DUCATI Sport Classic GT 1000

Del trio Sport Classic, sicuramente lei è quella che ricorda maggiormente il modello ispiratore degli anni settanta. I tratti fondamentali, infatti, riportano alla mente...dei meno giovani...le linee della GT 750
12 aprile 2007

Sellone abbondante, serbatoio pure, un bel bicilindrico a vista, cerchi rigorosamente a raggi e cromature a profusione...ecco fatta la GT 1000.
Sicuramente non avrà il fascino "immediato" delle due sorelle sportive, ma dopo le perplessità iniziali dovute alla distanza tra il parafango posteriore e la ruota, la GT 1000 in abito rosso, incomincia a piacermi.
Che sia sempre una Ducati, anche se camuffata da paciosa moto d'epoca, lo si capisce dalla dotazione ciclistica. Il telaio a traliccio in tubi di acciaio è lo stesso che equipaggia le sorelle sportive (cambia solo il forcellone) mentre la forcella a steli rovesciati da 43 mm marchiata Marzocchi fatica a nascondere la progettazione recente. Anche la coppia di ammortizzatori Sachs regolabili nel precarico, esibiscono un look d'altri tempi, ma sono modernissimi nell'idraulica.
L'impianto frenante ha poco a che vedere con quanto veniva montato qualche decina di anni fa, ma ha poco a che fare anche con la dotazione di una sorniona gran turismo svestita quale è, o almeno vuole farci credere di essere la GT. Brembo semiflottanti da 320 mm anteriori con pinze a due pistoncini, singolo posteriore da 245 mm, sono un bel frenare. Il peso, ottimisticamente dichiarato in 185 Kg rientra senza fatica nel "tollerabile".
In aiuto comunque vengono sia l'altezza della sella da terra, tutt'altro che esagerata, sia l'ampio manubrio che permette una buona manovrabilità anche da fermo.

Sellone abbondante, serbatoio pure, un bel bicilindrico a vista, cerchi rigorosamente a raggi e cromature a profusione...ecco fatta la GT 1000

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La più che buona agilità e lo scarso impegno fisico richiesto dalla guida, permettono alla GT di ritagliarsi uno spazio tutto suo nel discreto, anche troppo, settore delle moto da usare quotidianamente. In più "lei" ci mette personalità ed originalità. Se poi a tali caratteristiche aggiungiamo un bicilindrico immortale che si adatta a meraviglia alla GT, un cambio facile da manovrare ed una frizione abbastanza leggera...che si debba andare a zonzo o si voglia fuggire dalla routine quotidiana, ecco una moto che si fa trovare sempre pronta.
L'ampia e imbottita sella (che purtroppo non cela un vano portaoggetti) accoglie le terga del pilota come una poltrona di pelle del salotto buono, mentre le pedane basse e l'ampio manubrio fanno il resto per mettere a proprio agio il guidatore. Stringendo il serbatoio con le gambe, sorge qualche problema dovuto alla strana conformazione dello stesso, che si trova ad essere spigoloso dove non dovrebbe.

Il due valvole di Borgo Panigale gira che è un piacere sia al minimo che ai medi regimi, permettendo di muoversi in maniera disinvolta nel traffico e limitando al minimo indispensabile l'utilizzo del cambio. Buono il raggio di sterzata, soprattutto considerando che stiamo parlando di una Ducati, che per tradizione non spicca per tale caratteristica (fondamentale nell'utilizzo cittadino).
Date le caratteristiche di abitabilità, la presenza del passeggero è tutt'altro che un optional, ecco allora tanto spazio, tanta sella e pedane ben posizionate. Ma manca qualcosa...un maniglione o altro. Un particolare che crea qualche disturbo al guidatore che in accelerazione e frenata sente tutto il peso del passeggero ...aggrappato com'è ai propri fianchi.
L'assetto risulta tutt'altro che sfrenato, la forcella copia bene le asperità senza mostrarsi troppo cedevole, mentre qualche limite viene dalla coppia di Sachs posteriori, che sul ciotolato e sulle superfici più rovinate, faticano a filtrare al meglio. Meno male che c'è il sellone!

DUCATI Sport Classic GT 1000
DUCATI Sport Classic GT 1000


Questo assetto non totalmente votato al comfort d'altra parte, conferisce alla GT, che ricordate porta sul serbatoio un marchio che ha la sportività nel...sangue, un carattere ed una dinamicità di tutto riguardo. Se si ha l'accortezza di guidarla in modo pulito e rotondo, la GT vi ripagherà con un grande piacere di guida. Le apparenze saranno pure quelle di una classica vecchietta, ma sotto i geni sono quelli di casa Ducati. Ben frenata, con un assetto all'altezza, la GT passa da una curva all'altra con disinvoltura e se evitate di fare l'errore di forzarla a fare ciò per cui non è stata pensata, si possono mantenere medie elevate anche su percorsi tortuosi e impegnativi.
La possibilità di montare un cupolino ed un set di borse, trasformano la Classic in una viaggiatrice...da statale. Niente autostrade per lei, meglio godersi paesaggi e curve, piuttosto che lottare contro la forza dell'aria.
92 cv a 8.000 giri, 91 Nm a 6.000 giri sono dati che fanno godere maggiormente al di fuori dei caselli.
L'unica cosa che sarebbe adatta ad una autostrada, è la rapportatura della sesta marcia, veramente troppo "distesa" per una naked qual'è la GT.


 

Al semaforo

Non aspettatevi di attirare gli sguardi dei giovani motociclisti...ma quello dei loro padri sarà fisso su di voi

Pregi


Personalità - Guidabilità

Difetti


Sospensioni posteriori dure - Sesta marcia troppo lunga - Mancanza vano sottosella
 

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  • Prezzo 10.300 €
  • Cilindrata 992 cc
  • Potenza 92 cv
  • Peso 185 kg
  • Sella 830 mm
  • Serbatoio 15 lt
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