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Negli ultimi anni vi abbiamo descritto in lungo e in largo la crescita del segmento delle maxi enduro, non stiamo qui a dirvi per l’ennesima volta che sono le moto più amate dagli italiani.
Passiamo subito al sodo, parlandovi delle protagoniste della nostra sfida. Abbiamo considerato tre endurone con ruota anteriore da 19”, con dimensioni e pesi non troppo large. Quindi niente motori tre e quattro cilindri, ruote da 21” o da 17”, maxi serbatoi e pesi in ordine di marcia superiori ai 250 kg.
Analizzeremo di seguito le maxi enduro col più equilibrato rapporto peso/potenza, quelle che poi sono in effetti le più vendute e apprezzate dai motociclisti.
Partiamo dalla secchiona della classe, la BMW R1200GS (moto più venduta pure in questo inizio di 2014, nel primo trimestre ben 876 sono state le immatricolazioni), che dovrà vedersela con la KTM 1190 Adventure (si ferma a 166 moto targate, ma è un osso duro e offre di serie il primo controllo di stabilità dedicato alle moto: l’MSC realizzato da Bosch).
Terzo incomodo è l’ultima arrivata tra le maxi, la Suzuki V-Strom 1000. Deve rinunciare a 200 cc e qualche cavallo, ma sappiate che così facendo tiene basso anche il suo peso forma e, soprattutto, costa un bel po’ meno delle rivali.
Abbiamo scelto di includerla perché su strada, nei nostri primi test (col sottoscritto e, in seguito, anche col Tanketto), ci siamo accorti che ha poco da invidiare alle blasonate rivali. Lo hanno dimostrato anche le vendite dei primi tre mesi dell’anno (261 immatricolazioni). E lo confermano le nostre sensazioni: la V-Strom ha tenuto il passo delle altre moto senza battere ciglio, rinunciando solo a un po’ di brio quando si cercano le massime prestazioni e l’allungo.
“Sì, va bene. Ma alla fine chi ha vinto?”. Dipende dal peso che ciascuno di voi dà alle varie voci che troverete di seguito. Chi privilegia la sportività, troverà nella KTM una moto completa, sicura e appagante, che ha l’indiscutibile vantaggio dell’MSC (il primo controllo di stabilità per moto), di sospensioni elettroniche di serie che vanno meravigliosamente bene e di un motore stupefacente.
Chi cerca una moto personale e piacevole anche nella guida prettamente turistica, con la GS andrà sul sicuro. La moto tedesca ha ancora oggi infatti il motore più trattabile e regolare ai regimi più bassi.
La V-Strom è la via di mezzo perfetta, sia che la usiate in città tutti i giorni o nelle vacanze estive; si è rivelata facile e potente quel tanto che basta anche per divertirsi tra due belle curve.
Dalla sua c’è anche il prezzo: costa 12.490 euro, meno quindi rispetto alla moto austriaca (15.610 euro con in più però sospensioni elettroniche di serie e MSC) e alla concorrente tedesca (16.090 euro, le sospensioni elettroniche sono optional). Siamo sicuri che, leggendo le varie voci, ciascuno troverà elementi di giudizio utili a capire quale moto meglio si adatta ai propri gusti. Detto ciò: buona lettura e sotto coi commenti!
☻☻☻☻☻BMW R 1200 GS
La GS 2013 è sicuramente comoda e la sella regolabile in altezza consente a tutti di poggiare con sicurezza i piedi a terra. Piuttosto può disturbare l’altezza elevata della sella (separata) del passeggero, che comunque ha una sistemazione regale, con una notevole distanza dalle pedane che non affatica le ginocchia. Gli ingegneri tedeschi hanno lavorato bene, in particolare è davvero contenuta la larghezza del serbatoio dove si stringono le gambe. Queste sono anche ottimamente riparate dall’aria sia dai fianchetti che dai cilindroni del motore boxer. Nel complesso il pilota riceve una protezione dall’aria eccellente. Il busto e la testa sono protetti dal parabrezza facilmente regolabile anche alla massima velocità rilevata. Il manubrio è molto largo e dà tanto controllo (occhio però agli ingombri), mentre i comandi sono facilmente utilizzabili. La modulabilità e la dolcezza della frizione idraulica e del freno anteriore sono esagerate: con un dito si fa tutto e la precisione di intervento è perfetta per entrambe. Promossa a pieni voti.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
Se si esclude la sella più dura e sportiva della moto austriaca, la 1190 non è così distante dalla GS. Ha un’ottima protezione dall’aria, comandi facili e leggeri e una posizione di guida che mette a proprio agio sia il pilota che il passeggero. Alcuni clienti italiani (la lamentela non c’è stata su altri mercati) hanno criticato il calore del motore nella stagione estiva; la Casa ha provveduto equipaggiando le moto destinate all’Italia di protezioni sotto sella e di due pannelli laterali in carbonio che non fanno andare l’aria calda del cilindro posteriore sulle gambe del pilota. La situazione pare ora risolta (nel corso del nostro test le temperature erano inferiori ai 20° e non abbiamo riscontrato alcun problema).
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
Come vi abbiamo anticipato nella nostra prova, la V-Strom 1000 ABS è agile tra le gambe anche a serbatoio pieno, si apprezza la sella molto stretta che consente di mettere a terra facilmente i piedi. Il manubrio è collocato in alto, ha una bella piega, anche la sella è regale e conformata alla perfezione sia per il pilota che per il passeggero. Il serbatoio si rivela invece piuttosto largo all'altezza delle ginocchia, lo si nota soprattutto perché la sella e il telaio al contrario sono belli stretti. Le vibrazioni sono assenti a ogni regime, l'ergonomia è corretta e la protezione dall'aria del cupolino standard è valida anche alle alte velocità.
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
Il motore raffreddato ad aria e acqua è costruito con cura, al pari delle varie plastiche che compongono la carrozzeria. Le finiture sono nel complesso buone, sono ben fatti anche i blocchetti elettrici (anche se quello di sinistra è un po’ troppo affollato di tasti) e le leve. Finalmente le pedane del passeggero sono imbullonate al telaietto posteriore (dal basso verso l’alto); in questa zona solo le saldature appaiono un po’ grossolane.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
Con lei in Austria hanno fatto un vero salto di qualità. La 1190 è costruita con grande razionalità. Le finiture sono di ottimo livello. La vista è appagata sia dal trattamento superficiale del motore V2, sia dalle verniciature di plastiche e telaio. Sono poi semplicemente spettacolari i cerchi a raggi tubeless e il massiccio forcellone in alluminio ottenuto per pressofusione. Stona un po' la diversa fattura delle due leve, di frizione (Magura) e freno (Brembo), ma stiamo proprio cercando il pelo nell'uovo, perché la moto è ben fatta.
☻☻☻☻☻Suzuki V-Strom 1000
Lo stile è giapponese, troviamo quindi sulla V-Strom tanta sostanza e pochi fronzoli. Però ammiriamo lo sforzo della Suzuki di proporre una moto ben fatta a un prezzo concorrenziale. Le finiture sono infatti assolutamente valide, lo si nota nei vari comandi, nei pedali, nella verniciatura del telaio e del motore. Belli pure i registri della forcella, così come le pinze dell’impianto frenante. Non entusiasmano solo il manubrio e le leve di freno e frizione, dalla fattura un po’ troppo stradale e poco “adventure”.
Francesco Paolillo (l'odiabile Lillo) con la BMW R1200GS
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
Si legge molto bene la completissima strumentazione di bordo, a cui manca soltanto una scala graduata con la temperatura del motore (il cui valore è comunque indicato nelle voci del computer). Offre tantissime informazioni nel ricco menù di bordo, di cui esiste anche la versione più completa PRO con le info dedicate alla guida enduro. Ma, per averla, bisogna acquistare il Touring packet a 1.420 euro (con anche Dynamic ESA, predisposizione GPS e cruise control). Di serie troviamo i due quadranti analogici e il grande display digitale con due trip, i dati di consumo, di autonomia residua, temperatura esterna, marcia inserita e altro ancora. Buona la visibilità grazie anche all’illuminazione che varia a seconda della luce esterna.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
La strumentazione è formata da due display digitali e dal contagiri analogico. Fornisce ogni tipo di informazione (c'è davvero tutto: marcia inserita, temperatura dell'olio, carica batteria, temperatura esterna, consumi, due trip) e ha un solo difetto: col sole alle spalle il tachimetro non sempre si vede chiaramente. Il blocchetto elettrico di sinistra ospita i comandi del computer di bordo e, con pochi pulsanti, consente di navigare nel menù di regolazione dei quattro riding mode, delle sospensioni, dell'ABS e del traction control. Tanta roba in effetti, ma bastano pochi minuti per comprenderne il funzionamento e per orientarsi.
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
Lo stile della strumentazione ricalca quello della KTM, con il contagiri analogico e due display dove sono ospitate le principali informazioni di viaggio (anche qui davvero numerose). La Suzuki impiega un quadrante analogico per i giri del motore e uno digitale per la velocità; l'altro display digitale offre i dati relativi a consumi, marcia inserita, 2 trip, temperatura esterna, autonomia residua, ora, carburante, carica della batteria, temperatura del motore.
Andrea Perfetti (il Perfetto) con la KTM Adventure 1190
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
L’abbiamo anticipato nella nostra introduzione. La GS costa cara e, per averla full optional, bisogna staccare un assegno di quelli tosti. La moto in prova ha un prezzo di listino di 18.670 euro, comprensivo dei due pacchetti Comfort da 610 euro (manopole riscaldate, controllo pressione pneumatici, frecce a led, paramani, scarico cromato) e Packet 2 da 2.410 euro (computer di bordo, Dynamic ESA, ASC, luci diurne a led, cruise control, predisposizione GPS). Con le due borse laterali (610 euro la coppia) si superano i 19.000 euro.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
15.610 euro non sono pochi in assoluto, ma ci paiono un prezzo interessante vista la dote della bella sposina austriaca. Le sospensioni elettroniche sono di serie e funzionano bene, l’MSC dà un contributo importante alla sicurezza attiva, tanto che verrà presto adottato anche da altre Case motociclistiche (Bosch ci ha anticipato che debutterà a breve sulle moto di un noto marchio italiano). Inoltre ci sono l’ABS Combinato, il controllo di trazione MTC, il controllo elettronico delle sospensioni EDS, il sistema di misurazione della pressione dei pneumatici TPMS, il parabrezza regolabile (come sulle rivali della comparativa) e il cavalletto centrale. Con le manopole riscaldabili, la Adventure avrebbe fatto bingo.
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
La Suzuki V-Strom 1000 ha numeri interessanti, promette 100 cavalli, ma soprattutto una coppia di 103 Nm a soli 4.000 giri, un peso di 228 kg col pieno e, ciliegina sulla torta, un prezzo franco concessionario di 12.500 euro. Ci sono di serie l'ABS e il controllo di trazione con due setting, mentre mancano accessori indispensabili come i paramani e il cavalletto centrale. Il parabrezza è regolabile nell'angolo di apertura e nell'altezza.
Marco Agosti (semplicemente Ago) con la Suzuki V-Strom 1000
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
Tutte le moto BMW hanno la stessa scadenza tagliandi, il primo dopo 1.000 km e incluso nel prezzo di acquisto, poi annuale o ogni 10.000 km. I tagliandi non hanno un prezzo predefinito, perché il loro importo varia da provincia a provincia e dipende dal costo e dai tempi legati alla manodopera.
Per la R1200GS esiste un finanziamento a rate di 215 euro al mese (TAN fisso 5,99%. TAEG 7,66%. Importo totale del credito pari a 11.000 euro).
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
La 1190 Adventure ha il primo tagliano a 1.000 km, poi ogni 15.000. Il costo dei tagliandi non è fisso, ma KTM indica il tempario da cui si evince che i costi legati alla manodopera sono mediamente dimezzati rispetto a quanto succedeva con la precedente 990 Adventure. Come per ogni altra KTM, è possibile finanziare fino a 9.000 euro in 36 rate con TAN 3,90%, TAEG 7,02%. Tale finanziamento prevede anticipo pari a zero e potrà avere una durata fino a 36 mesi, per importi massimi fino a 9.000 euro. Segnaliamo anche il programma di assicurazione R2R protect, che prevede tariffa senza bonus-malus e sostituzione in caso di incendio o furto entro il primo anno.
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
Dopo il primo tagliando, previsto a 1.000 km e entro due mesi dall’immatricolazione, la V-Strom ha i tagliandi ogni 12.000 km. La manutenzione ordinaria prevede la sola sostituzione dell’olio motore. Il cambio del filtro olio e la sostituzione delle candele sono previsti a intervalli di 24.000 km, così come la regolazione del gioco valvole. È interessante la promozione Smile, che offre i primi quattro tagliandi al prezzo di 951 euro. Suzuki propone l’acquisto con finanziamento con rate a partire da 215 euro al mese (Tan 0,00%, Taeg 3,95%). I clienti della V-Strom possono inoltre estendere la garanzia di un anno (140 euro) o di due anni, arrivando quindi a quattro complessivi (200 euro).
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
La GS raffreddata ad aria e acqua ha un gran motore, che da solo vale le cinque facce dei nostri voti. Pronto, prontissimo al richiamo dell’acceleratore, quasi brutale se si spalanca il gas. Ma anche dolcissimo, tanto da riprendere con la marcia più lunga da 1.500 giri, se vuoi andare con un filo di gas per guardarti attorno scambiando due parole col passeggero. D’altra parte è proprio questo il bello del motore boxer: tanta regolarità ai bassi regimi che incontra anche una bella botta di potenza ai medi e agli alti. Lo testimonia il nostro banco, dove la GS ha ottenuto una potenza massima all'albero di 128,6 cv a 7.790 giri con una coppia massima sempre all’albero di ben 12,8 kgm a 6.400 giri. Pieno e coinvolgente il rumore di scarico, mentre è sopra la media la rumorosità meccanica nei primi minuti di funzionamento del motore.
Risulta meno convincente il cambio, piuttosto rumoroso e a volte contrastato negli innesti fatti ai bassi giri.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
Qui le cinque facce ci stanno tutte. Alla maxi enduro austriaca va riconosciuta la lode per le qualità del motore e della trasmissione.
Il 1190 evidenzia una certa rumorosità meccanica sino a circa 3.000 giri, da qui in avanti prevale il fantastico sound dello scarico. Il bicilindrico ha un rumore pieno, prepotente sin dai medi regimi.
Il V2 non è regolare come il boxer ai bassissimi regimi, ma sa comunque scendere sino a 2.000 giri con le marce lunghe salvo riprendere e allungare con la cattiveria di una supersportiva a 9.000 giri. Mostruosa la potenza all’albero di 147,5 cv a 9.450 giri, con una coppia massima di 12,5 kgm a 7.770 giri. Il cambio a sei marce è immediato e molto leggero negli innesti, al pari della frizione idraulica che è un vero burro, precisa nello stacco e leggera nel comando.
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
100 cavalli all’albero rilevati a 8.340 giri, con una coppia massima di 10,1 kgm a 6.560 giri. Le due rivali europee regalano più emozioni quando si ruota con decisione il polso dentro, hanno rispettivamente 28 e 46 cavalli in più. Ma questa grandissima differenza risulta evidente solo quando si cercano le massime prestazioni. Nella guida col passeggero o nel traffico delle nostre strade vi assicuriamo che è già arduo mettere a terra in sicurezza i 100 cavalli della V-Strom.
Nella maggior parte delle circostanze il motore più piccolo della Suzuki tiene infatti il passo su strada di KTM e BMW, mentre paga pegno nelle prove di ripresa soprattutto nel confronto con la moto austriaca.
Le regolarità ai bassi regimi è notevole, tanto che si può riprendere tranquillamente da 2.000 giri senza particolari strappi. La rumorosità meccanica è assente, mentre il sound allo scarico, pur piacevole, non è grintoso come quello delle moto europee (BMW in particolare stupisce con un rumore che a qualcuno pare addirittura eccessivo). Impeccabile il funzionamento di cambio e frizione.
Guarda il grafico delle potenze rilevate al banco (video). Si ringrazia Super Bike (Novate Milanese)
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
Sono davvero esuberanti, sia la velocità massima effettiva di 217 km/h sia, soprattutto, le doti di accelerazione e ripresa. Il controllo di trazione interviene spesso, in maniera piuttosto brusca, per limitare la tendenza della GS di puntare il cielo nelle prime marce. Ovviamente non può tenere la scia della KTM, che ha 20 cavalli in più, ma ha prestazioni molto brillanti, in grado di appagare anche chi scende da una moto supersportiva. È la più pronta ai bassi, ha un’ottima schiena ai medi, superiore anche alla KTM che si rifà (con gli interessi) dai 7.000 giri in su.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
Un motore pazzesco che pone nuovi standard nel segmento delle enduro stradali con ruota anteriore da 19”. Regolare ai bassi, dove si pone a metà strada esatta tra la Suzuki e la BMW, arrivato a 7.000 giri esplode in un allungo pauroso. Anche la 1190 ha un’esagerata tendenza all’impennata se non si dosa con criterio l’acceleratore. In questi casi si apprezza l’intervento del controllo di trazione, meno invasivo che sulla GS e assolutamente necessario per godersi la cavalleria senza troppi pensieri. Nelle prove di ripresa da 60, 80 e 120 km/h in sesta straccia letteralmente le rivali. Ovvio, dopo aver visto la sua potenza al banco, che le permette di superare i 250 km/h effettivi.
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
Le prestazioni delle due europee sono eccezionali, ma non pensiate per questo che la V-Strom sia impacciata in mezzo a loro. Tutt’altro. Anche lei, come la GS, non può competere con l’esuberanza della 1190, ma nelle prove di ripresa riesce persino a restare nella scia della moto di Monaco. Merito dell’ottima curva di coppia disponibile fino a 4.500 giri, molto vicina a quella della KTM.
L’erogazione, passati i 5.000 giri, è anche brillante e fedele al carattere da sempre sportivo del bicilindrico giapponese. La velocità massima è di 205 km/h, ottenuta a 7.600 giri. Lontano quindi dal regime di potenza massima; a 130 km/h il motore è a soli 5.000 giri.
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
La R1200GS si conferma, come in passato, una moto molto parca. In città percorre 16 km/l, fuori con un po’ di attenzione si arriva facilmente intorno ai 20 (18,6 km/l il nostro dato rilevato), mentre in autostrada la sesta di potenza non consente di andare oltre i 17,5 km/l.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
La 1190 Adventure consuma più delle rivali in città, dove percorre mediamente 13 km/l e paga ovviamente lo scotto del propulsore più sportivo. Nell’extraurbano il consumo si attesta sui 17 km/l (16,8), mentre è il migliore del lotto in autostrada (18,4 km/l), qui a 130 km/h il V2 austriaco sonnecchia a 5.200 giri (ben 4.200 giri sotto il regime di potenza massima).
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
La V-Strom si pone a metà strada. Non è parca come la KTM in autostrada (16,6 km/l), ma rispetto a questa si avvantaggia in città (16 km/l), dove eguaglia la GS.
Nel misto fuori città percorre 17,7 km/l, un valore che può migliorare ulteriormente se si sfrutta la buona disponibilità di coppia ai bassi regimi.
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
Magico boxer, quei due cilindroni abbassano il baricentro e rendono la GS da sempre una biciclettona nel traffico cittadino. La moto è leggera e il motore pronto ai bassi la rende perfetta per il commuting urbano. È invece migliorabile la risposta del Telelever anteriore; anche con le sospensioni ESA in modalità Comfort la risposta della sospensione sulle asperità è infatti molto secca e fa battere i denti sul pavé. L’intervento dell’ABS risulta a volte eccessivo sulla ruota posteriore in presenza di piccole asperità della strada.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
Il motore della 1190 in città è come un purosange arabo chiuso nel trailer del trasporto cavalli. Si comporta bene, ma sotto i 2.500 giri strappa un po’ se non siamo veloci a innestare il giusto rapporto del cambio. Le sospensioni elettroniche sono invece favolose, capaci di digerire senza battere ciglio anche le peggiori buche. Si comportano bene anche i freni, mentre con le nuove paratie anti calore non abbiamo avvertito alcun fastidio dal motore nella stagione primaverile.
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
Zitta zitta è la V-Strom la migliore in città. Il motore è fluido, regolare anche ai bassi regimi. Le sospensioni si comportano bene anche sullo sconnesso, al pari del controllo di trazione e dell’ABS che hanno un intervento tempestivo e mai invasivo. Ci piacerebbe solo avere un serbatoio un filo più stretto tra le gambe.
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
La GS si comporta benissimo in questo frangente. La spinta del motore è sempre possente, la protezione dall’aria e il comfort sono i punti forte della maxi tedesca che sulle autobahn si trova a perfetto agio. A 130 km/h il motore gira a soli 4.800 giri.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
Vale quanto detto per la GS. Rispetto a questa la 1190 ha una protezione dall’aria inferiore nella zona delle spalle. La spinta del motore è semplicemente pazzesca e le consentirebbe (ovviamente in Germania) di tenere medie superiori ai 230 effettivi. L’avantreno si alleggerisce solo intorno alla velocità massima, impossibile da raggiungere sulle nostre strade. La Adventure supera infatti i 250 km/h effettivi, oltre 270 indicati.
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
E’ meno pronta nei sorpassi autostradali rispetto alle due moto dalla cubatura maggiore, ma la V-Strom soddisferà sicuramente chi la userà spesso nei viaggi. È protettiva, comoda anche per il passeggero e con una sesta marcia molto lunga, che fa girare basso il bicilindrico.
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
La GS è molto più sportiva su strada rispetto ai modelli che l’hanno preceduta. Lo dimostrano chiaramente i nuovi pneumatici, più larghi e più rigidi rispetto a quelli della vecchia GS 1200. C’è più grip in uscita di curva. Si può dare più gas e prima. Anche in piega la GS è solida. Tanta precisione ha però un prezzo da pagare: la moto è più rigida, specie sull’avantreno e il Telelever fa fatica a copiare le asperità più secche e ravvicinate.
Con le sospensioni elettroniche ESA si può ovviare in parte, ma sul pavé e sullo sconnesso abbiamo preferito impostare la modalità Comfort per evitare una risposta troppo rigida.
Sui percorsi collinari invece si apprezzano alla grande la tenuta di strada e la confidenza della nuova GS. Il baricentro basso (marchio di fabbrica del motore boxer) regala la stessa, fantastica agilità nei cambi di direzione che abbiamo imparato ad apprezzare sulle precedenti GS. Il motore è semplicemente inesauribile. La frenata è molto potente e ben modulabile; peggiora solo sullo sconnesso a causa dell’intervento troppo invadente dell’ABS.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
La KTM pone nuovi standard. Grazie al telaio a traliccio, alle sospensioni e al controllo di trazione Bosch tra le curve la 1190 piega con una sicurezza entusiasmante e con un avantreno che comunica ogni singolo metro di asfalto. Le sospensioni WP a controllo elettronico EDS sono regolabili in Sport, Street, Comfort. Le ultime due evidenziano un comportamento simile, c'è parecchio trasferimento di carico in accelerazione e frenata, e un buon comfort di marcia. Lo si sente sulle buche e sui dossi artificiali. Il discorso cambia in Sport. C'è molto più freno idraulico in compressione e anche il ritorno è ben controllato. Questa taratura, con il controllo di trazione, regala una cocktail micidiale sui percorsi di montagna.
Il sistema ABS/eCBS fa sì che il comando anteriore agisca anche sul freno posteriore, mentre il pedale di quest'ultimo interviene esclusivamente sul disco dietro. All'atto pratico con la leva di destra si fa tutto. La sensibilità raggiunta dal nuovo ABS Bosch è sorprendente, tanto che in condizioni di asciutto non siamo mai riusciti a sentire il suo intervento sui due dischi anteriori.
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
L'interasse cresciuto rispetto al vecchio modello e le nuove sospensioni rendono la V-Strom stabile alle alte velocità, ma il suo ambiente naturale sono le strade di montagna, dove ritroviamo un'agilità sorprendente nei cambi di direzione e un assetto azzeccato delle sospensioni (sono regolabili, ma non abbiamo avvertito la necessità di intervenire sui registri). La Suzuki è maneggevole, ma anche molto precisa nel mantenere la traiettoria in piega. La coppia notevole a 4.000 giri consente di usare poco il cambio a sei marce, che comunque conferma la funzionalità degli impianti Suzuki degli ultimi anni. La frenata è molto potente, persino troppo nella prima parte della leva, salvo poi garantire il giusto controllo e spazi di arresto contenuti; l'ABS c'è, ma sull'asciutto è praticamente impossibile sentirlo in azione.
☻☻☻☻☻ BMW R 1200 GS
È diminuita l’attitudine all’offroad della nuova GS a causa dei larghi pneumatici, perfetti su asfalto ma in difficoltà a fare presa sulla terra. Con le sospensioni in modalità Enduro la BMW riesce a cavarsela dignitosamente anche nei tratti accidentati. Qui è la rigidità del sistema anteriore Telelever a consigliare di ridurre l’andatura.
☻☻☻☻☻ KTM 1190 Adventure MSC
A dispetto della cavalleria esuberante, la Adventure è davvero facile, persino divertente quando si abbandona l’asfalto. In modalità Enduro abbiamo meno cavalli e, soprattutto, un traction control molto permissivo. In fuoristrada gli unici limiti arrivano dagli pneumatici prettamente stradali e dai collettori di scarico molto esposti.
☻☻☻☻☻ Suzuki V-Strom 1000
Che sorpresa la V-Strom. La sua leggerezza e compattezza ne fanno una moto più che valida sugli sterrati. Anche in piedi la guida risulta agevole e con 100 cavalli di potenza ne hai già troppa. Le sospensioni lavorano bene e copiano discretamente anche le buche. Come per la KTM i collettori risultano molto esposti, quindi bisogna fare attenzione in presenza di sassi e pietre. Il vero difetto della Suzuki lontano dall’asfalto è l’ABS non escludibile, che richiede molta prudenza quando ci si attacca ai freni.
Bmw
Via dell'Unione Europea, 1
200097 San Donato Milanese
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