Honda Africa Twin CRF1000L 2018 TEST: S'è dopata!

  • Voto di Moto.it 8 / 10
Honda Africa Twin CRF1000L 2018 TEST: S'è dopata!
Parliamo della versione standard. Arrivano ride by wire con mappe motore, nuova strumentazione, scarico, pedane e batteria inediti. Risultato? E' sempre lei, ma con un motore più brillante ai medi
19 febbraio 2018

Malaga (Spagna) - Il 2018 secondo Honda alla voce maxienduro non è solo Adventure Sports. Tanti aggiornamenti arrivano pari pari anche sulla Africa Twin CRF1000L. Ci riferiamo alla così detta versione standard. Il comando dell’acceleratore è del tipo Throttle by Wire e la gestione elettronica del motore offre quattro Riding Mode, trai cui uno completamente personalizzabile. Il controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control) è regolabile su sette livelli e disattivabile. Tutta nuova la strumentazione (sempre a matrice negativa, non TFT quindi). Il motore ha il contralbero di bilanciamento più leggero e, insieme alle modifiche a airbox e impianto di scarico, rende l’erogazione più pronta e il sound più personale. La batteria è agli ioni di litio, più leggera, e la componentistica si avvale di nuove pedane e relativi supporti (in acciaio, al posto dell'alluminio). Gli indicatori di direzione sono a disattivazione automatica e offrono il lampeggio veloce di emergenza in caso di ‘panic stop’. La nuova CRF1000L Africa Twin è più leggera di 2kg e ha la doppia omologazione per montare anche pneumatici tassellati.
E' sempre prevista ovviamente la versione con cambio sequenziale a doppia frizione DCT, che prevede la modalità di cambiata manuale ‘MT’ (Manual Transmission), che permette di cambiare le marce agendo sulle palette al manubrio, e due modalità automatiche ‘AT’ (Automatic Transmission): ‘D’ (Drive) è ideale in viaggio e per massimizzare l’efficienza dei consumi, ‘S’ (Sport), dedicata alla guida brillante, è articolata su tre livelli progressivamente più sportivi. C'è poi - confermato rispetto a prima - il tasto G, attivabile tramite in tutte le modalità (D, S, MT), che riduce lo slittamento delle frizioni nella marcia in fuoristrada. 

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Novità anche la versione manuale, che dispone (come optional) del Quickshifter per salire di rapporto e scalare senza l’uso della frizione. Sono stati rivisti anche i supporti delle pedane per il passeggero, in modo da lasciare più spazio agli stivali del pilota quando guida in piedi.
La forcella rovesciata Showa con steli da 45 mm è completamente regolabile e prevede l’attacco radiale per le pinze del freno Nissin a 4 pistoncini. I dischi flottanti da 310 mm di diametro hanno il profilo a margherita. Anche il monoammortizzatore Showa è pluriregolabile e ha il pomello per il registro idraulico del precarico remoto. La CRF1000L Africa Twin monta cerchi a raggi da 21 pollici e 18 pollici con camere d'aria. L'Africa Twin col pieno da 18,8 litri pesa 230 kg (MT) o 240 kg (DCT). 

Le colorazioni 2018 della CRF1000L Africa Twin sono Matt Ballistic Black Metallic, Pearl Glare White (Tricolor), Grand Prix Red (Team HRC Rally colour), Candy Chromosphere Red. 
I prezzi partono dai 13.200 euro della rossa o della nera con cambio manuale e arrivano a 17.400 euro della DCT Travel Edition con colorazione HRC o Rally.

La protezione dall'aria è valida per il casco, ma lascia esposte le spalle
La protezione dall'aria è valida per il casco, ma lascia esposte le spalle

La nostra prova su strada

Ve lo diciamo subito, niente video con commento della nostra prova su strada a questo giro. E' stata una presa di contatto molto rapida, che documentiamo con le foto e col video di circa 20 secondi che vi fa sentire il sound della moto. Torneremo presto a parlare di lei con una bella comparativa. Se volete saperne di più sul motore della nuova Africa Twin 2018, vi rimandiamo alla prova della Adventure Sports: motore e cambio (sia manuale che DCT) sono identici sulle due versioni. 

Vediamo ora di capire come cambia la 2018 rispetto a prima. In sella non si avvertono differenze apprezzabili. Sotto il naso del pilota spunta la nuova strumentazione, che ci fa capire d'essere in sella all'ultima versione dell'Africona. La leggibilità è migliorata, ma non siamo al livello delle ultime TFT montate da alcune rivali. 
L'Africa Twin si conferma una moto agile, compatta tra le gambe del pilota. La protezione dall'aria non è il suo forte (in particolare sulle spalle), ma la sella si rivela comoda e non si avvertono praticamente mai vibrazioni fastidiose. 

 La frenata è potente il giusto e col tipico attacco Honda, che non mette in crisi nemmeno sul bagnato.
La frenata è potente il giusto e col tipico attacco Honda, che non mette in crisi nemmeno sul bagnato.

Tra le curve la nuova Honda non riserva sorprese e conferma il bilanciamento della versione 2015. Ci sono moderati trasferimenti di carico e la guida è molto intuitiva. La sella dista 850/870 mm, non mette quindi in crisi i piloti non troppo alti. E c'è spazio abbondante anche per il passeggero. La frenata è potente il giusto e col tipico attacco Honda, che non mette in crisi nemmeno sul bagnato. 
Sono confermate le gomme Dunlop di primo equipaggiamento (ma riviste nella mescola per migliorare la tenuta sul bagnato); a loro si affiancano le Bridgestone A41. Tra le due, in condizioni di asciutto, ci sono piaciute di più le prime per la costanza di rendimento in piega. 

Abbiamo lasciato per ultimo - un po' sadicamente - il motore. Sì, perché è lui la vera sopresa. Pochi, mirati interventi hanno cambiato la sua faccia. La potenza e la coppia non mutano (95 cavalli a 7.500 giri, 99 Nm a 6.000), mentre la risposta al comando del gas pare l'effetto di qualche misteriosa sostanza dopante. Il bicilindrico di 998 cc è sempre dolce ai bassi, lineare già sotto i 2.000 giri. Ora però risponde pieno a 3.000 giri e non c'è bisogno di superare i 6.000 per sentirlo già sportivo e reattivo ai voleri del pilota. Ha anche un bell'allungo, ma è ai medi che ha preso un sacco di personalità. Con un bel sound, che non guasta mai.
 

Il cambio manuale funziona molto bene. E ci è piaciuto pure il quickshifter, in particolare in scalata. A salire è invece un filo lento, ma si tratta di un setting scelto dalla Honda per non stressare gli ingranaggi del cambio. I consumi sono invariati rispetto a prima e nell'ordine dei 19 km/l nel misto.
Il cambio DCT è ormai un vecchio amico. Si fa notare per il peso maggiore, ma regala un piacere di guida superiore nel turismo a lungo raggio, ma anche in città. Ha una logica di funzionamento impeccabile sia in Drive che in Manual. Meglio lui o il classico a sei marce quindi? Sicuramente il DCT regala cambiate perfette e più rapide, ma comprendiamo anche la scelta di chi non sa rinunciare al gusto di sentire la frizione in mano. 
L'Africa Twin nel 2018 non rinnega affatto la versione 2015, che sicuramente si conferma una gran moto. La migliora in alcuni aspetti, rispondendo così alle richieste dei possessori in questi anni. Sono invece confermate le tanto criticate camere d'aria, che rappresentano per Honda la scelta più adatta a chi userà l'Africa lontano dall'asfalto.

Pregi e difetti

Pro

  • Motore più pronto ai medi, facilità di guida, DCT impeccabile

Contro

  • Cerchi con camere d'aria, protezione dall'aria

Maggiori info

Luogo: Malaga (Spagna)
Meteo: 16°, sole
Tester: Andrea Perfetti (185 cm, 87 kg)
Foto di Zep Gori, Felix Romero, Francesc Montero, Ciro Meggiolaro

Honda Africa Twin CRF 1000L (2018 - 19)
Honda

Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma (RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html

  • Prezzo 13.790 €
  • Cilindrata 998 cc
  • Potenza 95 cv
  • Peso 208 kg
  • Sella 850 mm
  • Serbatoio 19 lt
Honda

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848846632
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Scheda tecnica Honda Africa Twin CRF 1000L (2018 - 19)

Cilindrata
998 cc
Cilindri
2 in linea
Categoria
Enduro Stradale
Potenza
95 cv 70 kw 7.500 rpm
Peso
208 kg
Sella
850 mm
Pneumatico anteriore
90/90-R21"
Pneumatico posteriore
150/70-R18"
Inizio Fine produzione
2017 2019
tutti i dati

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