stretta tra le gambe, con le pedane esattamente dove le vorresti. La sella è molto alta (87 cm sulla versione in prova con le sospensioni Sport).
Ducati Multistrada GT
La posizione è comoda con l’altezza sella regolabile tra i 840mm 860mm (in optional altre due possibilità di personalizzazione), le braccia piuttosto distese, le gambe non troppo raccolte, il tutto consente di percorrere tanti chilometri senza fatica e sentirsi “dentro” la moto ad ogni andatura.
KTM 1290 SuperAdventure S
E' ottima la correlazione fra sella, manubrio (un poco più arretrato rispetto altre tre moto) e pedane - queste ultime sono regolabili - soprattutto una volta che si è alzata la sella se chi guida supera il metro e ottanta. Altezza standard della sella (850 mm da terra) che ora non mette in difficoltà chi non ha le gambe lunghe, grazie al fatto di essere stretta anteriormente. Ma questo espediente, alla lunga, la rende però anche un filo duretta. Perfetta anche le disposizione dei comandi.
Triumph Tiger 1200 GT Pro
Anche nel caso della Tiger 1200 abbiamo un'ergonomia d'eccellenza. Si tratta di una moto che ti fa sentire subito ben accolto, è amichevole e accogliente e poi vedremo infatti che sotto l'aspetto comfort può dire la sua grazie alle selle per pilota e passeggero abbondanti e alla giusta altezza. Non primeggia però nell'ergonomia per un particolare: il manubrio è risulta un po' lontano e obbliga chi ha le braccia più corte a stare un po' troppo disteso.
BMW R1300GS
Sotto questa voce vince lei. Ti regala una postura perfetta sia da seduto, che da in piedi. Il manubrio è vicino e la moto è stretta tra le gambe, con le pedane esattamente dove le vorresti. Scalda poco.
Ducati Multistrada GT
Ottima la schiuma della sella, davvero comoda, la sensazione è amplificata dall'eccellente lavoro delle sospensioni, che copiano fedelmente anche le imperfezioni dell’asfalto e dalla protezione aerodinamica davvero lodevole. Unico neo il calore del motore che in città si fa sentire.
KTM 1290 SuperAdventure S
E' il modello KTM maggiormente dedicato ai viaggi e quindi, nonostante la sua personalità sportiva, offre complessivamente un buon comfort. Ha sospensioni che assorbono bene lo sconnesso, una protezione aerodinamica efficace per busto, casco e gambe (grazie al serbatoio largo anteriormente) e soltanto una quota di vibrazioni avvertibile dai 5.500 giri (ovvero 160 orari in sesta marcia), ma che non sono fastidiose. Capitolo calore motore: con gli ultimi aggiornamenti la situazione è migliorata ma, eccetto in inverno, il caldo che arriva da cilindro e scarico posteriori resta avvertibile nelle ripetute soste che sono tipiche del traffico cittadino.
Triumph Tiger 1200 GT Pro
Vince lei sotto questa voce. Come anticipato, è una moto decisamente comoda. In primis per la sella che è un divano, c'è tanto spazio per entrambi gli occupanti e in più dall'ultimo aggiornamento è dotata di serie dell'abbassatore che fa guadagnare quei due centimetri che nel traffico o nelle manovre a pieno carico possono fare la differenza. Ottimo l'inserimento nel mezzo e anche la protezione aerodinamica ti fa viaggiare sempre tranquillo. E poi non ci sono vibrazioni fastidiose e anche sotto la voce calore possiamo stare tranquilli. Non bastasse, è dotata di tutto ciò che serve per renderti il viaggio più comodo.
BMW R1300GS
La GS è sempre ospitale col passeggero, ma ha perso un po' di comodità rispetto alla 1250. C'è una sella spaziosa, alta. E il riparo dall'aria è valido anche per il secondo. Sella e maniglioni per il passeggero sono però optional. Senza di loro, la GS diventa davvero poco comoda per chi sta dietro.
Ducati Multistrada GT
La posizione non è troppo rialzata, la sella è sufficientemente comoda e ottima la presa sui due maniglioni laterali. Il passeggero si trova anche favorito dalla protezione aerodinamica e la sella riscaldabile a lui destinata è azionabile in totale autonomia con il comodo pulsante su due livelli.
KTM 1290 SuperAdventure S
La 1290 è la meno comoda per il passeggero rispetto alle altre tre moto di questo confronto. Offre infatti una sella meno generosa nelle misure e nell'imbottitura, le maniglie laterali in posizione più obbligata e le pedane un poco più avanzate; per cui nelle accelerazioni vivaci occorre tenersi meglio agli appigli. Il riparo dall'aria resta invece efficace anche per chi siede dietro e il mono posteriore non ha una risposta secca sullo sconnesso
Triumph Tiger 1200 GT Pro
Vince la Tiger sotto la voce guida col passeggero! Ve lo avevamo già detto che è una moto comoda, no? Beh lo è anche per il passeggero. Sella molto ben imbottita e spaziosa, pedane ben posizionate e sufficientemente larghe, posizione più rialzata rispetto al pilota che consente di guardare davanti e una buona protezione aerodinamica.
BMW R1300GS
La GS è costruita con una cura notevole. Basta osservare le verniciature delle parti metalliche, come pure le parti di plastica. C'è cura ogni dettaglio. O quasi, perchè il connettore elettrico coi fili gialli (visibili sul lato destro) poteve essere occultato meglio.
Ducati Multistrada GT
Ogni dettaglio è curato e la percezione di qualità è in ogni particolare. Partendo dalla verniciatura, impeccabile, anche la qualità delle plastiche e delle anodizzazioni degli elementi metallici sono adeguati ad una ammiraglia di primo livello. Nulla è stato lasciato al caso e si vede. E' lei la migliore alla voce finiture.
KTM 1290 SuperAdventure S
La qualità costruttiva della 1290 Super Adventure S è complessivamente alta, come merita il prezzo superiore a 22.000 euro, e si nota la maggior cura nella finitura di tanti dettagli rispetto anche a modelli del recente passato (comandi elettrici e non solo).
Rimangono molte parti in plastica non verniciata e, se questo è pensato anche in funzione dell'uso della moto in fuoristrada, fa sì che nel tempo tendano a opacizzarsi.
Triumph Tiger 1200 GT Pro
Stiamo parlando di moto d'alta gamma e sul fronte finiture sappiamo che Triumph non lascia mai nulla al caso. Plastiche belle e ben accoppiate, materiali belli al tatto oltre che alla vista... Eppure, la "Tigerona" qualche piccolissima concessione la lascia. In particolare l'inserto in plastica nera che funge da protezione del serbatoio fa giustamente il proprio dovere e finisce per rigarsi molto rapidamente assumendo una colorazione troppo plasticosa oltre che graffiata. Insomma un po' un peccato su una moto così "pettinata".
BMW R1300GS
La moto in prova supera i 29.300 euro, ma ha su tutto quello che il motociclista più esigente possa immaginare. E' l'unica del lotto a sfoggiare persino il parabrezza elettrico. C'è un "ma" in tutto questo: si tratta in gran parte di optional legati ai vari pacchetti. Il prezzo della moto sarebbe infatti ottimo (poco sotto i 21.000 euro), ma privo di molti optional ritenuti da tutti indispensabili). Pecca grave l'assenza dei comandi retroilluminati.
Ducati Multistrada GT
Il prezzo di 27.590 euro non è da poco, ma in considerazione delle dotazioni e dell’allestimento che vede comprese anche le due borse laterali non ci si può lamentare più di tanto. Buoni anche gli intervalli di manutenzione: 15.000km per il cambio olio e 60.000 per la regolazione del gioco valvole.
KTM 1290 SuperAdventure S
In questa voce è la KTM a prevalere, visto che al costo di 22.180 euro f.c. offre una dotazione di serie molto completa.
Il pacchetto elettronico vede la strumentazione TFT da 7 pollici con funzione di navigatore waypoint, quattro riding mode (Rain, Street, Sport, Enduro), grazie al radar anteriore c'è il cruise control adattivo e regolabile su modalità e distanza, ci sono le sospensioni WP semiattive Piattaforma e, infine, contando sulla piattaforma inerziale Bosch 6D sono gestiti il cornering ABS, il controllo della trazione e dello slittamento laterale. I razionali comandi elettrici sono retroilluminati.
Sono invece da acquistare fra gli optional le manopole riscaldabili.
Triumph Tiger 1200 GT Pro
Ahhh quante discussioni su questa voce! Difficile mettere tutti d'accordo e se la KTM vince - concediamoglielo - la Triumph viene beffata proprio al fotofinish. Il rapporto tra prezzo e dotazione dell'inglese è a nostro avviso ottimo perché al prezzo di 22.395 euro della GT Pro troviamo davvero tutto. Sospensioni elettroniche, cruise control (ma non adattivo), fari supplementari, manopole e sella riscaldabili, parabrezza regolabile, quick shifter bidirezionale. Non solo! Ricordiamoci che ha la trasmissione a cardano che per un produttore è più onerosa da progettare e costruire.
BMW R1300GS
Ottimo consumi, con una media di 6 litri per 100 chilometri. La GS non consuma tanto, ma risente parecchio dello stile di guida. Se date gas, il boxer consuma più che in passato, ma sempre senza esagerazione.
Ducati Multistrada GT
La Multi sfoggia il motore che ha più birra, ma i 4 cilindri agli alti hanno sete e la moto italiana fa segnare i consumi più alti del lotto, con medie di 7,2 litri per 100 chilometri.
KTM 1290 SuperAdventure S
Con un consumo medio del test di quasi 17 km/litro, e la potenza massima di 160 cavalli, la KTM 1290 ha fatto appena meglio di BMW e Triumph.
Un risultato che beneficia di un'ottima erogazione della coppia già dai medi regimi (picco di 14 kgm a 6.500 giri) e di una rapportatura del cambio perfetta: nel misto si può tenere un rapporto più lungo del normale senza penalizzare la ripresa.
Triumph Tiger 1200 GT Pro
La tigrona ha fatto segnare gli stessi consumi della GS (6 litri per 100 chilometri), grazie a un motore molto elastico che riduce anche l'uso del cambio.
BMW R1300GS
La GS in città è molto equilibrata. Le sospensioni elettroniche copiano le peggiori nefandezze milanesi (ringraziamo il sindaco per le buche degne di una gara di enduro!), il motore è molto dolce. Le pedane però sono troppo alte.
Ducati Multistrada GT
A dispetto dei 235 kg di peso (senza carburante) in città la V4S Grand Tour si muove piuttosto agilmente. Il baricentro non è tra i più bassi, ma l’appoggio dei piedi a terra è saldo e la sensazione di controllo anche a bassissima velocità non manca mai. Promossa anche qua.
KTM 1290 SuperAdventure S
Nel traffico la 1290 S ha svelato una non scontata dolcezza di comportamento avendo ben presente il suo carattere sportivo. Calore che arriva dal motore a parte, il V2 austriaco ha mostrato una insospettata trattabilità ai bassi numeri di giri, una gestione facile dell'acceleratore alle minime aperture e una frizione molto progressiva e leggera allo stacco.
Freno anteriore che si dosa con un dito e mai brusco anche l'assorbimento delle buche da parte delle sospensioni.
Triumph Tiger 1200 GT Pro
La Tiger in città vince, è una favola. Niente vampate di calore e tanta dolcezza, il tre cilindri è solo piacere. A incidere sul risultato è anche il vantaggio dell'abbassatore automatico delle sospensioni che è di serie. Inoltre anche a bassa velocità si mantiene sempre maneggevole e ben gestibile.
BMW R1300GS
La GS è la migliore del lotto in autostrada (ma le rivali sono a un soffio!). Protegge benissimo, ha poche vibrazioni e un motore infinito nelle doti di ripresa. Valido l'aiuto del radar, soprattutto nel rilevare la presenza di veicoli nell'angolo cieco.
Ducati Multistrada GT
Con la V4S Grand Tour è possibile godersi appieno un viaggio in autostrada, grazie soprattutto alla protezione aerodinamica più che eccellente e alla posizione in sella che non affatica. Da non sottovalutare anche il beneficio del doppio radar che, proprio in autostrada, si fa apprezzare più che altrove.
KTM 1290 SuperAdventure S
Cupolino in posizione alzata (+55 mm) e via. Il riparo dall'aria è molto buono, esposte un poco le braccia, ma poi mani e gambe per protette, anche a velocità molto sostenute.
Scarse le vibrazioni ai 130 orari, stabilità elevata sulle curve più rapide e motore forte in ripresa anche in sesta marcia dai novanta orari. Con il passeggero offre un po' meno spazio in sella rispetto alle rivali, ma il granturismo non è certo precluso
Triumph Tiger 1200 GT Pro
La grande protezione aerodinamica unita alle sue doti di comfort la rendono un'eccellente macinatrice autostradale. Il parabrezza si regola facilmente anche con una sola mano, l'inserimento nel mezzo è ottimo e non ci sono vibrazioni. Cosa chiedere di meglio?
BMW R1300GS
La GS della svolta rispetto al passato. E' ora vicina alla Multistrada nella dinamica di guida, sei molto più carico sul davanti e hai una guida attiva, quasi da motardona. In inserimento è velocissima, il motore spinge forte ai medi, mentre la risposta dei freni è piuttosta brusca.
Ducati Multistrada GT
Nel misto vince lei, è qua che il DNA Ducati emerge con forza. La qualità della ciclistica e il carattere del motore che riesce ad essere tanto docile e educato quanto meravigliosamente sportivo, offrono un connubio davvero eccellente. Erogazione e precisione di guida sono il suo forte, difficile desiderare qualcosa di meglio.
KTM 1290 SuperAdventure S
E' grande il divertimento di guida nei percorsi misti con la Kappona. E' qui che meglio emergono il carattere esplosivo del suo bicilindrico e la personalità sportiva della ciclistica. Rispetto alla Multistrada manca soltanto un poco di precisione dell'avantreno negli ingressi di curva più rapidi, ma la moto resta svelta, stabile, ottimamente frenata e ben controllata nel lavoro delle sospensioni.
La coppia sostenuta sempre disponibile e la buona motricità fanno uscire rapidi dalle curve, mentre la spinta del V2 è davvero eccitante.
Triumph Tiger 1200 GT Pro
Ammettiamo che avevamo qualche pregiudizio sulla voce misto e pensavamo che la Tiger dovesse lasciare il fianco alle avversarie memori soprattutto della precedente serie. Alla prova dei fatti, invece, la nuova 1200 tiene testa alle concorrenti che della guida sul misto fanno il punto di forza. Sempre agile e amichevole permette di spingere sentendo sempre il controllo. Una moto molto equilibrata che si fa guidare con traiettorie rotonde sfruttando la coppia sempre presente del tre cilindri ed un cambio ben rapportato. Sarà anche la meno sportiva delle quattro, ma è un "meno" molto relativo perché sta decisamente al passo delle altre.
BMW R1300GS
La GS domina in fuoristrada grazie all'assetto più azzeccato, anche se va subito detto che la moto in prova dispone delle sospensioni Sport a lunga escursione. Il motore è molto dolce e ben dosabile anche ai regimi più bassi, mentre l'ergonomia in piedi è la migliore del lotto.
Ducati Multistrada GT
La Multi ti sorprende grazie a bel baricentro basso che la rende semplice da manovrare. Le sospensioni sono scorrevoli, mentre il manubrio ha una piega un po' bassa. In fuoristrada va gestito con attenzione il V4, perché spinge sempre tantissimo!
KTM 1290 SuperAdventure S
La Kappona si guida bene, è semplice e con buone sospensioni. Il manubrio è un po' troppo vicino al pilota e stanca i piloti alti nella guida in piedi. Il motore è dolce e ben gestibile, basta non aprire tutto il gas...
Triumph Tiger 1200 GT Pro
E' molto vicina alla GS nella guida in piedi. Il motore 3 cilindri è docile, ma meno reattivo in basso rispetto ai bicilindrici. Le sospensioni elettroniche hanno un ottimo funzionamento anche nel fuoristrada facile, che è alla portata non solo della Tiger Rally, ma anche della GT.
Bmw
Via dell'Unione Europea, 1
200097 San Donato Milanese
(MI) - Italia
02 51883200
[email protected]
https://www.bmw-motorrad.it/
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