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Get on the gas! Inizia con questo motto la nuova era di GasGas entrata a far parte del gruppo Pierer Mobilita AG un anno fa circa.
Il marchio di Girona ha attraversato ultimamente parecchie vicissitudini al punto di essere sull’orlo di una chiusura per poi approdare in orbita Mattighofen e presentarsi per la stagione 2021 con tante frecce nell’arco.
Molto ampia la gamma offroad proposta, che va dalle E-bike fino alla moto da cross tutte raggruppate sotto il marchio GasGas ma prodotte da unità distaccate. Le Enduro,per esempio, sono prodotte in Austria mentre la produzione Trial rimane in terra catalana anche per posizione strategica.
In occasione del nostro test abbiamo avuto a disposizione una parte della produzione 2021. Tutta la gamma enduro con quattro moto nuove…o almeno… completamente nuove per il mondo GasGas che fino ad ora conoscevamo e tutta la gamma trial.
Le nuove “rosse” subiscono una vera e propria rivoluzione. Cestinate le vecchie moto si è andati a pescare nella tecnologia KTM e Husqvarna.
Le EC infatti sia nelle versioni 4 tempi che 2 tempi hanno come base i medesimi propulsori di KTM/Husky mentre dal punto di vista telaistico ripropongono il noto layout con telaio monotrave a doppia culla con l’aggiunta di un telaietto in alluminio a sostegno del parafango posteriore .
La configurazione delle sospensioni prevede una forcella Xplor da 48 mentre il mono sempre WPxact è dotato di leveraggio e ha escursione da 300 mm.
Balzano all’occhio le nuove pompe freno e frizione della spagnola Brateck( marchio poco conosciuto nel mondo enduro ma primo equipaggiamento quasi generale nel mondo trial) e i cerchi cromati
Alle pompe corrispondono anche delle inedite pinze sempre di Brateck. In sella apprezzi l’ergonomia della sella (peccato offra poco grip) e anche la piega del manubrio proposta è confortevole.
L’idea dei tecnici GasGas è stata quella di pensare ad una moto più accessibile sia in termini di prezzo (circa 700 euro in meno rispetto alle medesime cilindrate di KTM) sia in termini di prestazioni e questo principio lo si ritrova un po’ su tutta la gamma.
Le due moto a due tempi sono apparse molto diverse fra loro. La 250 ha decisamente impressionato per facilità di guida anche se è apparsa un po’ troppo sacrificata in termini di prestazioni soprattutto nella prima parte di apertura gas.
E’ vero che, generalmente, la 250 ha questa caratteristica ma un po’ più di brio non sarebbe guastato. E’ la moto di ingresso in questo mondo e un motore così ci dicono sia un risultato voluto. Ne esce una moto adatta alla passeggiata in mezzo ai boschi e perfetta per il neofita che vuole imparare.
Frizione che lavora bene e cambio preciso negli inserimenti sia in progressione sia in scalata.
La trecento ha invece una stoffa diversa. Sebbene dal punto di vista prestazionale paghi qualcosa se paragonata alle cugine Kappa e Husky si ha una netta differenza rispetto alla 250.
Il motore parte rapido ed è veloce nel prendere giri in maniera quasi imbarazzante se poi si è appena scesi dalla dueemezzo la differenza è abissale. Finito il disorientamento capisci che è quello che ci piace soprattutto vista in ottica di un utilizzo in situazioni estreme…chi vi scrive è un ex trialista sempre alla ricerca di qualcosa di difficoltoso.
Ha una buonissima progressione e anche con la marcia lunga ti porta fuori dalla curva con forza a linerarità. Occhio a spalancare quando c’è poca aderenza la situazione potrebbe complicarsi.
Peccato che in entrambi i modelli manchi il selettore della doppia mappatura ma è un accessorio acquistabile.
L’handling di entrambe le cubature è massima. Risultato raggiunto anche grazie alle sospensioni,proposte molto morbide, pensate a tutto vantaggio di chi approccia alla specialità enduro “classico” o chi si vuole cimentare in qualcosa di più hard. La trazione infatti è molto buona si nelle buche che in condizioni di poco grip mentre la forcella così tarata offre un effetto materasso che aiuta anche i meno smaliziati del fuoristrada.
I grattacapi arrivano quando si vuole forzare il ritmo. Qualche click di chiusura su forcella e mono sono necessari e forse anche a “tutto chiuso” servirebbe qualcosa in più.
Lo stesso accade per l’impianto frenante che a basse e medie velocità compie egregiamente in suo lavoro ma va un po’ in crisi,soprattutto il posteriore quando si spinge un po’ di più sul gas. La frenata diventa lunga pur mantenendo un’azione precisa.
Le quattrotempi seguono a grandi linee il carattere delle sorelle a miscela. Moto facili ,intuitive e da considerarsi di ingresso nel mondo enduro di Mattighofen.
La 250F è decisamente la moto che più ci ha impressionato nelle pinete austriache. Nelle condizioni del test ,sottobosco viscido con radici e fango, il piccolo trattorino ti fa fare sempre tanta strada e riesci ad avere sempre un ottimo compromesso fra trazione e apertura gas così da poter sempre gestire ogni situazione senza incorrere in perdita di controllo del mezzo.
L'erogazione non mette mai in difficoltà e sebbene l’allungo non sia dei più poderosi c’è tutto per divertirsi. E’ la moto perfetta per staccare il tempo migliore.
La 350F invece richiede un po’ più di esperienza sia per la gestione delle prestazioni sia per l’impiego in fuoristrada in una linea complicata. I cavalli ci sono e la manopola del gas deve essere usata con la giusta parsimonia. Le marce entrano rapide e hai "tanta schiena" appena esci dalla curva. La maneggevolezza è buona anche se la grossa cubatura paga qualcosa nei cambi direzione repentini.
Le sospensioni sembrano avere una taratura più dura sulle 4T in particolare la forcella appare più sostenuta a tutto vantaggio di una maggiore stabilità nei tratti veloci.
Concludendo con una riflessione generale ci pare che la scelta sia chiara: le Enduro di GasGas vogliono essere,e lo sono, delle ottime entry level più economiche rispetto alle K o alle Husqvarna, ma con la loro precisa connotazione e con un mercato sempre più esigente la scelta ci pare azzeccata.
La differenza anche sul prezzo può sembrare poca ma vista con gli occhi di chi approccia, quelle differenze di 600/700 euro tornano sempre comode.
Se le moto da enduro strizzano l’occhio a chi vuole approcciare all’enduro ,le moto da trial sono da anni il prodotto “ready to race” del marchio di Girona.
Le prestazioni sono massime su tutta la gamma dalla piccola 125 fino al big bore 300 cc.
Leggerezza,agilità e prestazioni motoristiche esaltate da una frizione che rimane un riferimento nel panorama sono i plus della gamma txt.
Tutta l'architettura ruota intorno al piccolo telaio tubolare in acciaio già conosciuto nelle precedenti versioni. Il basamento motore è il medesimo su tutte le cilindrate così come il carburatore Keihn da 28 e l’ECU HIDRA a due mappature.
La forcella da 39 prodotta dall’italiana Tech ci è sembrata molto buona, ben sostenuta e con una buona scorrevolezza anche da moto nuova. E’ molto sensibile ai click delle regolazioni e riesce a tramettere sicurezza e stabilità al manubrio.
Al posteriore il monoammortizzatore Ohlins a due vie si dimostra molto performante sia in termini di trazione sia quando deve spingere su muri verticali o in stacchi da terra.
Anche dopo un impatto rimane neutro limitando al massimo le oscillazioni a moto ferma. Bello.
La frizione su tutti i modelli è precisa e performante. Anche dopo un uso gravoso con il motore sempre su di giri non sbaglia una colpo. Stacca sempre nella stessa posizione e anche a gas spalancato non fa avanzare la moto a tutto vantaggio di una guida sempre sotto controllo.
A livello prestazioni motore la 125 cc fa decisamente il suo dovere.
Se ben strigliato permette passaggi “da grande” in discreta scioltezza. Ha una prima marcia piuttosto corta così da poter azzardare già la seconda anche nelle situazioni più complicate.
250 e 280 hanno un comportamento molto simile e soprattutto la prima è indicata a coloro che magari con altri background fuoristradistici desiderano provare la specialità. Non sono cilindrate molto apprezzate nel nostro mercato ma hanno il loro perché in un'ottica globale. Per esempio la fiscalità di alcuni paesi permette alle piccola cubature risparmi in termini di tasse così da avere un largo successo.
La regina della gamma è senza dubbio la 300. Moto pensata per chi indossa un pettorale ed è alla ricerca di una cavalcatura che non tema l’altezza dell’ostacolo o la situazione.
Qui ha tutto quello che ti serve per fare dell’ottimo trial. Sia il muro sia la “guidata” old style nella pietraia viscida.
Telaio,motore e sospensioni sono un cocktail esplosivo che entusiasma ogni volta che si è sella. L'agilità anche a ruote alte è massima così da non mettere mai in difficoltà il pilota. Marchio di fabbrica GasGas:facilità e prestazioni... nel trial hai fatto goal.
Se proprio dovessimo fare i pignoli diciamo che ci sarebbe piaciuto qualcosa in più in termini di allungo. E’ vero che i giri salgono molto rapidi ma ad un certo punto il motore GasGas sembra murare, e al fuori giri non corrisponde la potenza che il pilota di un certo livello vorrebbe.
Stiamo facendo i pignoli si badi bene… le prestazioni ci sono eccome e, in nessun frangente, un utente medio avrà bisogno di più motore la nostra è più una considerazione da pilota e in questo caso il motore non è mai abbastanza.
Ottimo il feeling trasmesso a ruote basse così come la stabilità unita alle vibrazioni veramente ridotte. Nel trial meno estremo guidare la GasGas è piacevole e anche con poco gas ti arrampichi un po’ dappertutto.
Sempre ottimo il comportamento dell’impianto frenante potente e preciso con l’anteriore che per essere performante ha bisogno di pochissimo carico sulla leva.
Testo di Ricky Vitali