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La famiglia Scrambler continua a regalare successi alla Ducati, tanto che oggi si può parlare di un brand nel brand (come nel caso della Fiat 500, per fare un esempio). Dal modello iniziale sono derivate la Desert Sled prima, adatta anche al fuoristrada di un certo livello, e la Cafè Racer oggi.
Nel garage delle Scrambler convivono sei modelli. Full Throttle, Icon, Classic e SixtyTwo col 18 pollici anteriore, Desert Sled col 19" e infine la Cafè Racer della nostra prova, che monta un cerchio sportivo da 17".
La Ducati Cafè Racer si presenta in tutto e per tutto come una moto sportiva, nata per zigzagare sui colli bolognesi (e non solo ovviamente). Ma che c'azzecca il termine Scrambler quindi con una due ruote che mai lascerà l'asfalto?
Ce lo spiega Claudio De Angeli (Ducati Scrambler Director): "Scrambler rappresenta un brand che può aprirsi a tanti stili. Dal fuoristrada al mondo cafè racer. In questi anni i migliori customizzatori hanno scelto proprio la nostra Scrambler per creare moto di questo tipo. E' la base perfetta per una cafè racer, come dimostra anche la bellissima special di Mr Martini".
A ben guardare la Ducati Scrambler Cafè Racer non è una semplice versione della moto italiana che già conosciamo. E' un modello nuovo, rivisto nell'estetica certo, ma anche - e in profondità - nella ciclistica. Il codino è nuovo, più rastremato. Il faro anteriore è montato più basso e presenta una leggera cover superiore. La sella è nuova (la parte posteriore è coperta da un guscio removibile) e più alta di 15 mm rispetto alla Icon (ora si trova a 805 mm). Il pilota è più disteso, perché stringe i due nuovi semi manubri sportivi, che però risultano montati in alto e con una discreta apertura che non affatica i polsi.
Il serbatoio a goccia è invariato, mentre sono inediti gli specchietti bar-end che danno una buona visuale, ma aumentano leggermente la larghezza del manubrio. Lo scarico è fornito da Termignoni e ha un con doppio terminale con la cover in alluminio anodizzato nero. Le tabelle portanumero laterali sono in materiale plastico e ospitano il numero 54, un tributo al pilota Bruno Spaggiari, che corse la Mototemporada del 1968 con una moto sportiva derivata dalla Scrambler 350. La Cafè Racer è disponibile nella sola colorazione Black Coffee con motore e telaio nero, e ruote oro al prezzo di 10.950 euro.
La Ducati Scrambler Cafè Racer è spinta dal motore desmo di 803 cc da 75 cavalli a 8.250 giri, con una coppia di 68 Nm a 5.750 giri. E' ora Euro 4 ed è stato modificato anche l'acceleratore, per rendere più dolce la risposta del motore nel chiudi-apri. La ciclistica presenta differenza importanti. Iniziamo col cerchio anteriore da 17’’ con pneumatici Pirelli Diablo Rosso II 120/70-17; dietro troviamo un larghissimo 180/55-17. Sono confermati il telaio a traliccio in acciaio e il forcellone in lega. L’impianto frenante conta sempre sul disco singolo da 330 mm con pinza Brembo M4.32, mentre è nuova la pompa, ora di tipo radiale. Al posteriore troviamo un’unità da 245 mm. La forcella Kayaba ha un'escursione di 150 mm e un setting dedicato alla guida sportiva (non è regolabile), con foderi più lunghi rispetto alle altre Scrambler. Il mono è più lungo di 6 mm e alza il posteriore della moto. Anche qui l'escursione è di 150 mm.
La Ducati Scrambler Cafè Racer è costruita con una buona cura. Lo notiamo nei dettagli costruttivi del motore e nelle verniciature. La strumentazione digitale è bella e si legge correttamente, ma mancano l'indicazione del livello della benzina nel serbatoio e della marcia inserita (dati, questi, presenti sulla maggior parte degli strumenti di nuova generazione). Passiamo ora alle caratteristiche vere e proprie della nuova Scrambler. La nuova ergonomia fa di lei una vera mangia curve. C'è un bel carico sull'avantreno, ma in Ducati hanno angolato i semi-manubri in modo da non affaticare i polsi. Di contro la distanza tra la sella e le pedane è ridotta e risulta piuttosto affaticante nelle lunghe distanze per i piloti sopra il metro e ottanta. Anche lo spazio per il passeggero è indicato più che altro per le brevi gite fuori porta. Non stupitevi troppo, abbiamo scoperto l'acqua calda: anche le cafè racer della concorrenza non brillano alla voce confort. Lamentarsi della comodità con loro è un po' come lagnarsi della protezione dall'aria con le moto nude.
Il motore scalda poco e si avverte la sua presenza solo nelle code in città con temperature attorno ai 30 gradi. La Ducati Scrambler Cafè Racer è molto facile e agile in città, ma mantiene questa dote anche nel misto. Qui i 172 kg (dichiarati a secco) fanno fare faville al desmo da 75 cavalli, che spinge con vigore e sportività dai 4 sino agli 8.500 giri. Il bicilindrico raffreddato ad aria e olio è fluido anche ai bassi, riprende infatti da 2.000 giri senza sforzo. La frizione a cavo è molto leggera e precisa, al pari del cambio a sei rapporti, che si rivela solo appena lungo nella spaziatura (in sesta a 130 orari il motore gira a circa 5.800 giri). Le nuove sospensioni ci sono piaciute anche sull'asfalto rovinato; hanno una taratura azzeccata, con una buona scorrevolezza e un beccheggio ridotto in frenata. Frenata Brembo che si fa amare invece per l'ottima modulabilità, mentre la mancanza del secondo disco davanti si fa notare nelle staccatone in discesa, circostanza in cui si vorrebbe ancora più potenza. L'ABS funziona in modo perfetto e non si fa sentire nemmeno sullo sconnesso, mentre è assente il controllo della trazione.
Nuova ciclistica efficace nella guida sportiva | Motore | Facilità di guida
Confort limitato per i piloti alti | Info strumentazione
Casco Caberg Drift Carbon
Giacca OJ Mirage
Jeans OJ
Scarpe TCX
Luogo: Bologna
Meteo: sole, 30°
Strade: collina
Ducati
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40132 Bologna
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