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Se delle prove di Moto.it non ne hai mai abbastanza, se della nuova Ducati DesertX Rally vuoi sapere tutto, ma proprio tutto, comprese quali sono le risposte alle tante domande giunte ad Andrea, nell'attesa della pubblicazione di questo video, abbiamo quello che fa per te.
Nel video che puoi vedere qui sopra, il nostro Perfetto risponde alle domande più frequenti che gli sono giunte attraverso i social, le mail e i suoi contatti personali, in compagnia di Nicola Andreeetto! Si tratta di un contenuto speciale, in esclusiva per chi, come te, ha deciso di supportare attivamente il nostro lavoro abbonandoti a Moto.it.
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La Rally nasce sulla base della DesertX, la prima Ducati con le ruote 21"-18" e quindi espressamente pensata per il fuoristrada. Il nuovo allestimento si rivolge agli appassionati di fuoristrada, a chi ama i rally raid e le competizioni. La Ducati DesertX Rally è stata sviluppata da Antoine Meo (5 volte Campione del Mondo Enduro e Campione Europeo Supercross), che l’ha portata sul primo gradino del podio della categoria bicilindriche durante l’Iron Road Prolog all’Erzbergrodeo 2023. La DesertX Rally si distingue nello stile con una livrea dedicata adesivi spessi che proteggono il serbatoio dai graffi superficiali. Oltre al parafango alto troviamo le sospensioni Kayaba a corsa maggiorata con forcella a cartuccia chiusa e ammortizzatore con pistone maggiorato. Le nuove ruote a raggi centrali, con misure tipiche da enduro, vengono abbinate al paracoppa in carbonio forgiato e ai pedali di cambio e leva freno posteriore ricavati dal pieno (i primi fanno risparmiare 0,5 kg, i secondi 0,4 kg).
Troviamo nuove piastre forcella in alluminio ricavate dal pieno. La forcella Kayaba ha i foderi dotati di Kashima Coating e gli steli con trattamento superficiale DLC. L’escursione ruota aumenta di 20 mm, per un totale di 250 mm. Per migliorare inoltre la stabilità la DesertX Rally monta un ammortizzatore di sterzo Öhlins regolabile e fissato al manubrio con supporti ricavati dal pieno. Il forcellone in alluminio ha un punto d'attacco diverso e un ammortizzatore regolabile a pistone maggiorato (+ 6 mm). La corsa della ruota posteriore aumenta di 20 mm, per un totale di 240 mm. Aumenta anche la luce a terra di 30 mm, ora è di 280 mm. I mozzi sono ricavati dal pieno, mentre i raggi centrali sono in acciaio. I cerchi Takasago Excel ospitano le camere d'aria. Il peso a secco aumenta solo di un chilogrammo, si arriva così a 211 kg. La sella dista 91 cm da terra.
A spingere a dovere la DesertX Rally ci pensa il bicilindrico Ducati Testastretta 11° da 937 cm³ con distribuzione desmodromica. La potenza massima è di 110 CV a 9.250 giri/minuto e la coppia massima di 92 Nm a 6.500 giri/minuto. Il motore è stato ottimizzato per il fuoristrada grazie a una rapportatura dedicata e a strategie e calibrazioni specifiche dei sistemi elettronici. Ci sono ben sei Riding Mode: Sport, Touring, Urban, Wet, Enduro, Rally. C'è il Cornering ABS, il Ducati Traction Control (DTC) e il Ducati Wheelie Control (DWC) ricalibrati in funzione della nuova ciclistica e per un utilizzo maggiormente orientato al fuoristrada.
Il display TFT a colori è da 5" ed è predisposto per l’integrazione con il Ducati Multimedia System che consente di connettere lo smartphone, attivando così nuove funzioni come il controllo della musica, la gestione delle chiamate e la navigazione Turn by Turn (opzionale) con indicazioni stradali direttamente sul cruscotto. Inoltre, la DesertX Rally offre di serie la barra per il montaggio del navigatore satellitare.
Gli intervalli di manutenzione della DesertX Rally sono previsti ogni 15.000 km o 24 mesi, con controllo gioco valvole ogni 30.000 km. DesertX Rally è disponibile a partire da gennaio 2024 nelle concessionarie Ducati e ci sarà anche nella versione a 35 KW per i possessori di patente A2. Il prezzo è di 22.490 euro.
Partiamo dall'ergonomia. Può un parafango alto cambiarla? Ovviamente no, ma possono farlo le sospensioni Kayaba a maggiore escursione, che alzano la sella (non di poco). Si arriva a 91 cm da terra e bisogna superare il metro e ottanta per poggiare i piedi a terra dignitosamente. Il cavalletto laterale continua invece a dare un instabile sostegno, perché la DesertX Rally resta sempre un po' troppo verticale quando è parcheggiata.
In sella si sta bene. Il serbatoio è largo tra le ginocchia, ma non al punto di dare fastidio e in piedi la postura è perfetta per guidare anche su lunghe distanze. La protezione dall'aria, in vista dell'uso in fuoristrada, è discreta, mentre le vibrazioni si sentono sul serbatoio. La loro frequenza non arriva alla soglia del disturbo. La strumentazione è davvero completa, ma alcuni numeri sono troppo piccoli e la navigazione nel menù richiede un po' di apprendistato. Bella la presenza di un trip computer di serie, comodo per chi farà i raid in fuoristrada col roadbook.
Del motore desmo V2 Testastretta sapete già tutto. E' dolce già a 2.000 giri, spinge sornione fino a 4.000, ma la cattiveria vera esplode dai 6.000 con un doppio sound aspirazione/scarico da pelle d'oca.
I 110 cavalli ci sono e fanno volare la DesertX Rally, servita da un ottimo cambio assistito elettronicamente. In fuoristrada mi è piaciuta la mappa Rally a potenza piena e con un ottimo controllo di trazione che può essere personalizzato dal pilota. La possibilità di cucirsi la moto addosso con l'elettronica è uno dei grandi pregi della maxi bolognese. La mappa Enduro, da 75 cavalli, dà una risposta un po' moscia ai medi, ma può essere utile nell'enduro complicato. Non certo sui pistoni del deserto in Marocco.
Qui emerge la bontà delle nuove sospensioni a lunga escursione. La forcella stupisce: copia le piccole asperità, ma poi sa incassare anche i salti e le voragini. Spettacolare.
Anche il mono ha fatto un bel salto in avanti, garantendo la trazione ottimale anche nelle zone rocciose. La frenata mi è piaciuta su strada, mentre in fuoristrada la potenza è anche troppa e porta a un beccheggio elevato e a una compressione brusca della forcella se non si fa la giusta attenzione a dosare la leva.
Di serie la DesertX Rally nasce con le Pirelli Scorpion Rally STR, ma da libretto si possono montare anche le Rally Scorpion votate al fuoristrada. Con loro la Ducatona diventa una moto con cui godersi anche dei bei raid nel deserto. Certo, 110 cavalli sono davvero tanti, ma mica siamo obbligati a usarli tutti. Gestirli non è cosa da tutti, perché, quando arrivano, proiettano la moto in avanti a velocità fotoniche.
Questa versione costa parecchio, ma è destinata agli impallinati dei viaggi avventura. Per questa missione ha sospensioni e cerchi di grande qualità, adatti persino alle gare. E c'è da scommetere che qualcuno la porterà al Campionato Italiano Motorally: qualche nome di peso circola già e pare abbia fatto faville al Prologo dell'Erzberg Rodeo 2023... Vediamo se nei commenti indovinate di chi sto parlando!
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