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Ai tempi della presentazione alla stampa della nuova Honda Africa Twin CRF1000L la Casa giapponese spinse molto sulle capacità fuoristradistiche della sua maxi enduro. Addirittura arrivò a farcela provare su un anello di 20 km bello tosto, con tratti sabbiosi e una salita sassosa molto ripida.
La millona in questi due anni si è fatta apprezzare dai turisti, ma anche da un sacco di fuoristradisti che amano infangarsi con le motone. Ci fischiano già le orecchie per le critiche dei lettori che vedono le maxi enduro in mulattiera come i cavoli nel caffellatte. Pazienza, lasciamo che fischino, perché anche a noi piace da impazzire andare in esplorazione sui sentieri impervi e strappare il gas sui piattoni sterrati. E' vero, si rompe qualche paramani e si rigano le carene. Ma chi fa fuoristrada con queste maxi si affeziona anche ai segni lasciati dal tempo, ricordi di tante avventure con gli amici.
Che in tanti amino questo tipo di gioco l'ha capito benissimo anche Honda Europe che, insieme a RedMoto (in Italia distribuisce le Honda da motocross e da enduro), realizza e vende (per ora solo nel nostro Paese) una versione in edizione limitata a 100 pezzi dell'Africa Twin. Si chiama Africa Twin Rally e della moto standard mantiene, per questioni di robustezza e affidabilità, il motore e il telaio. Il resto è diverso, a partire dal design. E' disponibile col cambio manuale a 21.490 euro o col DCT a doppia frizione a 22.640 euro. Due le livree: HRC bianca, blu e rossa oppure rossa e nera.
Molti faranno a fatica a vedere nella Africa Twin Rally la moto da cui deriva. Bisogna osservare i dettagli per ritrovare la moto standard (serbatoio, motore e forcellone essenzialmente). La Rally ha infatti la linea della moto con cui Paolo Ceci ha corso l'Africa Race, che a sua volta si rifà palesemente alla 450 Rally HRC che corre la Dakar. D'altra parte la moto da gara ha un look strepitoso, che ha fatto da musa anche alla piccola CRF250 Rally che abbiamo provato di recente (e sugli stessi percorsi).
Abbiamo quindi un nuovo frontale, leggerissimo, con i fari a led e il plexiglass che protegge la strumentazione standard. Il castello che la regge è studiato per ospitare gli attacchi dell'eventuale road book. Il parafango anteriore diventa di tipo alto, come sulle moto da enduro vero.
Il serbatoio è standard, mentre la sella e il codino sono nuovi e molto più leggeri. Ospitano comunque gli attacchi per le borse e le pedane del passeggero (non montate sulla moto del test) vengono fornite con la moto. Lo scarico Termignoni, completo di collettori e omologato, dà un look dakariano alla moto, che appare anche altissima sulle sospensioni. Queste sono infatti riviste in profondità. La forcella Showa è tutta nuova dentro e dispone anche di una camera pressurizzata su cui si può agire con la pompa per variare il precarico. Le piastre sono in alluminio ricavate dal pieno e anodizzate. Il mono ha un setting rivisto e una nuova molla. Sono dedicati anche i mozzi delle ruote e i cerchi Excel.
Il carbonio è presente nei vari carter protettivi e in particolare nel paramotore, ispirato a quello usato in gara alla Dakar. I radiatori sono protetti da robuste griglie in acciaio, nascoste dai convogliatori. I freni sono standard, ma con tubi in treccia metallica. L'ABS è mantenuto e si può togliere solo sulla ruota posteriore, mentre il controllo di trazione può essere disinserito anche in marcia. I tubi del radiatore sono realizzati in gomma siliconica e hanno una vistosa colorazione blu. La centralina della Rally è mappabile online con un App apposita. Chiudono un quadro molto ricco le pedane maggiorate e le gomme specialistiche (Michelin Desert).
La potenza cresce di 5 cavalli e arriva a quota 100, mentre il peso cala di 7 kg e si posiziona a 201 kg. Honda non comunica l'altezza della sella, che appare comunque almeno un paio di centimetri più alta della standard (a 850 mm).
L'Africa Twin Rally ti fa sentire a casa. Perdonateci questa frase, abusatissima quando si parla di Honda, ma qui d'altra parte siamo in sella a un'Africa Twin, che conosciamo già benone. Le differenze con la standard sono però evidenti: rispetto alla serie, qui le sospensioni ti piazzano al secondo piano; il frontale slim cambia totalmente il posto di guida, che ora ricorda quello delle moto da rally vere. E che questa sia una maxi da rally autentica ci vuole poco a capirlo. Proviamo la Africa Twin Rally pronti-via in un canalone impestato e lei si arrampica in prima e in seconda con un'efficacia disarmante. La forcella rivista lavora alla perfezione, segno che Ceci ha fatto un ottimo lavoro di collaudo all'Africa Race. Il mono di serie sul lento si comporta bene, evidenziando qualche limite nel ritorno solo nei percorsi più veloci. Il bicilindrico parallelo fronte marcia di 998 cc e 100 cavalli resta fedele all'erogazione piena e regolare del motore standard, ma vince un sound cupo ai bassi e rabbioso in alto che invita a giocare col gas. La ripresa è pronta già a 3.000 giri (e sotto non ci sono strappi), a 5.000 giri c'è già tanta verve e poi l'allungo resta convincente fino a 8.000 giri. Il cambio è leggero e preciso, ma rapporti un pelo più corti renderebbero la resa in fuoristrada ancora più efficace.
Sul veloce l'Africa Twin Rally conquista anche il più scettico tra gli enduristi. E' stabile, precisa e tremendamente efficace anche sui dossi presi in piena velocità (i percorsi del test non ci hanno permesso di superare i 135 km/h, un valore comunque già accettabile per comprendere il comportamento della moto sugli sterrati veloci e sconnessi).
La frenata di serie è efficace e l'ABS sull'anteriore non ci ha mai creato problemi nelle discese tecniche che abbiamo affrontato.
Abbiamo provato anche la versione DCT. Nei percorsi lenti, tipici dell'enduro nostrano, abbiamo preferito la versione manuale, sensibilmente più leggera e quindi agile. Ma riconosciamo alcuni, grandi pregi all'Africa Twin Rally col cambio automatico. E' molto più facile da gestire sui percorsi difficili, perché basta dare gas che la trazione vien da sé. Inoltre nelle lunghe tappe giornaliere di chi affronta raid offroad impegnativi (pensiamo alla Gibraltar Race ad esempio) il cambio DCT comporta un bel risparmio di energie, che si traduce a sua volta in piacere di guida.
Difetti? Il primo arriva dalla strumentazione, moderna e bella da vedere, ma praticamente illeggibile quando c'è tanta polvere sul percorso. Il secondo riguarda le gomme. Le Michelin Desert sono fantastiche in fuoristrada, ma su asfalto richiedono molta prudenza; in particolare l'avantreno diventa leggero e poco stabile già a 120 km/h. Occhi aperti quindi.
L'Africa Twin Rally è una limited edition, non punta quindi ai numeri di vendita di allestimenti tipo la Rallye della R1200GS o le R delle KTM Adventure. Lei è una specialistica, realizzata in pochissimi esemplari per chi vuole osare nei rally o - perché no? - sogna le 450 Rally HRC anche di notte. Certo, costa tanto, ma il risultato ottenuto da Honda con RedMoto è sicuramente all'altezza delle aspettative.
Luogo: San Giorgio Piacentino, presso Maxi Enduro Academy Honda
Meteo: 35 °, sole
Terreno: offroad lento e medio veloce
Foto di Zep Gori
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