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La storia dei tre ruote con il marchio Harley Davidson inizia nel lontano 1932 con il G Servi-Car, un veicolo che voleva allargare il mercato del costruttore di Milwaukee in un periodo di fortissima crisi (siamo negli anni della Grande Depressione). Pensate che uno dei primi impieghi per cui fu utilizzato questo trike fu quello di mezzo di sevizio per la consegna delle vetture nuove, in pratica al G Servi-Car veniva letteralmente agganciato al veicolo in consegna, per poi essere utilizzato come mezzo per tornare in officina. E' stato poi adoperato anche nei decenni seguenti, da commercianti e artigiani fino al 1973, passando attraverso vari aggiornamenti tecnici per mantenerlo al passo con i tempi. Per fare degli esempi, al posto della forcella Springer adottata fino al 1958 si passò ad una Hydra Glyde, così come l'impianto frenante, che vide cambiare i primordiali tamburi con dei più affidabili e prestanti dischi. Grazie a questi aggiornamenti, alcuni G Servi-Car hanno svolto il proprio dovere in diversi dipartimenti di Polizia fino ai primi Anni Novanta!
Quello proviamo oggi è il figlio, o meglio il nipote del G Servi-Car, e si chiama Tri Glide Ultra Classic. Nipote, perché il figlio l’ha provato il nostro Andrea Perfetti lo scorso anno e si chiamava Tri Glide.
Questo Tri Glide Ultra Classic è invece venduto direttamente da Harley-Davidson, e come il resto della gamma H-D, ha goduto delle migliorie tecniche firmate Project Rushmore, che si propone di incrementare le doti di confort, stile e tecnologia applicata al prodotto. In questo pacchetto di modifiche rientrano il nuovo motore Twin-Cooled High Output Twin Cam 103 (1.690 cc), con cambio Cruise Drive a sei marce e frizione idraulica antisaltellamento, che deve portare a spasso un veicolo che in ordine di marcia pesa la bellezza di 560 kg. La forcella, ora più rigida, ha steli da 49 mm e adesso monta un ammortizzatore di sterzo. Potenziato l'impianto frenante, grazie a pinze freno anteriori e dischi posteriori, entrambi maggiorati.
Sempre parlando di novità, non passa inosservato il nuovo sistema di infotainment denominato Boom! Box 6.5 con touchscreen a colori (che funziona anche con i guanti indossati e non solo a mani nude), mappe GPS integrate, controllo vocale (9 lingue), e supporto per comunicazioni intercom e CB “moto to moto”. Le funzioni del sistema possono contare inoltre su nuovi comandi posizionati sui blocchetti elettrici, dove sono collocati anche quelli del Cruise control. Non poteva mancare un impianto stereo degno di questo nome, con altoparlanti, anteriori e posteriori, e volume variabile in funzione della velocità. Strumentazione e sistema infotainment sono contenute nella nuova carenatura bat wing, che ospita un’apertura SplitStream per la regolazione del flusso d’aria e che riduce le turbolenze che potrebbero investire il guidatore (per aprirla e chiuderla si agisce su un comodo tasto alla base del parabrezza). La fanaleria anteriore perde la funzionalità del faro centrale, sostituito da un coperchio cromato, e guadagna delle luci a LED Daymaker.
Spostando lo sguardo all'imponente posteriore del trike H-D, si può notare un nuovo profilo del portabagagli Tour-Pak, dal profilo più sportivo e slanciato, pur mantenendo invariato il volume di carico utile, 190 litri la capacità totale. Le finiture sono molto curate, verniciature brillanti e cromature come se piovesse. Nessuna sbavatura sia per quanto riguarda gli assemblaggi e tanto meno per la qualità dei materiali, il Trike in questo è una vera, o meglio, un vero H-D.
Lo stile di guida è più fisico di quanto ci aspettassimo, con le braccia che spingono e tirano l'ampio manubrio, manovre che richiedono un certo sforzo, mentre sul dritto, il Tri Glide va via liscio come l'olio, e permette al guidatore e all'eventuale passeggero, di godersi il confort offerto, in primis dall'ampia sella (anche perché le sospensioni faticano non poco nell’assorbire le asperità dell’asfalto), e poi anche dal sistema infotainment.
Il tre ruote H-D ama gli spazi ampi e soffre i percorsi troppo ricchi di curve
Diciamo che il tre ruote H-D ama gli spazi e soffre i percorsi troppo ricchi di curve, anzi per essere più precisi, è il guidatore che li soffre, perché lui, il trike, se la gode forte di una stabilità eccellente (e vorrei vedere con quei pneumatici che si ritrova al posteriore) e di un motore che ha coppia e tiro da vendere. Il bicilindrico si porta a spasso gli oltre 600 kg, guidatore compreso, con tranquillità, mostrando di sapersela cavare anche in salita. Il cambio a sei marce permette di trovare il rapporto giusto in ogni situazione, più difficile trovare la folle quando si è fermi!
L’impianto frenante è potente e ben modulabile (agendo sul pedale del freno posteriore si richiama all’ordine anche un paio di coppie di pistoncini delle pinze anteriori), peccato che non sia disponibile un sistema ABS, che sarebbe d’aiuto soprattutto su asfalto bagnato. Nel corso della presentazione stampa ci siamo chiesti più volte chi potrebbe essere il cliente potenziale di questo veicolo, e la risposta è arrivata ben prima di riconsegnare le chiavi agli uomini Harley-Davidson. Chi ha nel sangue le bicilindriche di Milwaukee, ma che per prestanza fisica o solo perché gli anni si fanno sentire, non se la sente più di montare in sella a una moto (provate voi a fare delle manovre da fermo in sella a una Electra Glide Ultra, per esempio), ecco che senza rinunciare al blasone o anche per il semplice piacere del possesso di un veicolo particolare, con il trike americano avete risolto parte dei problemi. Una parte, perché l’altra è il prezzo, 36.800 euro non sono bruscolini.
Harley-Davidson
Via Privata Bastia, 5
20139 Milano
(MI) - Italia
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