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Coniugare versatilità, sportività e comfort, il tutto esibendo il marchio Ducati sul serbatoio, è stato l'obbiettivo da raggiungere con la nuova 939 SuperSport. Lo si intuisce ben prima di guidarla: anche solo dopo un breve esame visivo, i semi manubri alti, il plexiglas regolabile, la sella moderatamente alta da terra (con la possibilità di sceglierne altre di altezze differenti), ci introducono in un nuovo capitolo della storia Ducati, che ha avuto un precedente solo con la “ST” degli anni novanta, e ben lontano dalle sportive dure e pure che in precedenza hanno portato questo nome: moto per pochi, estreme e dalla guidabilità senza compromessi, mentre la 939 SuperSport vuole invece essere una sportiva per tutti, e badate bene che non è una Monster con la carena, come molti pensano, bensì una moto totalmente nuova, come conferma il fatto che ben l’80% dei componenti è nuovo.
Il family feeling con il resto della produzione Ducati è evidente: un po' di Panigale davanti, una spolverata di Monster dietro, la 939 SuperSport è moderna, e comunque personale nelle linee. Se alcuni elementi ci riportano alle sorelle, altri sono decisamente originali, come il cupolino, con le superfici che dalla parte anteriore proseguono e si riuniscono davanti al cannotto di sterzo, avvolgendo la parte inferiore della strumentazione, o i fianchi della carenatura, che creano una sorta di continuità con il serbatoio. Compatta e aggressiva, la nuova SuperSport si distingue anche per le finiture davvero accurate, con una caratteristica più unica che rara, e cioè la quasi totale mancanza di viti a vista, particolare che sottolinea l’attenzione che le è stata dedicata dei designer. Assemblaggi e accoppiamenti perfetti, qualità delle plastiche e delle verniciature allo stato dell’arte, fanno di questa Ducati un prodotto di riferimento. Colorazioni disponibili? Red Ducati, sia per la standard, sia per la "S", quest'ultima è disponibile però anche in bianco (Star White Silk) con un'aggiunta di duecento euro.
Il cuore della SuperSport 939 è naturalmente il bicilindrico Testastretta 11° da 937 cc (alesaggio/corsa rispettivamente di 94 x 67,5 mm) che in questa configurazione eroga 113 cv a 9.000 giri/min. A 3.000 giri è già disponibile più dell’80% della coppia massima, che raggiunge il picco di 9,86 kgm a 6.500 giri.
Il motore è stato rivisto sotto vari aspetti, nuove sono le teste, con passaggi specifici per il liquido di raffreddamento, così come sono stati modificati il carter e la cover dell’alternatore, con l’inedito sensore della marcia inserita. Quest’ultimo ha permesso di dotare il cambio (naturalmente a sei rapporti) del Ducati Quick Shift (DQS) up/down, di serie sulla SuperSport S e disponibile come accessorio per la versione standard.
Questo sistema, naturalmente, permette di usare il cambio in entrambi i sensi senza l’utilizzo della frizione e senza chiudere il gas nel passaggio ad una marcia all’altra. Funzionale nella guida sportiva, il sistema è particolarmente comodo anche in mezzo al traffico cittadino. La frizione è a bagno d’olio con il comando a cavo, ed è dotata di antisaltellamento. Gli intervalli di manutenzione sono previsti ogni 15.000 km o 12 mesi, con controllo del gioco valvole ogni 30.000.
Come vuole la tradizione Ducati, il motore è elemento strutturale del telaio, scelta tecnica che permette di contare su una struttura leggera e compatta, così come lo è il forcellone monobraccio, in alluminio pressofuso. Tutto questo contribuisce a mantenere un peso a secco contenuto in soli 184 kg, che salgono a 210 in ordine di marcia.
Le sospensioni differiscono per i modelli SuperSport e SuperSport S: la prima monta all'anteriore una forcella Marzocchi U.D. con steli da 43 mm di diametro regolabile nel precarico e nell'idraulica nelle due direzioni, e al retrotreno un monoammortizzatore Sachs, regolabile in precario ed estensione. La SuperSport S invece è dotata di raffinate sospensioni pluri-regolabili Öhlins: forcella U.D. con steli da 48 mm davanti e monoammortizzatore con serbatoio del gas integrato dietro.
Come pneumatici di primo equipaggiamento, le SuperSport montano i Pirelli Diablo Rosso III, rispettivamente da 120/70 ZR 17 e da 180/55 ZR 17, montati su cerchi a tre razze da 3.50x17 e 5.50x17.
I freni anteriori della SuperSport montano pinze Brembo monoblocco M4-32 - che agiscono su due dischi da 320 mm - azionate da una pompa radiale Brembo PR18/19 con leva regolabile. Al posteriore, invece, troviamo un disco da 245 mm su cui interviene una pinza Brembo a due pistoncini paralleli. L’impianto frenante è gestito dal sistema ABS Bosch 9MP disattivabile e regolabile su 3 livelli crescenti di intervento, che possono essere associati ai Riding Mode. Il livello 1, raccomandato per superfici ad alta aderenza, offre prestazioni da pista con un intervento solo sull’anteriore. Nei livelli successivi l’ABS opera su entrambe le ruote, supportando la guida del pilota su superfici a bassa aderenza con la funzione anti-sollevamento del posteriore.
Il Ducati Traction Control è un sistema avanzato che rileva lo slittamento della ruota posteriore, e interviene per controllarlo sulla base di otto diversi profili che garantiscono differenti valori di tolleranza, da scegliere sulla base della capacità di guida del pilota. Anche se preimpostato per i tre differenti Riding Mode, il livello di intervento del DTC può essere personalizzato oppure completamente disinserito, semplicemente intervenendo con i pulsanti posizionati sul blocchetto elettrico sinistro.
La lista degli accessori disponibili per la 939 SuperSport è suddivisa in tre allestimenti che prendono il nome dai Riding Mode: Sport, Touring e Urban. Il primo comprende il parafango anteriore e l'adesivo para serbatoio in fibra di carbonio, leve racing, coperchio deilserbatoio freni ricavato dal pieno, supporto targa e frecce a LED. Il Touring, disponibile da Luglio, comprende borse laterali, manopole termiche e parabrezza alto, mentre l'Urban include antifurto, inserti in gomma per le pedane e borsa da serbatoio magnetica. La scelta di un allestimento ovviamente non preclude il montaggio di accessori appartenenti ad altri allestimenti.
Inoltre è disponibile uno scarico Akrapovič con doppio terminale in titanio, che permette di incrementare la potenza del 2% con la un picco di coppia che fa segnare un +9%. Niente omologazione stradale.
Moto bagnata… moto fortunata? Allora la Ducati 939 SuperSport è una moto dal futuro radioso, considerando la pioggia che ci ha accompagnato per tutta la giornata di test, sia in strada sia in pista. Questa condizione precaria ha evidenziato l’aspetto friendly della SuperSport, sportiva stradale che fa della facilità di utilizzo una delle sue doti principali. Il giro su strada ha avuto inizio in sella alla versione standard, mentre il test in pista è stato logicamente riservato alla versione “S”.
Le condizioni meteo avverse sono state in parte mitigate dalle caratteristiche di questa nuova Ducati, che accoglie il pilota in maniera ottimale, meglio se di taglia media o medio bassa, mentre i più alti potrebbero soffrire la postura moderatamente infossata. A porre rimedio a quest’ultima possibilità ci sono le selle opzionali, rialzata o ribassata, disponibili nel catalogo degli accessori.
Nel complesso si sta comodi, con i polsi poco caricati e la sella ampia, ma non particolarmente imbottita; il cupolin, anche se regolabile in altezza (+ 50 mm), azione che si compie facilmente anche con una sola mano, garantisce una protezione apprezzabile, ma poco più che sufficiente. Ciò che ci conquista è però la facilità con cui in generale si lascia guidare questa Ducati, agile e bilanciata nello stretto e nei percorsi cittadini a bassa velocità, con il motore che va tenuto sopra i 2.500 giri per evitare che perda la sua linearità di erogazione e inizi a trasmettere qualche strappo di troppo.
Dove la SuperSport si sente davvero a proprio agio è nel misto: veloce o lento che sia, il bicilindrico sa adattarsi e trasmettere sensazioni positive in continuo. La notevole coppia disponibile a partire dai 3.000 giri e l’ulteriore iniezione di chilogrammetri oltrepassati i 4.000, uniti a una ciclistica dal DNA sportivo, ne fanno una compagna di viaggio sorprendente, e soprattutto divertente.
I 113 cavalli non sono tanti in assoluto, ma sommati alla coppia rendono la SuperSport molto veloce, soprattutto nel misto. Dopo aver provato i due Riding Mode più tranquilli, decidiamo che lo “Sport” è quello che meglio si adatta alla personalità della moto, buono per farci tutto, andare a spasso , così come affrontare un misto guidato con il classico coltello tra i denti.
Questa Ducati richiede poco impegno fisico anche quando si inizia ad alzare il ritmo, sempre rimanendo composta e stabile, anche dove gli asfalti non sono lisci come biliardi, con le sospensioni che ne copiano bene le asperità eventuali asperità: in particolare ci è piaciuta la forcella, mentre il mono filtra meno e trasmette qualche scossone alla schiena del pilota, quando le sconnessioni sono marcate. L’asfalto umido ci ha permesso di apprezzare il notevole grip offerto dai Pirelli Diablo Rosso III, che hanno limitato l’intervento del DTC, per altro pronto e lineare nel rimettere in traiettoria il retrotreno; così come “cercati”, piuttosto che necessari, sono stati gli interventi dell’ABS, anch’esso perfetto nella sua logica di funzionamento, e che grazie alle regolazioni su tre livelli si adatta ai diversi tipo di utilizzo, sportivo o meno che sia.
Anche la trasmissione ci ha convinto, prima di tutto il cambio, preciso e puntuale nelle cambiate (forse la corsa del pedale potrebbe essere un pelo più ridotta); mentre la frizione si fa perdonare la mancanza della regolazione della leva richiedendo uno sforzo limitato e uno stacco a prova di neofita.
La strumentazione LCD, non sarà coreografica come quelle TFT montate dalle sorelle maggiori, ma è discretamente leggibile e ricca di informazioni utili su una moto che non disdegna i viaggi, anche di una certa lunghezza. Il cruscotto indica i chilometri parziali e totali, consumo medio e istantaneo e autonomia residua, utili durante i viaggi, così come utile può essere la possibilità di poter interfacciare lo smartphone grazie al Ducati Multimedia System, così da poter rispondere a eventuali telefonate o semplicemente ascoltare della musica. Tutte le funzioni della strumentazione, così come i Riding Mode, si raggiungono e si possono modificare, attraverso i pulsanti posizionati sul blocchetto sinistro, facili e intuitivi da utilizzare, anche con i guanti invernali.
Adesso, però, è arrivato il momento di smontare le borse da viaggio, svestire gli abiti da turista sportivo e di varcare i cancelli del circuito di Monteblanco. Una SuperSport S, gommata per l’occasione “bagnata” con delle Pirelli Rain, ci attende borbottante, grazie allo scarico Akrapovič (omologato), e in configurazione pista, senza specchi e pedane passeggero. Stradale e con la propensione al viaggio sì, ma con il DNA Ducati. Che la SuperSport sia una moto da utilizzare tutti i giorni, anche in coppia, buona anche per andarci in vacanza, magari da soli, lo abbiamo appurato, che possa soddisfare anche il motociclista sportivo che non disdegna qualche uscita in pista durante l’anno, è da vedere.
Gli aspetti della 939 SuperSport che ci hanno convinto nella prova su strada, si ripropongono anche nel test in pista. Questa Ducati è sportiva e ha carattere da vendere, ma non richiede doti particolari per dare il meglio di sé, difficilmente mette in difficoltà, e il suo motore, pur spingendo con vigore tutti e sei i rapporti, non spaventa. Certo, si sa che i motociclisti sono tutti emuli di Valentino e hanno le capacità di controllo di Bayliss, ma senza doversi preoccupare di come gestire duecento cavalli e di dover andare in pista con un carrello appresso, con questa Ducati si riesce ad andare forte, divertendosi e arrivando all’autodromo in sella alla propria moto.
Le differenze tra la versione “S” e la base guidata precedentemente, sono difficilmente percepibili, viste le condizioni meteo: le sospensioni Öhlins chiaramente soddisfano tanto quanto ci hanno soddisfatto quelle della “Standard”, mentre è il cambio dotato di quick shift che fa la differenza, con le sue cambiate rapide e precise. Viste le condizioni di aderenza apprezziamo sia il funzionamento dell’ABS, che interviene senza allungare gli spazi di frenata, sia della frizione antisaltellamento che mantiene sempre stabile il posteriore, anche quando si esagera in fase di scalata. Vista la pioggia battente incontrata al primo turno, non possiamo che ringraziare per il fatto che sia stato montato il plexiglas rialzato, che una volta accovacciati sul serbatoio protegge molto bene e crea pochissime turbolenze.
La coppia del bicilindrico, che su strada ci ha conquistati, in pista consente ripartenze progressive ma senza quelle “entrate in coppia” che potrebbero fare intervenire il DTC, soprattutto in condizioni di scarsa aderenza. Vero è che il grip fornito dalle Pirelli Rain è semplicemente impressionante!
Il tracciato di Monteblanco prevede la possibilità di poter variare la configurazione della pista, e quella scelta dagli uomini della Ducati è un giusto mix per esaltare le doti della neo nata, che non ci vuole molto a capire, può diventare un brutto cliente sui tracciati tortuosi e con molte ripartenze.
Quindi, più bagnati che umidi, tiriamo due conclusioni dopo aver provato questa Ducati, per certi versi atipica, che ha ben poche competitor sul mercato, anzi forse solo una … prodotta in quel di Hamamatsu.
Una moto moderna, con dotazioni e finiture che giustificano un esborso importante, con la quale si può fare un po' di tutto, senza fatica e con grande soddisfazione.
Sono stati utilizzati:
Casco: X-Lite 602
Tuta: Spidi Tronik Wind Pro
Guanti: Spidi STR4 Vent
Stivali XPD XP3S
Maggiori informazioni:
Moto: Ducati SuperSport 939 base e "S"
Meteo: Pioggia 12° C
Luogo: Siviglia - Circuito di Monteblanco (Spagna)
Foto: Milagro
Ducati
Via C. Ducati, 3
40132 Bologna
(BO) - Italia
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Ducati
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